giovedì 17 ottobre 2013

pc 17-18-19 ottobre - Libertà per gli imputat* del 15 ottobre 2011

  • 17_ott_complici15ott
    Ribellarsi è giusto!
    In un paese che cade a pezzi, la magistratura sembra molto interessata a punire i “cattivi” del 15 Ottobre. Due anni fa migliaia di persone si sono riversate per le strade del Centro di Roma (come in altre città d’Europa e del mondo), per dire che così non si poteva più andare avanti: che non si arrivava alla fine del mese e che la crisi iniziava a colpire duro.
    Chi in quella giornata ha avuto il coraggio di guardare la realtà è diventato un criminale, chi ha trovato il coraggio di gridarlo per strada, un pericoloso terrorista.
    A 2 anni da quella giornata siamo in caduta libera verso il baratro, l’Italia non è neanche più un’entità politica e decisionale, visto che le scelte che contano vengono prese altrove in nome degli interessi delle banche, delle lobby finanziarie, dei signori del mattone.
    Mentre tutto cade a pezzi ci consigliano di guardare il nuovo programma in TV e i bravi democratici ci ricordano che alle manifestazioni si sfila soltanto e poi si torna a casa. Ma quale casa? Quella che dobbiamo pagare con 30 anni di mutuo, quella che è una stanza o un posto letto, quella che ci sta pignorando la Banca o quella che è sotto un ponte?
    “Andate a lavorare” dice chi non ha niente da dire… Ma quale lavoro? Quello in nero? Quello che ti depriva di tutto il tuo tempo e della tua energia per arrivare forse a fine mese? O quello dove oltre ad essere sfruttato pure “Si, signore!”? Quello che ti inventi tutto da solo e che rimane comunque invisibile o quello che ti licenzia in tronco per motivi aziendali? Quello che non troverai mai perché sei troppo vecchio da sfruttare o quello non pagato perché sei abbastanza giovane da essere sfruttato gratis?
    In un paese che sta cadendo a pezzi inesorabilmente, esprimere la propria rabbia ci appare un atto responsabile. Più responsabile dell’invocare la pacificazione a tutti costi, che equivale a far finta di niente, a subire.
    E’ vero giudice, siamo tutti e tutte “psichicamente compartecipi” agli imputati/e: desideriamo ardentemente un futuro ed un presente diverso dalla vostra miseria e non smetteremo mai di lottare contro chi DEVASTA e SACCHEGGIA le nostre vite ed i nostri territori.
    A tutti coloro che cercano di impaurire chi sta pensando di scendere in piazza, di creare un clima di tensione, di dipingere il dissenso come un atto criminale, rispondiamo che il 19 ottobre prossimo ci saremo, con tutta la nostra dignità, gioia e determinazione e saremo in tanti ed in tante.
    Mentre un paese cade a pezzi noi dormiremo sotto le stelle, resisteremo e ci organizzeremo insieme per determinare il nostro presente e il nostro futuro. Stiamo al fianco degli indagati di questo processo così ipocrita.
    17 Ottobre 2013 ore 9
    Il presidio più assordante possibile davanti a piazzale Clodio
    Facciamogli scoppiare le orecchie - portate quello che volete - poi da li si decide tutti insieme che fare
    Coordinamento cittadino lotta per la casa

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