lunedì 30 dicembre 2024

“I leader della resistenza nel campo di Jenin” hanno proposto “uno sciopero globale in Cisgiordania" - info

“i leader della resistenza nel campo di Jenin” hanno proposto “uno sciopero globale in Cisgiordania per protestare contro l’assedio del campo da parte dei servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese”. 

In un comunicato stampa congiunto, Hamas, Jihad islamica e Fronte popolare per la liberazione della Palestina avevano affermato quanto segue:

“* Chiediamo alla leadership dell’Autorità Nazionale Palestinese di invertire immediatamente la repressione a Jenin, che serve solo al nemico israeliano. Chiediamo il ritiro immediato delle forze di sicurezza e del personale dell’Autorità Nazionale Palestinese dal campo profughi di Jenin e la revoca dell’assedio imposto.

* Chiediamo la formazione di un comitato nazionale superiore che includa tutte le componenti della società palestinese per porre fine all’aggressione in corso a Jenin e nel suo campo, impedire che questi eventi si diffondano in altre aree e proteggere la pace pubblica e comunitaria.”

E’ stato il Washington Post a rendere ufficiale, da parte dei super-padroni statunitensi, che “con l’operazione Jenin, l’Autorità Palestinese sta cercando di dimostrare la propria capacità di gestire la sicurezza nelle aree limitate che controlla in Cisgiordania”, in modo da accreditarsi per il futuro a “governare la Striscia di Gaza dopo la guerra” in funzione anti-Hamas e anti-Resistenza, pro-Israele e pro-Stati Uniti/UE. Ma nel contempo il Washington Post nota che dentro il campo profughi di Jenin “ci sono ancora militanti [dei gruppi della Resistenza] che vagano liberamente”, che il loro schiacciamento non è stato ancora completato. Ed è realmente così, dal momento che i militanti dei gruppi armati stanno resistendo a questa vile operazione al servizio dello stato sionista, e che un certo numero di appartenenti agli stessi “servizi di sicurezza” dell’ANP stanno lasciando le fila di questa polizia coloniale – finora, infatti, afferma la Brigata di Jenin, l’ANP ha arrestato 237 membri delle proprie stesse “forze di sicurezza” che si sono rifiutati di partecipare all’operazione fratricida. Abbas, però, fa sapere un anonimo funzionario ANP, porterà fino in fondo l’ordine dato, cioè ricevuto, “imporrà la sua autorità, e non si potrà tornare indietro”.

Tutto ciò avviene nel mentre le milizie dei coloni moltiplicano le aggressioni e i pogrom contro i villaggi palestinesi; nel mentre si intensificano su una serie di città minori della Cisgiordania bombardamenti e attacchi con carri armati dell’esercito di Israele; e nel mentre droni israeliani sorvolano lo stesso campo di Jenin, “città nel nord della Cisgiordania, centro di una nuova generazione di lotta palestinese” (come la definisce lo stesso Washington Post). Una nuova generazione amata anche fuori da Jenin, se è vero che in questi giorni nel campo di Tulkarem, tanto per

dire, ci sono state ripetute manifestazioni di solidarietà con i resistenti, nonostante le intimidazioni e la violenta repressione delle forze collaborazioniste.

Intanto a Gaza la banda Netanyahu ha da poco assassinato, con un drone mirato, il dottor Saeed Jodah, l’ultimo chirurgo specialista in ortopedia rimasto operativo nella Striscia settentrionale – questo medico in pensione era già stato ferito da un drone israeliano qualche settimana fa al cancello dell’ospedale Kamal Adwan, struttura ripetutamente presa di mira e messa sotto assedio a Beit Lahia nel nord di Gaza, ma aveva ripreso a occuparsi dei suoi pazienti. Da poche ore, lo stesso governo genocida – comunica l’agenzia DIRE – “ha ordinato la chiusura e l’evacuazione dell’ospedale Kamal Adwan, uno degli ultimi ancora parzialmente operativi nel nord della Striscia di Gaza. Husam Abu Safiya, direttore dell’ospedale, ha descritto la situazione come disperata. ‘Attualmente abbiamo circa 400 civili all’interno dell’ospedale, compresi neonati nell’unità neonatale, le cui vite dipendono da ossigeno e incubatrici. Non possiamo evacuare questi pazienti in sicurezza senza assistenza, attrezzature e tempo’, ha dichiarato alla Reuters. Il direttore ha sottolineato che la struttura opera sotto continui bombardamenti, con attacchi che avrebbero colpito anche i serbatoi di carburante, aumentando il rischio di esplosioni e vittime tra i civili rifugiati all’interno dell’ospedale. Secondo il ministero della Salute di Gaza, i tre principali ospedali nel nord – incluso il Kamal Adwan – sono al limite delle loro capacità, operando in condizioni estreme e subendo attacchi ripetuti da parte delle forze israeliane. Le strutture sanitarie, già sovraffollate e prive di risorse essenziali, sono state bersagliate durante l’offensiva israeliana su Beit Lahiya, Beit Hanoun e Jabalia, iniziata a ottobre.”

Su Gaza nord si è stretta una ferrea morsa, che risponde ad un “piano generale” finalizzato ad uccidere, far morire di fame o di malattie (sono oltre 1.050 i medici e gli infermieri assassinati, non ci sono più ambulanze funzionanti e gli occupanti stanno ordinando la chiusura delle ultimissime strutture ospedaliere semi distrutte che cercano comunque di continuare a dare assistenza), o espellere quanti, dando prova di una sovrumana tenacia, intendono restare sulla propria terra di nascita.

Qui il report dalla Cisgiordania di Quds News del 22 dicembre (Quds News è una fonte di informazioni che riteniamo attendibile – nel report abbiamo sottolineato alcuni passaggi).

Domenica 22 dicembre 2024, 20:03

Cisgiordania – Quds News: Da 18 giorni, l’Autorità Palestinese e i suoi servizi di sicurezza continuano a imporre un rigido assedio al campo di Jenin, nel mezzo di una campagna di sicurezza attraverso la quale l’autorità pretende di “imporre la legge” agli abitanti del campo di Jenin, mentre i residenti del campo soffrono fin dal primo giorno della campagna.

All’alba di domenica si sono verificati violenti scontri nelle vicinanze del campo tra combattenti della resistenza e membri dei servizi di sicurezza dell’Autorità, e un gruppo di loro è rimasto ferito. Il portavoce dei servizi di sicurezza ha poi annunciato l’uccisione dell’Assistente Primo Saher Erheel, dalle fila della guardia presidenziale, oltre al ferimento di altri due.

I violenti scontri all’alba sono avvenuti dopo che le autorità hanno represso ieri, sabato, una protesta organizzata dalle forze nazionali e dalla popolazione nella città di Jenin, mentre le autorità hanno represso la protesta con gas lacrimogeni e l’assedio al campo si è intensificato tra le voci crescenti degli appelli della gente per salvarli dall’assedio imposto giorni fa.

La città di Jenin e il suo campo sono testimoni di uno sciopero globale per il nono giorno consecutivo, con i negozi che hanno chiuso i battenti e le scuole che sono passate all’e-learning. Lo sciopero è arrivato in risposta all’appello della Brigata Jenin, che chiedeva una mobilitazione generale e invitava la popolazione dei villaggi circostanti il ​​campo ad andare lì per togliere l’assedio.

Cosa fanno i servizi di sicurezza della PA?

Dal primo giorno in cui hanno annunciato le loro operazioni di sicurezza e la promozione della propaganda di “perseguimento dei fuorilegge”, le autorità hanno giustiziato il ragazzo Ribhi Al-Shalabi dopo avergli sparato direttamente senza che lui costituisse alcun pericolo per loro, mentre hanno rimosso il suo corpo dopo che era stato ferito davanti alle telecamere di sorveglianza.

– Le autorità hanno imposto un assedio al campo, inviando ingenti rinforzi militari per rafforzare l’assedio.

– I membri dell’autorità hanno preso d’assalto dozzine di case alla periferia del campo, seminando il caos e sparando a caso bombe a gas e fuoco contro i residenti.

– L’inseguitore ha assassinato il capo della Brigata Jenin, Yazid Jaaysa, e il ragazzo Muhammad Al-Amer.

– Le autorità hanno lanciato una massiccia campagna di arresti che ha preso di mira 48 giovani del campo, tra cui prigionieri liberati e perseguitati, e persone ferite rapite dagli ospedali.

– Intensa repressione di ogni riunione pacifica o sit-in che chieda la fine della campagna di sicurezza, simile a quanto accaduto ieri, sabato [21 dicembre], e venerdì scorso, quando membri delle autorità hanno disperso con la forza il raduno e hanno lanciato bombe lacrimogene contro i manifestanti.

Su cosa conta la AP?

Attraverso la sua operazione contro il campo di Jenin, essa ha presentato alla nuova amministrazione americana nuovi documenti comprovanti le sue capacità, secondo quanto riportato da Axios in un precedente rapporto, in cui si affermava che l’operazione militare lanciata dalle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese a Jenin è decisiva per il futuro dell’Autorità, citando funzionari palestinesi che affermano che il motivo principale è inviare un messaggio al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump che l’Autorità è un partner affidabile.

Il sito web ha rivelato – citando fonti – che gli assistenti del presidente Mahmoud Abbas hanno informato in anticipo l’amministrazione del presidente americano Joe Biden e i consiglieri del presidente eletto Trump dell’operazione Jenin, e che il coordinatore della sicurezza statunitense Michael Fenzel ha incontrato i leader della sicurezza dell’Autorità palestinese prima dell’operazione.

L’amministrazione Biden ha inoltre chiesto al governo occupante di approvare l’assistenza militare americana per la sicurezza dell’Autorità in Cisgiordania, con l’obiettivo di sostenere la sua vasta operazione in Cisgiordania.

Secondo il Washington Post, la rabbia popolare nei confronti dei servizi di sicurezza dell’Autorità in Cisgiordania è molto alta, e questi servizi operano sotto l’occupazione israeliana, il che limita la loro capacità di intervenire per fermare la violenza dei coloni o i raid militari mortali [dell’esercito israeliano], come indicato da molti palestinesi i quali credono che l’Autorità per i servizi di sicurezza operi a beneficio di Israele e venga utilizzata come strumento dal presidente Mahmoud Abbas per sopprimere l’opposizione interna e promuovere la corruzione.

Mentre l’Autorità conta sulla soddisfazione e sul continuo sostegno americano, ha perso completamente legittimità davanti al suo popolo, oltre al rifiuto dei ministri del governo di occupazione, in particolare del ministro delle Finanze Smotrich e del ministro della Sicurezza Nazionale Ben Gvir, che rifiutano qualsiasi entità palestinese nella Cisgiordania.

Resistenza palestinese e tentativi di rompere l’assedio

Da parte sua, la leadership della resistenza nel campo di Jenin ha rilasciato oggi, domenica 22 dicembre 2024, un’importante dichiarazione all’opinione pubblica, in cui ha espresso la sua ferma condanna della campagna di sicurezza lanciata dall’Autorità Palestinese contro il campo e la sua popolazione, descrivendolo come “barbarie securitaria”, che prende di mira il popolo palestinese e la sua resistenza.

La dichiarazione sottolinea che questa campagna, che ha coinciso con una crescente pressione sui residenti del campo, serve solo all’occupazione israeliana, sottolineando che la resistenza rimarrà salda di fronte a tutti i tentativi di disarmarla o indebolirne il ruolo.

La dichiarazione spiega che la campagna di sicurezza comprende pratiche descritte come oppressive e disumane, tra cui sparare contro abitazioni civili e usare i residenti come scudi umani, oltre a prendere di mira le infrastrutture del campo, come serbatoi d’acqua e trasformatori elettrici, che hanno esacerbato la sofferenza dei residenti.

Ha anche fatto riferimento all’assalto all’ospedale martire Dr. Khalil Suleiman, all’espulsione dei pazienti da esso e all’uso dei tetti dell’ospedale per sparare sui civili, fatti che hanno suscitato una diffusa insoddisfazione tra la gente del campo.

Nella loro dichiarazione, i leader della resistenza hanno accennato al deterioramento della situazione umanitaria all’interno del campo, dove i residenti soffrono per la mancanza di servizi di base, tra cui istruzione, assistenza sanitaria e rimozione dei rifiuti, che ha trasformato il campo in un ambiente invivibile.

La dichiarazione invita i palestinesi della Cisgiordania a schierarsi accanto alla popolazione del campo e ai suoi combattenti, chiedendo l’unità di fronte a questa campagna che mira ad aprire la strada all’esercito di occupazione per muoversi liberamente all’interno di Jenin senza resistenza.

Ha sottolineato che la resistenza a Jenin ha la responsabilità storica di difendere la Cisgiordania e le libertà di Gerusalemme

Ulteriore aggiornamento al giorno 26 dicembre

Non si placano gli scontri tra l’Autorità Palestinese (ANP) e le milizie palestinesi di Jenin in Cisgiordania

-Le forze di sicurezza dell’OLP-ANP hanno forzato l’accerchiamento del campo di Jenin, tagliando l’acqua e sparando ai generatori e ai trasmettitori di elettricità, lasciando il campo e i suoi residenti senza accesso ai mezzi di sussistenza di base.

-Il battaglione di Jenin ha rilasciato diverse dichiarazioni chiedendo una risoluzione pacifica poiché non vogliono spargere sangue palestinese.

-Tuttavia, i leader delle Forze di sicurezza palestinesi hanno rifiutato qualsiasi tipo di accordo, indicando che c’è una decisione politica di non ritirarsi finché le capacità del battaglione non saranno distrutte.

-Le forze [i “servizi di sicurezza” dell’Anp] sono di stanza alla periferia del campo, cercando di penetrare al suo interno, ma tutti i tentativi sono stati considerati fallimentari. Due membri delle forze di sicurezza palestinesi sono stati uccisi dalle forze del battaglione Jenin che difendevano il campo dopo che sono stati sparati diversi colpi di avvertimento.

-Si segnala che le forze dell’Autorità Nazionale Palestinese hanno utilizzato lanciarazzi RPG nelle loro operazioni.

-Questa è la prima volta che un’arma del genere viene usata in Cisgiordania, poiché Israele non consente di ottenere tali armi. Tuttavia, sembra che ora abbiano avuto il permesso.

-Questa sera, si segnala una sparatoria a Tubas, in Cisgiordania, dopo che combattenti della Resistenza hanno attaccato il “quartier generale dei servizi segreti, della sicurezza preventiva e della polizia” in segno di sostegno ai combattenti di Jenin.

Canale 14 israeliano:

Israele ha inviato un avvertimento al presidente palestinese che la scadenza per la missione nel campo profughi di Jenin si sta avvicinando“.

Rete di notizie Quds

La resistenza di Jenin annuncia un programma di protesta per rompere l’assedio e respingere il processo di presa del potere

Domenica 22 dicembre 2024 12:55 [buona parte del comunicato anticipa quanto poi verrà ripetuto nel successivo comunicato dello stesso giorno, pubblicato sopra, delle ore 20.03]

Jenin – Quds News: I leader della resistenza nel campo di Jenin hanno rilasciato oggi, domenica 22 dicembre 2024, un’importante dichiarazione all’opinione pubblica, in cui hanno espresso la loro forte condanna della campagna di sicurezza lanciata dall’Autorità Palestinese contro il campo e i suoi abitanti, descrivendolo come “barbarie securitarie” che prende di mira il popolo palestinese e la sua resistenza.

La dichiarazione sottolinea che questa campagna, che ha coinciso con una crescente pressione sui residenti del campo, serve solo all’occupazione israeliana, sottolineando che la resistenza rimarrà salda di fronte a tutti i tentativi di disarmarla o indebolirne il ruolo.

La dichiarazione spiegava che la campagna di sicurezza comprendeva pratiche descritte come oppressive e disumane, tra cui sparare contro abitazioni civili e usare i residenti come scudi umani, oltre a prendere di mira le infrastrutture del campo, come serbatoi d’acqua e trasformatori elettrici, che hanno esacerbato la sofferenza dei residenti.

Ha anche fatto riferimento all’assalto all’ospedale martire Dr. Khalil Suleiman, all’espulsione dei pazienti da esso e all’uso dei tetti dell’ospedale per sparare sui civili, che hanno suscitato una diffusa insoddisfazione tra la gente del campo.

Nella loro dichiarazione, i leader della resistenza hanno accennato al deterioramento della situazione umanitaria all’interno del campo, dove i residenti soffrono per la mancanza di servizi di base, tra cui istruzione, assistenza sanitaria e rimozione dei rifiuti, che ha trasformato il campo in un ambiente invivibile.

Hanno denunciato anche l’uso di gas lacrimogeni nelle moschee per impedire la preghiera, e le manifestazioni pacifiche che chiedevano la fine dei conflitti sono state disperse con minacce e con la forza.

La dichiarazione invita i palestinesi della Cisgiordania a schierarsi accanto alla popolazione del campo e ai suoi combattenti, chiedendo l’unità di fronte a questa campagna che mira ad aprire la strada all’esercito di occupazione per muoversi liberamente all’interno di Jenin senza resistenza.

Ha sottolineato che la resistenza a Jenin si è assunta la responsabilità storica di difendere la Cisgiordania e le donne di Gerusalemme, e ha procurato molti martiri e operazioni di qualità nell’affrontare l’occupazione.

A conclusione della dichiarazione, i leader della resistenza hanno annunciato un programma crescente di attività di protesta pacifica per esprimere il loro rifiuto della campagna di sicurezza e chiedere la fine dell’assedio imposto al campo.

Lunedì 23 dicembre 2024: uno sciopero globale per tutti gli aspetti della vita in Cisgiordania per spegnere il fuoco del conflitto.

Martedì 24 dicembre 2024: i negozi riaprono e la vita torna alla normalità.

Mercoledì 25 dicembre 2024: un raduno di massa in tutti i governatorati del paese e marce di massa dopo la preghiera di mezzogiorno per rivendicare il diritto alla vita dei nostri bambini e della gente del campo di Jenin e il ritiro dell’autorità [Anp] dal campo di Jenin.

Giovedì 26 dicembre 2024: le luci nelle case sono state completamente spente alle 19:10 come messaggio di protesta contro il campo privo di elettricità per quasi 20 giorni.

Se l’assedio continua, i leader della resistenza hanno invitato la popolazione della Cisgiordania a recarsi al campo di Jenin e organizzare marce pacifiche per rompere l’assedio imposto.

info da pungolo rosso

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