Gli ambientalisti doc e il presidente
dei Verdi, Bonelli, in riferimento alla vicenda Ilva tirano fuori
come esempio a favore delle loro tesi sulla chiusura delle fabbriche
inquinanti, Pittsburgh in Pennsylvania, che da capitale mondiale
dell'acciaio, tanto da essere chiamata “the Steel city”, da
vent'anni si è trasformata in una città della cosiddetta “green
economy”, che in concreto ha voluto dire via fabbriche e nascita di
attività di alta tecnologia, terziario avanzato, ricerca,
innovazione, ecc. Ora questa è la città dei 35 college e
università, con 300 aziende-spin off nate dal settore accademico,
delle grandi catene commerciali, dell’informatica. E
Pittsburgh ora la trovi nelle cartine turistiche, come meta
consigliata.
C'è
un solo piccolo problema: gli operai non ci sono quasi più.
Sì,
c'è stata una riconversione economica, ma la principale
riconversione è stata la mega scomparsa degli operai, la cacciata di
fatto di centomila abitanti e la loro sostituzione con settori
provenienti dalla piccola e soprattutto media borghesia. Pittsburgh è
diventato così “il miglior posto d’America per le famiglie di
giovani professionisti” (Newsweek), solo quest’anno, quattromila
under 30 laureati sono andati a ripopolare gli 89 quartieri sparsi
sulle colline e lungo i fiumi di Pittsburgh.
Gli
operai e le loro famiglie spariti, affinchè la media borghesia possa
vivere bene.. Come hanno continuato a sopravvivere quelle migliaia di
operai non interessa...
Se
questa vuole essere la soluzione da parte della media borghesia anche
per l'Italia, anche per Taranto (perchè non solo l'Ilva, secondo
questa soluzione, andrebbe chiusa, ma anche l'Eni, la Cementir, tutta
l'area industriale dell'indotto, l'Arsenale, la Marcegaglia, ecc.
ecc. - perchè a chi parla di Taranto come città delle cozze e
calamari, dell'agricoltura, ecc. bisogna ricordare che dagli inizi
del secolo scorso Taranto è soprattutto città industriale), è
“normale”, ma non pretendesse di raccontare frottole agli
operai!!
Il
proletariato come classe, i comunisti hanno una visione opposta. Noi
non vogliamo
cancellare
le fabbriche e gli operai, perchè sarebbe eliminare il “becchino”
del capitale, di cui parlava Marx, e quindi la possibilità stessa
del rovesciamento definitivo del sistema del capitale che per i suoi
profitti lascia morti e disastri ambientali sul suo cammino. Un
sistema capitalista che se non trova più profitti in un posto va in
un altro a sfruttare uomini e ambiente come e più di prima. E può
non interessare i sostenitori della green economy, ma sono indecenti
coloro che vogliono far diventare un giardino il loro paese e non
guardano al paese vicino.
Pittsburgh,
per il proletariato, per i comunisti, non dimostra come si può
salvare la salute della gente, ma dimostra che in un sistema
imperialista, per un orticello salvato, centinaia di città, zone
immense, come in India, in Cina, in Sud Africa, hanno nuove
condizioni schiavistiche di lavoro e di vita delle popolazioni.
Per
il proletariato e i comunisti, la bella ed ecologia Pittsburgh
dimostra la sconfitta degli operai, mentre i grandi scioperi, le
grandi lotte degli operai “brutti, sporchi e cattivi” del Sud
Africa, dell'India, ecc, dimostrano che la rivoluzione è possibile
ed è l'unica “soluzione” per un nuovo mondo in cui lavorare non
deve significare morire, e far morire.
MC
MC
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