martedì 7 luglio 2015

pc 7 luglio - L'imperialismo spagnolo a fianco dei tagliagole dell'IS reprime la solidarietà internazionalista


Madrid: arrestati due internazionalisti arruolati nelle milizie curde
Martedì, 07 Luglio 2015


Con l’ennesima retata repressiva, lo Stato Spagnolo si dimostra uno dei maggiori alleati delle forze reazionarie in tutto il mondo. Era accaduto alcuni mesi fa con un consistente numero di internazionalisti che avevano combattuto in Donbass nelle milizie popolari contro l’esercito e i neonazisti ucraini, ed è riaccaduto di nuovo con alcuni attivisti solidali con la lotta del popolo curdo contro i jihadisti dello Stato Islamico. Gli agenti della Policia Nacional hanno arrestato ieri due persone nella capitale dello stato accusandoli di ‘collaborazione con organizzazione terroristica’, ‘addestramento all’uso di armi da guerra’ e “utilizzo di artefatti esplosivi”. A finire in manette sono stati due comunisti spagnoli di ritorno dal Kurdistan dove erano andati per dare man forte alle milizie locali contro l’Isis, accusati ora di aver partecipato ad un conflitto armato fuori dai confini del paese senza la necessaria autorizzazione delle autorità dello Stato, “ponendo così a rischio gli interessi nazionali”. Nel corso della retata che ha portato ai due arresti gli agenti hanno perquisito quattro diversi domicili a Madrid sequestrando materiale informatico ed altra documentazione sulle attività di solidarietà con il Kurdistan. A Gennaio i Servizi di Intelligence spagnoli intercettarono, controllando la propaganda della resistenza curda, un video nel quale due persone annunciavano di essersi uniti alle milizie di autodifesa del popolo del Rojava, il territorio curdo nel nord della Siria. A volto coperto, indossando abiti militari e sventolando una bandiera repubblicana spagnola e una bandiera rossa con la falce e martello, nel video i due giovani si definivano militanti marxisti-leninisti. I due spiegarono, parlando in castigliano, i motivi che li avevano condotti ad unirsi alla lotta di resistenza contro quello che definirono “il fascismo” del cosiddetto Stato Islamico. Nel video, insieme ai due spagnoli - i cui nomi di battaglia sono 'Paco Arcadio' e 'Camarada Martos' - si vedono anche alcuni giovani tedeschi e curdi che spiegano nelle loro lingue i motivi della scelta di campo. Come detto, una operazione simile era stata compiuta dalle forze di sicurezza spagnole lo scorso 27 febbraio quando otto cittadini erano stati arrestati dopo esser tornati dal Donbass dove avevano presuntamente combattuto nelle milizie della resistenza antigolpista. Anche in quel caso gli arrestati sono stati accusati di possesso di armi ed esplosivi, omicidio e violazione della neutralità dello Stato Spagnolo. Poco dopo, però, l’Audiencia Nacional – il tribunale speciale antiterrorismo ereditato dal regime franchista – ha parzialmente sminuito le accuse nei confronti dei giovani.
L’articolo 591 del Codice Penale punisce con pene detentive dai 4 agli 8 anni coloro che “durante una guerra alla quale non partecipi la Spagna, compiano qualsiasi atto di violazione della neutralità dello Stato”. Le organizzazioni dello Stato Spagnolo che si battono a sostegno della resistenza curda chiedono in un comunicato l’immediato rilascio dei due attivisti arrestati – e accusati di far parte del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, inserito dall’Unione Europea nelle liste delle organizzazioni terroriste – e invitano il governo di Madrid a seguire l’esempio di quello olandese. Il quale ha dichiarato che non processerà ne sanzionerà in alcun modo i volontari arruolati nelle milizie che combattono contro i tagliagole islamisti che insanguinano ormai non solo il Medio Oriente.

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