Pubblichiamo il testo del centro sociale Vittoria perchè lo condividiamo in gran parte - proletari comunisti
Che belle parole presidente Mattarella!
La ringraziamo per avere dispensato a piene mani la sua saggezza democristiana e manifestato pienamente il suo ruolo di coscienza democratica nazional-popolare del bel paese. La rassicuriamo, lei è riuscito nel suo intento di piacere a tutti gli schieramenti politici senza alcun minimo distinguo. Abbiamo ascoltato il suo discorso di fine anno e abbiamo ammirato la sua onestà intellettuale, la sua umanità, il suo soppesare le parole, la sua oggettiva ricostruzione della tragedia delle guerre nel mondo e le sue equanimi e disinteressate parole delle quali ci permettiamo una sintesi... gira notizia che sia morto un bambino per il freddo a Gaza mentre in Ucraina i bambini muoiono perché le bombe russe distruggono le centrali energetiche...
Così abbiamo scoperto che a Gaza si muore per colpa del freddo mentre la cattiva anzi pessima Russia, nemica giurata del pacifico occidente, ammazza i bambini ucraini...
Egregio sig. presidente Mattarella, questa sua esternazione, cosi evidentemente sbilanciata, si commenta da sola e approfittiamo anche per ricordarle che l'antifascismo non è una lapide impolverata a cui portare una corona "alla memoria", ma una scelta di
campo, un valore imprescindibile da cui non arretrare mai, scritto nel sangue e con il sangue della Resistenza da far vivere in ogni battaglia politica oltre che esistenziale. Un valore cosi grande da essere chiave interpretativa della realtà per capire sempre da che parte della storia sia necessario schierarsi senza alcuna complicità con nessun carnefice.Ma non basta: leggiamo sulle prime pagine di tutti i giornali che il regime iraniano ha arrestato una giornalista italiana per poterla utilizzare in un probabile scambio con un cittadino iraniano arrestato in Italia su indicazione Usa perchè "terrorista". Siamo certamente pieni di ammirazione per la determinazione, la forza indomita e il coraggio dei media italiani che denunciano la mancanza di libertà di stampa in Iran.... apprezziamo la magnifica eloquenza dei nostri giornalisti, questi eroici paladini "senza se e senza ma" delle libertà democratiche....
Che schifo!! Deformare e torcere strumentalmente la realtà non vuole dire solo raccontare balle macroscopiche (scusate, oggi si dice fake news), anche se è quello che quotidianamente viene fatto, ma saper dosare enfaticamente una notizia per nasconderne un'altra.
Il nostro non è un penoso "benaltrismo", lasciamo ad altri l'abitudine di cambiare discorso e spostare l'attenzione. Il nostro non è un pilatesco "si è vero ma"...ed è manifesta la nostra lontananza anzi il nostro essere antitetici ideologicamente al regime teocratico iraniano. Segnaliamo solo che non leggiamo mai, anche, che sono più di 200 i giornalisti giustiziati dal regime sionista israeliano proprio per evitare che siano testimonianza diretta del genocidio in corso. Segnaliamo che le prigioni iraniane sono certamente terribili e anche fredde, come ben minuziosamente descritto dai solerti media nazionali, ma non sono niente in confronto al regime di detenzione dei lager sionisti, come Sde Teiran, in cui proprio in questi giorni è morto il 50esimo ostaggio palestinese per le torture ricevute e per la mancanza di cure mediche. Ma di questi non parla nessuno.
La realtà è che devono assoldarci tutte e tutti nelle fila di una "guerra di civiltà" definita come tale per coprire la barbarie in corso, la violenza inumana e il massacro della popolazione palestinese. Per dare una giustificazione ideologica e provare a giustificare l'ingiustificabile. Vogliono assopire le nostre coscienze, già ben dormienti, perché...forse esagerano, anzi i più volenterosi scribacchini ormai dicono pubblicamente che esagerano, non si tratta naturalmente un genocidio perché lo dice la Segre, ma certamente sono crimini contro l'umanità ma...gli ebrei hanno subito l'olocausto e quindi le loro scelte sono insindacabili.
Non fa niente che storicamente il colonialismo sionista genocida non abbia nulla a che fare con la legittima professione della fede ebraica e che ne sia la sua deformazione fondamentalista colonialista e suprematista. Non importa se proprio oggi il famoso scrittore ebreo americano Avi Steinberg abbia chiesto di annullare la sua cittadinanza israeliana accusando persino i suoi genitori di essere complici perché hanno accettato di stabilirsi in una casa da cui era stata scacciata con le armi una famiglia palestinese.
L'apparato comunicativo dell'intero blocco imperialista occidentale è in guerra contro l'umanità per arruolarla in questa guerra per il suo profitto e per la sua egemonia sullo scenario globale.
Tocca a noi e a ogni movimento plurale di solidarietà dire la verità e tracciare un solco che delimiti l'umanità dalla barbarie dell'imperialismo e del sionismo.
Nello scorso 64esimo appello alla partecipazione descrivevamo le proibitive condizioni di sopravvivenza dell'ospedale Kamal Adwan circondato dall' "esercito più morale del mondo", con un assedio inumano e ingiustificato se non dalla barbarie genocida, con carri armati, elicotteri droni e robot esplosivi.
Ora l'ospedale Kamal Adwan, l'ultimo ospedale a Gaza nord non esiste più. Incendiato in ogni suo reparto e raso al suolo dalla "civiltà sionista".
Il dottor Husam Abu Safiya, direttore dell'ospedale Kamal Adwan di cui riportavamo il doloroso grido di aiuto nello scorso comunicato, è stato arrestato insieme a decine di uomini e donne del personale sanitario e deportato nel terribile lager israeliano di Sde Teiman tragicamente già noto per le condizioni disumane di detenzione e le torture inflitte agli ostaggi palestinesi.
I sopravvissuti dell'assedio e della distruzione sia dell'ospedale che del quartiere limitrofo ormai raso al suolo sono stati costretti, malati e feriti inclusi, ad una marcia forzata da Beit Lahiya nel nord di Gaza, dove si trovava l'ospedale, attraversando un tappeto di macerie e di cadaveri anche dilaniati dai cani per la fame, fino ad oltre il corridoio Netzarim fino a Gaza sud, in ossequio al progetto sionista genocida (il piano dei generali) di avere il controllo assoluto sulla parte nord della striscia di Gaza in cui deve essere annientata ogni forma di vita palestinese.
L'organizzazione non governativa Euro-Mediterranean Human Rights Monitor sta denunciando al mondo i crimini orrendi commessi dall'esercito nazi sionista. La denuncia parla di molestie degradanti e aggressioni sessuali per le donne insieme a esecuzioni contro i civili sopravvissuti che uscivano con la bandiera bianca dalle case intorno all'ospedale demolite dall' esplosivo.
Ma non c'è limite al razzismo genocida del piccolo maledetto stato canaglia! Non ci sono più parole per esprimere la disumanità e il freddo raziocinio genocida di questi assassini.
Sono almeno 6 i bambini morti di freddo in questi ultimi 2 giorni e i filmati che arrivano da Gaza mostrano le tende allagate dove i sopravvissuti al genocidio, praticato con bombe fame e sete, provano a sopravvivere senza più cibo e acqua potabile, esposti all'arbitrio genocida dei criminali liberi di commettere ogni atrocità con la certezza dell'impunità garantita dall'occidente imperialista.
La crudezza dei numeri ci parla ormai di 154.000 tra morti accertati e feriti senza possibili di cure mediche. Mentre l'assassino Netanyahu viene curato nel migliore ospedale dell'entità sionista Israele, a Gaza vengono effettuate molte amputazioni il cui dolore viene lenito da antipiretici e antidolorifici generici come la tachipirina.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l'ennesimo allarme per le condizioni oltre l'immaginabile in cui vive la popolazione di Gaza, il segretario dell'Onu, numeri alla mano, lancia un monito sul fatto che percentualmente, i palestinesi presentano all'umanità il conto del più alto numero di bambine e bambini amputati.
Ma tutto ciò non basta. L'entità sionista che, ricordiamo, non ha mai dichiarato i propri confini, si espande in Siria e bombarda le postazioni Houthi che rappresentano ancora una pur debole minaccia. Usa e Gran Bretagna bombardano le coste dello Yemen per tacitare ogni possibile risposta alla pax americana e sionista imposta in Medio Oriente a dispregio di ogni trattato internazionale.
Ma noi non invochiamo il rispetto di regole da sempre asservite agli interessi dell'imperialismo Usa e occidentale. Noi invitiamo a continuare la più ampia mobilitazione che denunci i crimini disumani e il genocidio compiuto dall'entità sionista israele insieme al blocco imperialista occidentale.
Noi invitiamo a scendere in piazza per il 65° corteo a fianco del popolo palestinese per combattere il racconto razzista connotato in senso arabofobico e islamofobo dei media occidentali che ancora parlano di guerra e non di genocidio, di scontri armati e non di una carneficina, della macellazione del senso stesso di umanità. Come se ci fossero 2 eserciti che si combattono e non un genocidio pianificato di un piccolo stato canaglia che occupa la Palestina da 76 anni. Un'occupazione voluta dall'occidente per pareggiare i conti con la propria coscienza per l'abominio dell'olocausto del popolo ebraico e insieme assecondare il proprio razzismo. Un colonialismo sionista supportato economicamente e militarmente e con il beneplacito del mondo occidentale interessato al proprio profitto e a proteggere e coprire ideologicamente la sua testa di ponte in Medio Oriente.
Ma la tragedia di Gaza fa da contraltare a quanto sta accadendo in Cisgiordania sempre più terra di conquista dell'entità sionista.
Ma non solo: a Jenin, che potremmo definire medaglia d'oro della resistenza antisionista, si sta spargendo altro sangue palestinese per mano degli apparati di sicurezza dell'Autorità Nazionale Palestinese. L'accerchiamento e l'attacco al campo profughi, con l'arresto e l'assassinio dei militanti della Resistenza, sta avvenendo con l'accompagnamento di una campagna di disinformazione da parte della cricca di potere di Abu Mazen, basata sulla tesi che esista un altro modo, quantomeno strano, di fare "resistenza". Una "resistenza" non diretta contro l'esercito occupante ma che..... per "proteggere la nazione" versa il sangue dei fratelli e delle sorelle palestinesi al posto delle truppe sioniste, che non disturbi l'occupazione coloniale, che si pieghi all'espansionismo dei coloni. Una "resistenza" che non c'è, che da ragione all'occupante, che è pronta a leccare le sue mani assassine che però elargiscono stipendi e finanziano il clientelismo, una "resistenza" che si candida a gestire il post genocidio nel modo più accomodante possibile con l'entità sionista occupante cosi che non si arrabbi e possa tranquillamente decidere quale burattino animato dai sionisti dovrà gestire il governo della futura Palestina. Se esisterà e in che forma magari prendendo a modello le " riserve indiane" dopo il genocidio dei nativi americani incominciato con Colombo e proseguito con l'epopea del colonialismo americano da insediamento.
Ma il vero crimine commesso dalla repressione armata della direzione dell'ANP, oltre a quello di versare sangue palestinese, è che progetta di minare la fiducia popolare nella Resistenza. Approfittare della stanchezza e della paura per provare a toglierle il consenso di massa, eroderle la fede diffusa tra le nuove generazioni di giovani combattenti disposti a combattere contro l'occupazione perché consapevoli che senza Resistenza il popolo palestinese non esisterebbe più da tempo e il suo futuro è strettamente legato all'unità di questa contro il sionismo e l'imperialismo.
Per questo chiediamo a tutte e tutti di mobilitarsi per il 65esimo sabato di corteo. Per on lasciare solo il popolo palestinese.
FERMIAMO IL GENOCIDIO!!
Solidarietà al popolo palestinese.
Per il diritto a esistere, a resistere, al ritorno dei profughi e alla Autodeterminazione del popolo palestinese
CON LA PALESTINA NEL CUORE
Le compagne e i compagni del Csa Vittoria
csavittoria.org - info@csavittoria.org
Approfittiamo della pubblicazione del nostro appello per ringraziare le decine di collettivi, organizzazioni e partiti politici, strutture sindacali, centri sociali, associazioni di solidarietà internazionaliste tra cui spiccano quelle palestinesi in Italia e la miriade di singoli compagne e compagni che ci hanno espresso la loro solidarietà militante.
Dobbiamo purtroppo rendere noto che le mani anonime di qualcuno che in maniera edulcorata definiamo pezzi di merda sionisti hanno provato a strappare, riuscendoci solo per metà, il nuovo striscione immediatamente esposto dopo la provocazione della scorsa settimana. Il destino ha però voluto che rimanesse solo la parola INTIFADA che tanto intimorisce i sionisti di casa nostra.
Lo rifaremo ancora ed ancora ma non ne daremo più notizia pubblicamente per non far gonfiare il meschino ego sionista dei piccoli schifosi untorelli. MA CI RACCOMANDIAMO DI TENERE SEMPRE ALTA, TUTTE E TUTTI, LA VIGILANZA CONTRO LE PROVOCAZIONI DEI NAZISIONISTI.
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