(dal blog tarantocontro) L'Arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, fa comizi, sostituendosi ai politici e ai rappresentanti istituzionali, e usa anche la processione dei "Misteri" di venerdì 18 aprile per pacificare la rabbia dei lavoratori e della gente che sta male
Marx diceva che "la religione è
l'oppio dei popoli".
L'Arcivescovo di Taranto,
Filippo Santoro fa di più,
facendone una versione
aggiornata ai tempi della crisi:
la religione è tutto e fa tutto, sostituisce le istituzioni e i
politici di Taranto, interviene
sulle situazioni di lavoro,
sociali in corso, per fare del
potere della Chiesa l'unico "spendibile"; l'Arc. Santoro ha trasformato
gli stessi riti della settimana santa in interventi politico-ideologici di "indirizzo"
alla gente.
l'oppio dei popoli".
L'Arcivescovo di Taranto,
Filippo Santoro fa di più,
facendone una versione
aggiornata ai tempi della crisi:
la religione è tutto e fa tutto, sostituisce le istituzioni e i
politici di Taranto, interviene
sulle situazioni di lavoro,
sociali in corso, per fare del
potere della Chiesa l'unico "spendibile"; l'Arc. Santoro ha trasformato
gli stessi riti della settimana santa in interventi politico-ideologici di "indirizzo"
alla gente.
L'ha fatto in maniera plateale anche Venerdì scorso durante lo svolgimento
della processione dei "misteri".
della processione dei "misteri".
Il suo è stato un comizio vero e proprio che ha cercato di toccare vari temi.
Ne riportiamo sotto degli stralci.
Il suo primo pensiero è andato ai "marò", gli "eroi" mercenari, al servizio dei
grandi armatori, che hanno assassinato due pescatori.
grandi armatori, che hanno assassinato due pescatori.
Poi è passato ai lavoratori che rischiano i licenziamenti, agli operai dell'Ilva che rischiano salute, vita e anche lavoro, a chi si ritrova sempre più povero, poi
alla ripresa dell'azione della grande criminalità a Taranto, alla crisi delle aziende,
ai pescatori, a chi è vittima dell'inquinamento, ai giovani costretti ad emigrare,
al risanamento della città vecchia...
alla ripresa dell'azione della grande criminalità a Taranto, alla crisi delle aziende,
ai pescatori, a chi è vittima dell'inquinamento, ai giovani costretti ad emigrare,
al risanamento della città vecchia...
Con un appello e "soluzioni" che sono interne alla funzione di 'oppio dei popoli'
della religione ma che non restano solo a livello sovrastrutturale: "un punto di riferimento noi lo abbiamo è la croce di Cristo, rimedio per il cuore e per tutta
la società" e quindi, la "risposta" è: non essere divisi, non lamentarsi
(protestare), ma riconciliarsi, pregare "per quelli che ci governano: che lo
facciano davvero, che siano saggi, efficienti e che costruiscano il bene comune...". Facendo di fatto un'operazione di pacificazione, di deviazione,
di diga verso le lotte in corso e future.
della religione ma che non restano solo a livello sovrastrutturale: "un punto di riferimento noi lo abbiamo è la croce di Cristo, rimedio per il cuore e per tutta
la società" e quindi, la "risposta" è: non essere divisi, non lamentarsi
(protestare), ma riconciliarsi, pregare "per quelli che ci governano: che lo
facciano davvero, che siano saggi, efficienti e che costruiscano il bene comune...". Facendo di fatto un'operazione di pacificazione, di deviazione,
di diga verso le lotte in corso e future.
Il tutto condito da un autopropaganda per quello che lui e la sua diocesi stanno facendo.
Un arcivescovo che quindi agisce fino in fondo da Istituzione politica che
interviene e indica la strada: rivolgersi al potere della Chiesa. Lo fa per
riconciliare le masse con un sistema generale politico/istituzionale
in crisi; che in questa città raggiunge i livelli più bassi, incapace anche
di fare il suo vecchio, normale "mestiere".
interviene e indica la strada: rivolgersi al potere della Chiesa. Lo fa per
riconciliare le masse con un sistema generale politico/istituzionale
in crisi; che in questa città raggiunge i livelli più bassi, incapace anche
di fare il suo vecchio, normale "mestiere".
Il richiamo a Bergoglio dell'Arcivescovo di Taranto (che nel 2015 farà venire a Taranto), non è a caso, ma sottolinea la sintonia dell'azione della Chiesa di
Taranto con quella nazionale.
Taranto con quella nazionale.
QUESTA FUNZIONE/SOSTITUZIONE ISTITUZIONALE DELLA CHIESA E'
FORTEMENTE DEVIANTE VERSO I LAVORATORI, I GIOVANI, I DISOCCUPATI,
CHE DEVONO RESPINGERE LE "SIRENE" E COSTRUIRE LA LORO STRADA DI SCONTRO/GUERRA CON I PALAZZI DEL POTERE E CHI LI OCCUPA.
FORTEMENTE DEVIANTE VERSO I LAVORATORI, I GIOVANI, I DISOCCUPATI,
CHE DEVONO RESPINGERE LE "SIRENE" E COSTRUIRE LA LORO STRADA DI SCONTRO/GUERRA CON I PALAZZI DEL POTERE E CHI LI OCCUPA.
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