Davanti al Consolato americano, all’interno della
manifestazione contro il G7 e i potenti del mondo, è stato ricordato come i
popoli devono rispondere all’imperialismo riportando l’esempio della Guerra
Popolare attualmente in corso in India che ha avuto la sua origine e le sue
profonde radici appunto nella Rivolta del villaggio di Naxalbari nel 1967!
È stato distribuito ai militanti e alle lavoratrici presenti
il documento che contiene la valutazione del PCI(Maoista) sul “Tuono di
Primavera”...
stralci dal documento
"La via di Naxalbari, applicata in Dandakaranya, Bihar e Jharkhand, AOB, Ghati Occidentali e
Jangalmahal, adotta un programma di
sviluppo popolare per difendere ricchezze naturale e il lavoro umano dal
saccheggio delle multinazionali
e dalle grandi aziende dell'India orientale e centrale.
e dalle grandi aziende dell'India orientale e centrale.
Qualunque sia il partito politico al potere nel sistema parlamentare -
tanto a livello nazionale o locale - esso applica la politica della
globalizzazione e perciò i patrioti, i democratici, gli ambientalisti, tutti
quelli che vogliono veramente mantenere la sovranità popolare devono essere
solidali con le lotte delle grandi masse di questo paese, in particolare
Adivasi, Dalit, contadini, operai, donne, musulmani, studenti e giovani
disoccupati nei diversi settori non organizzati, sotto la guida del PCI
(Maoista) e delle altre forze rivoluzionarie per politica alternativa,
autonoma, autosufficiente autogovernata, che apra la via alla Rivoluzione di
Nuova Democrazia. Questo è il sogno delle migliaia di martiri che hanno dato la
vita nella lotta contro questo sistema sfruttatore e il suo stato.
Non occorre
entrare nei dettagli della degenerazione della politica parlamentare, specie
alla luce di 72 voti a Irom Sharmila in Manipur e delle elezioni in UP, dove il
BJP è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta senza lasciare un solo seggio
ai musulmani.
Quindi, la sola speranza lasciata alle forze democratiche in questo Paese
è la Rivoluzione di Nuova Democrazia, il compito democratico ancora incompiuto
assegnatoci 50 anni fa da Naxalbari."
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