Gridano dai tetti del centro di Lampedusa che si è nuovamente riempita di immigrati, gridano che in Tunisia non ci vogliono tornare. Protestano perché ancora una volta la crudeltà del nemico che si trovano davanti sotto le vesti del democratico europeo armato di scudo e manganello, che si allarga la bocca di diritti umani, che spesso li incrocia in acqua ma non li salva, non ha confini. La menzogna che i poliziotti dicono agli immigrati “Vi porteremo a Catania” mentre in realtà si preparano a rimpatriarli è grande e brucia sicuramente ancora più di tutto il viaggio che hanno fatto per arrivare in Sicilia con la speranza di attraversare il paese e andare dove pensano di trovare una situazione migliore.
L’ipocrisia e la menzogna sono diventati il biglietto da visita rabbioso che si presenta non solo a uomini donne e bambini che fuggono dall’orrore della guerra, della povertà e della repressione di sistemi feudali, ma anche e soprattutto agli italiani e agli europei quando si parla di numeri, in un gioco a scaricabarile tra i paesi europei che lascia in fondo al mare morti su morti di ogni genere ed età: e davanti a questa immane tragedia si parla di soldi e di numeri!
SI METTONO IN GIRO NUMERI FALSI per terrorizzare il popolo italiano innanzi tutto e per chiedere soldi all’Unione Europea che viene accusata di lasciare solo il governo italiano: “E’ ben vero che quasi 20 mila tunisini sbarcati in circa due mesi sono un dato indubbiamente preoccupante, ma è ragionevole accettare che tale dato venga semplicisticamente estrapolato in un bilancio finale di 120 mila tunisini in un anno, magari affiancati da altrettanti libici e – perché no? – ad un numero ancora più consistente di “altri africani” (eritrei, etiopi, somali, nigeriani, maliani e così via)?”, e ancora: “Quanto poi al tema della sostenibilità dei nuovi arrivi verrebbe da dire che in un Paese in cui vengono assorbite annualmente oltre 400 mila immigrazioni nette – come è appunto avvenuto in Italia dalla fine dello scorso decennio – non saranno certo 50 mila ingressi in più a cambiare le cose. (dal giornale della Confindustria, Il Sole 24 Ore, 31 marzo)”. Come si vede i padroni non si scompongono più di tanto, loro hanno bisogno di manodopera e richiedono ogni anno operai e altre qualifiche, quest’anno il “decreto flussi” del governo prevede la regolarizzazione e nuova immigrazione di circa 100.000 persone, è per questo che i politici a livello europeo quelle grasse risate che si fanno di sicuro di nascosto le farebbero allegramente in pubblico quando si parla di numeri: ripetiamo, stiamo parlando di circa 25.000 immigrati in un paese di 60 milioni di abitanti che ne assorbe 400.000 ogni anno…
Non si tratta quindi di “inadeguatezza” del governo e degli uomini che lo compongono, si tratta di deliberata politica razzista, non si può definire altrimenti, e non solo per l’impianto della Bossi-Fini o per il reato di immigrazione clandestina ma proprio perché indirizzata alla conquista di consensi elettorali, e questo è un altro motivo del perché le elezioni fanno male!
Non ci sono parole adeguatamente forti per maledire tutti i politici al governo e alla finta opposizione che semimano il paese di veri e propri lager come i Cie o altro, che lasciano morire, sapendo che così è, persone che mettono a rischio la vita per un futuro migliore: lo tsunami umano di cui parla Berlusconi è, quindi, naturalmente una delle sue tante barzellette, ma bisogna provocarlo davvero quanto prima questo tsunami umano, nel senso ampio della parola, per spazzare via il governo della morte…
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