lunedì 13 settembre 2021

Imperialismo italiano - Nel silenzio complice del parlamento e dei media, l'Italia sta partecipando alle esercitazioni militari in Egitto

L’elenco dei regimi criminali e affamapopolo sostenuti dall’Italia è lungo, dove ci sono guerre ci sono armi e/o truppe italiane.

Le relazioni col boia egiziano golpista Al Sisi si rafforzano (nel quadro della cooperazione generale con l'imperialismo USA) perché l’imperialismo italiano ne ha “bisogno”, come ha detto qualche mese fa il capo del governo italiano riguardo al fascio-islamico Erdogan. Per questo i media servi tacciono come pure la politica del parlamento borghese per coprire le operazioni di guerra che vedono la partecipazione delle truppe italiane. 


In questo post denunciamo la partecipazione italiana all' esercitazione militare multinazionale in corso denominata Bright Star 21 (Stella luminosa), iniziata il 2 settembre dalla base militare egiziana “Mohamed Naguib” del governatorato di Marsa Matruh, al confine con la Libia. Terminerà il 17

settembre. 21 sta per l’anno in corso, 21 sono i paesi che partecipano, l’Italia è fra questi. Esercitazione voluta da USA ed Egitto per “rafforzare i legami nel campo della sicurezza delle forze armate coinvolte, grazie allo scambio di esperienze e conoscenze sulle più moderne tecniche di combattimento e sui nuovi sistemi d’arma e per la guerra elettronica”.

Gli atri paesi che partecipano sono Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti; il Bahrain, l’Iraq, il Kuwait e la Giordania; poi c’è il Pakistan; diversi stati africani (Sudan, Marocco, Tunisia, Kenya, Nigeria, Tanzania). Assieme a cinque paesi europei, Cipro, Francia, Grecia, Regno Unito, Spagna e Italia.

Imperialismo e diritti umani sono due termini inconciliabili tra di loro e questo principio viene confermato ogni giorno su scala mondiale, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia al Sahel. Il governo italiano - Draghi agisce per conto degli interessi della borghesia imperialista italiana - è parte attiva nella spartizione del mondo tra le varie potenze e, di conseguenza i suoi legami politici, di cooperazione economica e militare, sono gli unici suoi “valori”. Pur riconoscendo che ci sono regimi che violano sistematicamente i diritti umani, “bisogna cooperare” con loro perchè l’imperialismo ne “ha bisogno” per la sua economia, “per assicurare gli interessi del proprio paese” (come ha affermato il capo del governo italiano, il banchiere Draghi). I pacifisti se ne facciano una ragione. Senza una vera opposizione antimperialista, comunista, rivoluzionaria, la direzione della politica estera italiana per la spartizione delle aree strategiche spinge la contesa interimperialista, a nuove alleanze, a una continua minaccia per i popoli. 

Questo governo ci sta trascinando in una nuova guerra. Il piazzista Di Maio continua a coprire i crimini delle guerre imperialiste e la partecipazione dell'Italia in esse e, da servo sciocco, torna a ripetere il mantra della "guerra al terrorismo" che deve continuare. La guerra in Afghanistan denuncia chiaramente che i veri terroristi sono i governi imperialisti.

La via d’uscita alla crisi del "suo" sistema capitalista/imperialista per la borghesia non può che essere la corsa agli armamenti, l’aumento delle spese militari, non certo per risolvere, anzi, ma per ad aggravare i problemi dei proletari e delle masse sia all’interno che all’esterno dei suoi confini. Tutte le risorse pubbliche per il rilancio della "sua" economia, per la rapina delle fonti di energia, per il petrolio, per le materie prime, per le guerre di aggressione. Per salvarsi dalla crisi economica che essa stessa ha provocato.

La via d'uscita, invece, per i proletari e le masse oppresse è la rivoluzione, è il rovesciamento di questo sistema, Stato/governi che non hanno nessun diritto a continuare a governare scaricando pandemia e crisi sui proletari e le masse.

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