preticlericonazisti e banda neonazista difesi dallo stato
messi in fuga dalla popolazione di Albano
ora e sempre resistenza !
Scontri con lacrimogeni in serata
tra militanti di estrema destra e manifestanti anti-Priebke. Gli
incidenti, con lanci di lacrimogeni, pietre e bottiglie, sono avvenuti
davanti alla chiesa lefebvriana dove, da metà pomeriggio, era il feretro
dell'ufficiale Ss. Una ventina di neonazisti con caschi, cinghie e
catene ha raggiunto da una via laterale la folla che si accalcava
all'ingresso dell'istituto religioso e ha cominciato la sassaiola. I
manifestanti anti-Priebke hanno risposto. Ma tutto è durato pochi
minuti. E' intervenuta la polizia in assetto antisommossa. Quasi tutti
gli estremisti di destra sono fuggiti, La salma del
boia delle Fosse Ardeatine è rimasta nella sede dei lefebvriani fino a
mezzanotte e mezza passata, quando è stata portata via a bordo di un
furgone della polizia. E in quel momento la rabbia della folla è esplosa
di nuovo, con lancio di fumogeni e di bottiglie, e nel caos è stata
aggredita una giornalista del Tg3. Il furgone con il feretro ha
raggiunto dopo meno di un'ora l'aeroporto militare di Pratica di Mare, a
una trentina di chilometri dalla capitale.
Sospese le esequie "Il rito non è mai iniziato -
ha dichiarato in serata l'avvocato Giachini, - Non l'ho autorizzato io,
visto che i parenti e gli amici più stretti di Priebke sono stati
lasciati fuori. C'era anche uno dei figli ma non lo hanno fatto
entrare, perché fuori c'erano persone che picchiavano chi provava a
entrare". E Giachini ha concluso dicendo: "Non sarò più io a occuparmi
dei funerali, perché il mio mandato era quello di far celebrare un rito
cattolico con dignità e così non è stato".
Il sindaco di Albano.
Nel primo pomeriggio il sindaco di Albano, Nicola Marini, appena saputo
dell'intenzione di far celebrare nel suo Comune i funerali, si è detto
"sconcertato e allibito per la scelta" e ha immediatamente emesso
un'ordinanza che vietava il passaggio del feretro. Il prefetto di Roma,
però, l'ha revocata. E, mentre il feretro è stato accolto tra grida e
proteste, la gente ha continuato ad accalcarsi fuori dai cancelli per
contestare la presenza del corpo del nazista. Fino a tarda sera Marini è
rimasto in mezzo alla folla in strada.
I lefebvriani e la messa in latino. "Ad
Albano è prevista una cerimonia religiosa con messa in latino a porte
chiuse per amici intimi e familiari", aveva annunciato nel primo
pomeriggio il legale di Erich Priebke, lasciando l'ospedale 'Gemelli',
dove da venerdì era custodita la salma del capitano delle Ss poi
caricata sul carro funebre. Il 'corteo', scortato da diverse auto delle
forze dell'ordine, si è diretto verso il comune dei Castelli romani,
dove intanto una folla si radunava davanti all'istituto San Pio X con un
grande striscione di protesta: "Qui non ci deve venire".
A
celebrare il rito funebre nella cappella del Sacro Cuore di Gesù ad
Albano Laziale era previsto don Pierpaolo Petrucci, superiore dei
lefebvriani di San Pio X. Che si aspettava polemiche per la decisione
presa, ''ma per noi - ha detto - non c'è nessun risvolto. E' una
celebrazione religiosa per un cristiano. Funerali, benedizione della
salma tutto in forma privata. Basta". Nelle stesse ore, un altro
lefebvriano, don Floriano Abrahamowicz dichiarava a una radio che
"Priebke era un amico e lo considero un cristiano cattolico, un soldato
fedele, unico caso di innocente dietro le sbarre. E non era nazista ma
semplicemente un poliziotto della sua epoca". Abrahamowicz ha anche
annunciato che sabato terrà una messa in sua memoria a Treviso.
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