I
LAVORATORI SLAI COBAS CON GLI IMMIGRATI DI LAMPEDUSA
Noi
lavoratori dello Slai cobas per il sindacato di classe esprimiamo il
nostro profondo dolore per la morte di più di 500 (tra il 3 el'11
ottobre) dei nostri fratelli e sorelle immigrati e dei tanti bambini.
Esprimiamo
tutta la nostra rabbia e denuncia per uno Stato, un governo che con
le loro leggi, col considerare gli immigrati tutti clandestini e
quindi criminali (anche i bambini!), con la politica dei
respingimenti e del rinchiudere gli immigrati nei lager dei CIE, con
i pochi e ritardati soccorsi, col lasciare soli gli abitanti di
Lampedusa, sono responsabili di queste stragi.
Spendono
miliardi per le missioni militari, partecipano alle guerre nei paesi
da cui questi immigrati fuggono, e poi respingono gli immigrati
appena arrivano nel nostro paese e non mettono mezzi e fondi adeguati
per salvarli dalla morte.
Noi
lavoratori diciamo Basta con le ipocrisie, le lacrime da coccodrillo
di questi giorni.
Noi
lavoratori esprimiamo tutta la nostra solidarietà per gli immigrati
che arrivano in Italia, scappando dalle guerre, dalla fame, dalla
repressione – sappiamo bene cosa significa essere immigrati, tanti
dei nostri padri l'hanno fatto e ora anche noi e i nostri figli
abbiamo ricominciato a farlo.
Esprimiamo
anche la nostra solidarietà alla gente di Lampedusa, che con la sua
umanità sta mostrando la distanza enorme che c'è tra il popolo
italiano e chi ci comanda.
Chiediamo
interventi immediati:
- ABOLIZIONE DELLA LEGGE BOSSI-FINI
- CONSENTIRE IL TRANSITO LIBERO DEGLI IMMIGRATI CHE VOGLIONO ANDARE IN ALTRI PAESI EUROPEI, attraverso un permesso di soggiorno umanitario (come accadde a Manduria dopo la rivolta nel campo di immigrati, da noi sostenuta)
- METTERE SOLDI E MEZZI PER UN'IMMEDIATO SOCCORSO AGLI IMMIGRATI IN MARE
- ORGANIZZARE UN CORRIDOIO UMANITARIO TRA I PAESI DI PARTENZA E L'ITALIA, andandoli a prendere con le nostre navi
- CHIUSURA DEI CIE E SOGGIORNO TEMPORANEO IN STRUTTURE CIVILI
- DIRITTO DI CITTADINANZA PER TUTTI GLI IMMIGRATI IN ITALIA
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