La Palestina sotto occupazione sta lottando in questi giorni e in queste ore per difendere la vita e il diritto alla difesa dei suoi figli migliori rinchiusi nelle nere galere sioniste dove vengono torturati e a cui viene negato il diritto di difendersi.
Gaza è stata attaccata
dagli aerei da guerra di occupazione israeliani per la terza notte consecutiva.
La fuga della scorsa settimana dalla prigione di Gilboa ha provocato un'ondata di sostegno eccezionale da parte dei palestinesi nei territori occupati e all'interno di Israele.
I prigionieri hanno contato sulle proprie forze per fuggire dal carcere, in assenza dell’azione delle organizzazioni storiche del movimento di liberazione palestinese che, come l’esperienza storica ha dimostrato, li avrebbero potuto liberare e riconsegnali alle loro famiglie. Ma quelle forze storiche oggi sono concilianti con l’occupante sionista sostenuto dall’imperialismo USA/UE, non hanno il consenso né nelle carceri né tra il popolo sotto occupazione. La gioventù resistente scrive una nuova pagina nella storia del movimento di liberazione nazionale palestinese. La nuova generazione di combattenti si è fatta beffe dei loro carcerieri e i 6 hanno scavato un tunnel in quella che sarebbe dovuta essere "la prigione più sicura" per Israele, utilizzando, secondo quanto afferma il movimento solidale, quello che avevano: un cucchiaio!
La reazione dei sionisti, al solito, è stata la punizione collettiva: nelle carceri nuove restrizioni (ai prigionieri politici negati cibo e ora d'aria, messe a soqquadro le loro celle), arresti di massa in Cisgiordania e rappresaglia, con arresti, verso i famigliari dei prigionieri evasi.
Da infopal: “Cisgiordania. Una madre e i suoi due figli, alcuni familiari dei due prigionieri palestinesi fuggiti dal carcere di Gilboa e ancora in libertà,
un attivista e un adolescente sono tra le 13 persone che le forze israeliane (IOF) hanno arrestato lunedì in varie parti della Cisgiordania occupata e di Gerusalemme Est, secondo quanto reso noto dalla Società dei prigionieri palestinesi (PPS).Nel distretto di Betlemme, nel sud della Cisgiordania, la PPS ha affermato che i soldati hanno fatto irruzione nella cittadina di Abu Njeim e hanno arrestato una madre, Salwa Shoukeh, insieme a due dei suoi figli, Mohammad, 20 anni, e Mousa, 30.
Sempre a Betlemme, i
soldati hanno arrestato due palestinesi, uno nel campo profughi di Aida, a nord
della città, e un ex prigioniero di 45 anni del campo profughi di Dheisheh, a
sud.
A Kafr Dan, a nord-ovest
di Jenin, i soldati israeliani hanno arrestato Imad Kamamji, fratello di Ayham,
uno dei sei prigionieri fuggiti dalla prigione di Gilboa la scorsa settimana e
uno dei due ancora in fuga, e hanno sequestrato i suoi telefoni cellulari dopo
aver perquisito la sua casa.
I soldati hanno fatto
irruzione a Yamoun, a ovest di Jenin, dove hanno arrestato il cugino di Ayham,
Qaisar.
La PPS ha affermato che
un adolescente di 17 anni è stato arrestato nel distretto di Qalqilya.
Nei quartieri di Silwan
e al-Tur, a Gerusalemme est, le forze israeliane hanno arrestato tre
palestinesi dopo aver fatto irruzione nelle loro case.
Un altro palestinese è
stato arrestato a Gerico”.
Gli avvocati denunciano che il ricorso è stato rigettato e a loro viene impedito di incontrare i quattro prigionieri: "L'intelligence sta nascondendo tutte le informazioni sui prigionieri che sono stati arrestati, mentre il tribunale ha imposto un ordine per impedire ai quattro prigionieri di incontrarsi con il loro collegio di difesa."
"Mio caro che hai scritto la storia con lettere d'oro, sei la corona sulla testa di tutti gli arabi", ha detto la madre di Mahmoud Arda.
Questi prigionieri sono diventati ostaggi e capri espiatori, mentre Israele "canta vittoria". Ma appena sono circolate le foto con il volto tumefatto per le torture di Zakaria Al-Zubaidi, migliaia di giovani sono scesi ancora in strada per difenderli e il nuovo incendio delle proteste popolari dilaga in tutta la Palestina occupata. Ora Zakaria è stato trasferito d’urgenza in ospedale per l’aggravamento delle sue condizioni di salute.
Venerdì prossimo 1.380 prigionieri palestinesi di varie forze politiche inizieranno uno sciopero della fame contro il trattamento dei detenuti da parte delle autorità israeliane a seguito dell'evasione di sei prigionieri.
Dal comunicato del Il Movimento dei prigionieri palestinesi: "il movimento ha sviluppato un piano graduale per l'escalation durante il prossimo periodo, poiché ha deciso di sciogliere tutti gli organi organizzativi di tutte le fazioni in varie carceri e di inserire nuovi gruppi di prigionieri in questa battaglia il prossimo martedì 21 settembre. /2021, e 100 prigionieri dei leader delle organizzazioni sciopereranno." Il venerdì successivo iniziò lo sciopero, tra cui due membri del Comitato centrale di Fatah, Karim Younis e Marwan Barghouti .
Secondo la dichiarazione, le richieste del movimento prigioniero attraverso questa battaglia saranno di fermare la politica di repressione, abusi e movimenti arbitrari , porre fine alle pene imposte a centinaia di prigionieri, rilasciare i prigionieri isolati ai dipartimenti regolari , restituire le condizioni di detenzione ai ciò che erano prima del 5 settembre e porre fine alla politica di detenzione amministrativa arbitraria La sospensione della politica di rinnovo per i detenuti amministrativi , il ritorno delle visite familiari attraverso lo Shabak , l' attuazione delle visite da parte delle famiglie dei prigionieri di Gaza , l'installazione di un telefono pubblico fisso e permanente nelle carceri , la restituzione dei materiali della mensa com'erano prima della “Legge Shalit” e l'introduzione di scorte di cibo, verdura, carne e frutta , e il rientro dei vestiti Attraverso la famiglia visite .
Raccogliamo l'appello e organizziamo 10-100-1000 iniziative a sostegno dei prigionieri politici palestinesi
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