...Bisogna strappare i compagni dalla dipendenza al movimentismo, all’economicismo e dalla lettura della realtà attraverso facebook, ecc....
Gli
operai d’avanguardia, le masse proletarie, i giovani e le donne in
lotta, i movimenti di opposizione sociale politica antifascista,
antirazzista, antimperialista, gli intellettuali disposti a dare
battaglia contro la situazione esistente hanno bisogno e devono
contribuire alla costruzione del partito comunista di tipo nuovo nel
nostro paese, strumento indispensabile per condurre la lotta nella
fase dell’avanzata del fascio-populismo.
La
costruzione del partito ha bisogno del giornale comunista, che sia un
propagandista, un agitatore e un organizzatore collettivo.
I
siti, i blog, facebook non possono sostituire questo indispensabile
strumento, ma caso mai contribuire ad espanderne i contenuti e la
funzione.
Per
questo ritorniamo a far uscire ‘proletari comunisti’. A partire
da una periodicità
mensile, pur sapendo con chiarezza che serve e servirà un settimanale e alla fine un quotidiano comunista.
mensile, pur sapendo con chiarezza che serve e servirà un settimanale e alla fine un quotidiano comunista.
Abbiamo
ricostruito la redazione di questo giornale, lavorando innanzitutto
perchè cresca essa stessa come qualità e determinazione. La storia
di questi 50 anni, dal 68 in poi, ci insegna quanto importante sia
stata la redazione del giornale per realizzare importanti esperienze
in questo campo. Bisogna strappare i compagni dalla dipendenza al
movimentismo, all’economicismo e dalla lettura della realtà
attraverso
facebook,
ecc.
Bisogna
rieducare i compagni e le avanguardie proletarie e di lotta all’uso
e alla scrittura del giornale comunista, che si diffonde alle
fabbriche e nelle fabbriche, alle manifestazioni e in tutte le
aggregazioni di lotta e di discussione.
Un
giornale che sia semplice da leggere, ma non banale, completo per
l’essenziale dell’orientamento politico e delle posizioni da
prendere e da far agire, e che progressivamente attraverso il nostro
lavoro le avanguardie operaie e del movimento,
anche
quelle non ancora organizzate, lo ritengano uno strumento necessario
e alla fine indispensabile.
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