I
numeri della Meloni sparati dai suoi video, sempre al riparo, quindi, dalle
domande dei giornalisti, sono così fasulli che portano alla presa in giro, per
esempio del quotidiano il manifesto di oggi: “«in Italia abbiamo il numero di
occupati più alto da quando Garibaldi ha unificato l’Italia» dice la Meloni. “Certo
– dice il giornalista - visto e considerato che nel 1860 gli italiani erano
poco meno di 26 milioni e oggi ne siamo 59 e rotti…”
Il
dato che ha permesso alla Meloni di sparare ancora balle è quello dell’Ocse (Organizzazione
per la cooperazione e lo sviluppo economico): il tasso di occupazione in Italia
nel secondo trimestre dell’anno passato sarebbe salito dal 62% al 62,5% (un
incremento, cioè, dello 0,5% rispetto al trimestre precedente), continua il
manifesto, che riporta subito dopo i dati dell’Istat e della Caritas: “in
Italia, il numero dei «poveri assoluti» (quelli, cioè, che un lavoro non ce
l’hanno) sfiora i 6 milioni… ma quello dei «poveri relativi»
(coloro che in un modo o nell’altro un lavoro invece ce l’hanno) supera gli
8 milioni e mezzo!”
Un
lavoro ce l’hanno ma non arrivano lo stesso ad avere una vita dignitosa. Questi
ultimi sono i cosiddetti lavoratori poveri, i working poor che esistevano già
ai tempi di Marx ed Engels! per dire che le condizioni del proletariato non
possono cambiare fino a quando il potere è nelle mani della borghesia.
Tutta propaganda, quindi, tutto fumo per nascondere la realtà, come abbiamo già detto sulle bollette per l’energia elettrica, che come tanti altri “bonus” si trasformano in inutili elemosine…
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