sabato 18 settembre 2021

Imperialismo - L'imperialismo USA di Biden, con il suo alleato e complice l'imperialismo postBrexit GB e gli ascari dell'imperialismo australiani, accendono i fuochi di guerra nel Pacifico

Aukus, il nuovo patto militare Australia-Usa-Uk spaventa la comunità internazionale: “Rischio proliferazione nucleare incontrollata”

La nuova intesa è stata annunciata dai tre presidenti Joe Biden, Scott Morrison e Boris Johnson in una videoconferenza stampa congiunta. Lo scopo è limitare l'influenza cinese nell'area indo-pacifica, dotando l'Australia (settimo Paese al mondo) di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare prodotti nel Regno Unito. I primi colloqui in vista dell’intesa, spiegano fonti britanniche, sono iniziati a marzo 2021: lo scopo dichiarato è di mantenere “libera e aperta” l’area dell’indo-pacifico, ma in molti la leggono come un chiaro tentativo di limitare l’influenza della Cina. La prima ricaduta immediata dell’accordo, infatti, è un piano da sviluppare in 18 mesi per dotare la flotta australiana (Royal Australian Navy) di sottomarini a propulsione nucleare, il che renderà l’Australia la settima nazione al mondo a possedere questo tipo di armamento. A guidare le operazioni saranno due giganti dell’industria britannica: la Rolls-Royce, azienda leader dell’automobilismo di lusso, e la società del settore aerospaziale BAE Systems.  Le preoccupazioni internazionali sul nuovo arsenale australiano, però, riguardano anche il pericoloso precedente sull’uso di quantità di uranio arricchito – necessario per alimentare i mezzi –

che non sarebbe sottoposto ai controlli degli organi internazionali. La partnership Usa-Uk-Australia – ha spiegato in una nota la Casa Bianca – avrà al centro “l’integrazione delle catene di sicurezza e difesa, la condivisione di informazioni, scienza e tecnologia, le cyber capacità e l‘intelligenza artificiale” per garantire la stabilità degli equilibri nell’indo-pacifico e “affrontare insieme il ventunesimo secolo e le sue minacce”. Nel testo dell’accordo, così come nei discorsi tenuti dai tre leader, non viene mai nominata la Cina. Già lo scorso giugno, però – nel suo viaggio in Europa – Joe Biden non aveva avuto esitazioni a chiedere collaborazione per arginare lo strapotere di Pechino. A preoccuparlo era l’aggressività di Pechino nel mar Cinese meridionale, nelle acque delle Filippine e nello stretto di Taiwan, l’isola cinese che da sempre non riconosce il dominio formale dello Stato continentale. A luglio poi, l’arrivo nella zona della portaerei britannica Queen Elizabeth aveva alzato ulteriormente la tensione. L’energia nucleare consentirà agli innovativi sottomarini d’attacco di rimanere in mare fino a 5 mesi e di operare in modo più silenzioso rispetto alle navi diesel della classe Collins – prodotte anche con il sostegno francese – eludendo così le rilevazioni nemiche. Rimane però aperte la questione sulla materia prima necessaria per la propulsione, cioè l’uranio arricchito. I tre firmatari dell’accordo – secondo alcune ipotesi – saranno costretti a limitare l’attività di alcuni dei propri reattori, spostando il materiale fissile sulla catena produttiva. Camberra sembra intenzionata ad arricchire il proprio arsenale, acquistando dagli Stati Uniti anche una serie di missili da crociera Tomahawk a lungo raggio, per rafforzare le proprie difese militari. “Miglioreremo la nostra capacità di attacco”, ha commentato soddisfatto il premier Morrison. “Per più di 70 anni, Australia, Regno Unito e Stati Uniti hanno lavorato insieme per proteggere i nostri valori condivisi e promuovere la sicurezza e la prosperità. Oggi, con la formazione di Aukus, ci impegniamo nuovamente in questa visione”.

L'imperialismo francese per bocca di Macron  protesta, denuncia e richiama gli ambasciatori USA/GB

Il governo australiano dopo questa nuova alleanza militare – intende annullare il contratto con la francese Naval Group, che secondo le stime sarebbe potuto arrivare a costare 90 miliardi di dollari.

Un contratto da 56 miliardi di euro firmato da Canberra con la Francia per la fornitura di sottomarini. “E’ una pugnalata alle spalle” ha commentato il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian. “Sono in collera, questo non si fa tra alleati”, ha detto il ministro francese, ricordando che è stata “tradita” quella “relazione di fiducia” costruita tra Francia e Australia. Secondo il capo della diplomazia francese, il presidente statunitense Joe Biden, ha preso una decisione “alla Trump”.

Nel 2016 l’industria francese Naval Group era stata selezionata dall’Australia per la fornitura di dodici sottomarini a propulsione convenzionale. Naval Group avrebbe dovuto costruire 12 sottomarini ad Adelaide, uno dei punti cardine del programma di sviluppo navale australiano.

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