giovedì 14 aprile 2011

pc 14 marzo - PARTE IL PIANO MARCHIONNE ANCHE A MELFI

Dal primo turno di ieri è entrata in vigore alla Fiat Sata di Melfi la sperimentazione del nuovo sistema di lavoro Ergo Uas, con la differente distribuzione dei minuti di pausa stabilita dall’intesa azienda/sindacati del 31 marzo: due da 15 minuti e una da 10, invece che due da 20 minuti l’una.
Al momento da una breve inchiesta volante alle portinerie della Sata apparsa sulla Gazzetta del Mezzogiorno Basilicata di oggi, sembrerebbe che gli operai si dividano tra chi ancora non vede una differenza rispetto a prima e chi invece si lamenta e dice: “… durante la seconda pausa, quella di 10 minuti, non abbiamo nemmeno il tempo di andare in bagno”.

Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom solo una settimana fa aveva dichiarato che poiché “Su Melfi la risposta della Fiat alle nostre richieste è stata negativa” la Fiom non apporrà la firma definitiva all’intesa fatta il 31 marzo e siglata anche dalla Fiom.
Ma la “Cgil provinciale di Potenza, in una nota, spiega che “l’accordo siglato per lo stabilimento di Melfi, a differenza di quelli separati di Pomigliano e Mirafiori, oltre che confermare le pause di 40 minuti non prevede deroghe ai diritti individuali e collettivi dei lavoratori…”

Ma andiamo un po’ indietro.
Marchionne a fine marzo dichiara: “Dopo Pomigliano e Mirafiori, il nuovo contratto investirà anche lo stabilimento di Melfi”. E nella notte del 31 marzo i sindacati, questa volta tutti, compresa la Fiom col responsabile nazionale auto Masini, firmano un’intesa per estendere a Melfi, “in via sperimentale”, dall’11 aprile al 1° gennaio 2012, il sistema Ergo Uas (che si sostituisce al sistema Tmc2 per una diversa metrica delle prestazioni lavorative) e una nuova modulazione delle pause. La sperimentazione prevede a novembre una verifica congiunta azienda-sindacati, per l’avvio definitivo da gennaio 2012 del nuovo sistema; da tale data partirà anche la riduzione delle pause a 30 minuti complessivi, divisi in tre pause da 10.
La Cgil della Basilicata reagisce non dicendo No, ma sostenendo che non c’è bisogno di questa intesa, anche perché la fabbrica di Melfi è già la più produttiva del gruppo. Lo stesso segretario della Fiom Basilicata critica soprattutto il metodo, cioè il fatto che i “modelli vengono esportati” dalla Fiat senza discuterli con i sindacati.
Il segretario della Uilm dice: “Gli operai della Fiat di Melfi non hanno nulla da temere dalle dichiarazioni di Marchionne…”. Vitali della Fim-Cisl sottolinea l’importanza dell’Intesa che inserisce la Fiat Sata nel progetto di Fabbrica Italia.
Il segretario regionale della Fismic aveva detto subito: “Siamo d’accordo con le parole di Marchionne, perché è un manager pragmatico e serio… siamo pronti ad accettare la sfida pure su Melfi, con l’obiettivo comune di innalzare i salari e l’occupazione”. E ora dice: “Tra gli operai non c’è stato un impatto negativo. Adesso le maestranze dovranno solo abituarsi al nuovo regime…” Della serie, gli operai possono adattarsi ad ogni condizione di sfruttamento...
La Ugl addirittura arriva a dire che il nuovo sistema “migliora le condizioni di lavoro”.

Il giorno dopo, 1° aprile, Enzo Masini, dopo una tirata d’orecchi di Maurizio Landini, fa un po’ una marcia indietro e dice che “In merito all’ipotesi di intesa sull’Ergo Uas e le pause, la Fiom sospende il giudizio perchè deve essere certa la sperimentazione, perché è prioritario non peggiorare le condizioni di lavoro e di salute delle lavoratrici e lavoratori… Per questo chiede il mantenimento delle pause di 40 minuti nella nuova suddivisione 15+15+10”, anche nel 2012.
In realtà sembra solo una presa di tempo per convincere tutta la Fiom e i lavoratori iscritti della validità della firma. Mentre la Cgil nazionale fa pressioni perché venga confermato dalla Fiom il Sì all’intesa ed “esprime apprezzamento per il merito di questa”, ma soprattutto per il fatto che la firma può far ritornare la Fiom ai tavolo di trattativa. E Fausto Durante capo della minoranza riformista della Fiom esprime senza riserve soddisfazione sull’Intesa e, spingendosi avanti, propone anche per Pomigliano e Mirafiori una firma con riserva.

Circa l’intervento sulle pause, non c’è molto da spiegare cosa significa per la fatica e per la salute degli operai e operaie la loro riduzione. Più articolata è la questione del sistema Ergo Uas e del suo rapporto con le pause.
Il sistema Ergo Uas introduce una maggiore scientificità rispetto al sistema Tmc2: l’oggetto e lo scopo sono sempre quelli: come e quanto la Fiat deve far lavorare gli operai per aumentare la produttività; tradotto in termini poveri: fino a quando e fino a quanto si può spremere un operaio perché garantisca il massimo del pluslavoro, senza morirvi. Col sistema Ergo Uas viene stabilito un rapporto tra la misurazione dei tempi alla catena di montaggio e l’effetto che movimenti, sforzi e posizioni provocano sulla struttura muscolo-scheletrica. Sulla base di questo sistema verranno calcolati i tempi di pausa: “più alto sarà il carico in riferimento ad una determinata operazione, più lungo sarà il recupero o il tempo necessario per compierla”.
C’è solo un piccolo problema: perché, oggi che nell’intesa si parla di “sperimentazione”, le pause vengono già rimodulate al ribasso e si prevede già la loro riduzione secca da gennaio 2012? Quindi è una “sperimentazione” fasulla il cui risultato è già deciso!
Infatti, anche volendo accettare il rapporto tra misurazione dei tempi di lavorazione ed effetti sulla salute, i tempi di pausa dovrebbero già essere piuttosto aumentati che ridotti – visto che il più “sano” degli operai alla Fiat Sata soffre già almeno di un problema muscolo-scheletrico, che 2000 operai hanno subito danni fisici irreversibili e 300 sono con Ridotte Capacità Lavorative a causa dei ritmi e carichi di lavoro.
Invece le pause vengono ridotte a prescindere!
Il risultato, quindi, dell’applicazione dell’Ergo Uas non sarà affatto una maggiore attenzione del rapporto tra metrica del lavoro e effetti sulla salute dei lavoratori – come viene presentato dalla Fiat e dai suoi scrivani - ma un aumento dei ritmi produttivi e un aumento dell’attacco alla salute.

Alla domanda del Sole 24ore del 2 aprile su cosa cambia con l’Ergo Uas rispetto al recente passato, il direttore, Gabriele Caragnano, dell’Ami, dove si studiano e approntano i sistemi per definire i tempi standard di esecuzione di una lavorazione, spiega: “Il sistema precedente aveva una conoscenza limitata di ergonomia. La maggiorazione, ad esempio, veniva applicata a ogni singolo movimento, il che impediva di conoscere le sequenze di determinate azioni. Con Uas (Universal Analyzing System) si utilizzano aggregazioni di movimenti elementari pre-determinati per descrivere sequenze di operazioni”. “Per semplificare con un’immagine – continua il Sole24ore – è la differenza che passa tra un’azione fotografata e un’azione filmata. E’ chiaramente più facile determinare il ritmo, e la relativa incidenza e tolleranza del carico di lavoro, passando da un’analisi “a scatto” a una dei flussi. La nuova tecnica ha però bisogno dello strumento che predetermini il livello di carico massimo per le più importanti aggregazioni di movimenti”, posture, movimenti degli arti superiori, ecc. Quindi, “attraverso una scala di punteggi che va da 0 a 50 e un semaforo verde, giallo e rosso, si misurerà il carico e i tempi di pausa”.
Ma considerando il carico solo sui movimenti aggregati, di fatto si guardano solo le posizioni più disagiate che sono le meno frequenti e non la fatica dei singoli movimenti e quindi, se tanto mi dà tanto, dalla sperimentazione verrà fuori solo una riduzione di ognuna delle pause e nel totale.

La sostanza è che Marchionne ciò che non ha ottenuto a Pomigliano e a Mirafiori dalla Fiom, lo sta ottenendo a Melfi; proprio nella fabbrica in cui è ancora in corso una importante partita sulla questione del rientro in fabbrica dei 3 operai, di cui due delegati, licenziati, i quali da otto mesi passano la giornata in una stanzetta lontana mezzo chilometro dalle linee di produzione, e su cui la Fiat ha messo la pregiudiziale di non partecipazione al tavolo negoziale; proprio nella fabbrica in cui la lotta degli operai ha avuto momenti importanti e avanzati.

La sostanza è che in tutto il baillame tra Cgil /Masini da un lato e Landini, e, in parte, Fiom Basilicata dall’altro, che ha accompagnato tutta questa prima fase dell’accordo, ha vinto la Cgil.

Enzo Masini dice che la differenza sta da un lato nel metodo, il fatto che la Fiat non abbia imposto l’Intesa con un diktat in maniera unilaterale ma abbia introdotto il criterio della “sperimentazione”; ma abbiamo già visto la fine nota di questa “sperimentazione”. Dall’altro nell’aver messo da parte a Melfi la questione delle “sanzioni anti-sciopero”.
Ma questo non può bastare ad accettare un peggioramento delle condizioni di lavoro e di salute, in una fabbrica in cui la produzione sta aumentando.

La Fiom il 5 aprile manda una lettera firmata da Landini e dal segretario della Fiom Basilicata per chiedere che vengano aggiunti dei chiarimenti nell’intesa come condizione per togliere la riserva e sottoscrivere l’accordo: “che in caso di assenza di un comune giudizio nella verifica di novembre 2011 le pause non vengano ridotte complessivamente dal 2012; che sia prevista una piena agibilità di tutte le Rsu e Rls nella fase di sperimentazione; che vi sia una verifica sull’efficacia dell’ Ergo Uas nel garantire salute e sicurezza”.
La Fiat respinge al mittente queste richieste, a conferma che la disponibilità di “sperimentazione” è un bluff, che ha il solo scopo di ottenere anche alla Fiat Sata il risultato ottenuto a Mirafiori ma tenendo conto che la Sata è una fabbrica centrale per la produzione Fiat e vanno evitate proteste e scioperi. E soprattutto la negazione del terzo punto posto dalla Fiom mostra come la verifica dell’Ergo Uas non ha come oggetto la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici di Melfi, ma solo la sua efficacia per la Fiat per l’aumento della produttività.

Ma la Cgil di Potenza continua impenitente a dire: “… la sperimentazione e la verifica del nuovo modello Ergo Uas, previsto per novembre 2011, consentirà a tutti i lavoratori, ai delegati e alle organizzazioni sindacali di potersi esprimere nel merito dei contenuti previsti dall’Ergo Uas al fine di un miglioramento delle condizioni di lavoro. E’ auspicabile che nella fase di sperimentazione non siano frapposti ostacoli al lavoro dei delegati che insieme ai lavoratori saranno impegnati sulle postazioni di lavoro nel difficile compito di misurazione dei tempi e della cadenze d produzione”. (GdM Basilicata 14.4.11).

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