Ribellarsi è giusto!
In
un paese che cade a pezzi, la magistratura sembra molto interessata a
punire i “cattivi” del 15 Ottobre. Due anni fa migliaia di persone si
sono riversate per le strade del Centro di Roma (come in altre città
d’Europa e del mondo), per dire che così non si poteva più andare
avanti: che non si arrivava alla fine del mese e che la crisi iniziava a
colpire duro.
Chi in quella giornata
ha avuto il coraggio di guardare la realtà è diventato un criminale,
chi ha trovato il coraggio di gridarlo per strada, un pericoloso
terrorista.
A 2 anni da quella
giornata siamo in caduta libera verso il baratro, l’Italia non è neanche
più un’entità politica e decisionale, visto che le scelte che contano
vengono prese altrove in nome degli interessi delle banche, delle lobby
finanziarie, dei signori del mattone.
Mentre
tutto cade a pezzi ci consigliano di guardare il nuovo programma in TV e
i bravi democratici ci ricordano che alle manifestazioni si sfila
soltanto e poi si torna a casa. Ma quale casa? Quella che dobbiamo
pagare con 30 anni di mutuo, quella che è una stanza o un posto letto,
quella che ci sta pignorando la Banca o quella che è sotto un ponte?
“Andate
a lavorare” dice chi non ha niente da dire… Ma quale lavoro? Quello in
nero? Quello che ti depriva di tutto il tuo tempo e della tua energia
per arrivare forse a fine mese? O quello dove oltre ad essere sfruttato
pure “Si, signore!”? Quello che ti inventi tutto da solo e che rimane
comunque invisibile o quello che ti licenzia in tronco per motivi
aziendali? Quello che non troverai mai perché sei troppo vecchio da
sfruttare o quello non pagato perché sei abbastanza giovane da essere
sfruttato gratis?
In un paese che sta
cadendo a pezzi inesorabilmente, esprimere la propria rabbia ci appare
un atto responsabile. Più responsabile dell’invocare la pacificazione a
tutti costi, che equivale a far finta di niente, a subire.
E’
vero giudice, siamo tutti e tutte “psichicamente compartecipi” agli
imputati/e: desideriamo ardentemente un futuro ed un presente diverso
dalla vostra miseria e non smetteremo mai di lottare contro chi DEVASTA e
SACCHEGGIA le nostre vite ed i nostri territori.
A
tutti coloro che cercano di impaurire chi sta pensando di scendere in
piazza, di creare un clima di tensione, di dipingere il dissenso come un
atto criminale, rispondiamo che il 19 ottobre prossimo ci saremo, con
tutta la nostra dignità, gioia e determinazione e saremo in tanti ed in
tante.
Mentre un paese cade a pezzi
noi dormiremo sotto le stelle, resisteremo e ci organizzeremo insieme
per determinare il nostro presente e il nostro futuro. Stiamo al fianco
degli indagati di questo processo così ipocrita.
17 Ottobre 2013 ore 9
Il presidio più assordante possibile davanti a piazzale Clodio
Facciamogli scoppiare le orecchie - portate quello che volete - poi da li si decide tutti insieme che fare
Coordinamento cittadino lotta per la casa
Nessun commento:
Posta un commento