sabato 23 marzo 2019

pc 23 marzo - Il cammino del giornale comunista verso l'uscita del terzo numero nuova serie

massima sollecitazione ai compagni alla diffusione militante - alla scrittura - alle corrispondenze...

...Bisogna strappare i compagni dalla dipendenza al movimentismo, all’economicismo e dalla lettura della realtà attraverso facebook, ecc....

Gli operai d’avanguardia, le masse proletarie, i giovani e le donne in lotta, i movimenti di opposizione sociale politica antifascista, antirazzista, antimperialista, gli intellettuali disposti a dare battaglia contro la situazione esistente hanno bisogno e devono contribuire alla costruzione del partito comunista di tipo nuovo nel nostro paese, strumento indispensabile per condurre la lotta nella fase dell’avanzata del fascio-populismo.
La costruzione del partito ha bisogno del giornale comunista, che sia un propagandista, un agitatore e un organizzatore collettivo.
I siti, i blog, facebook non possono sostituire questo indispensabile strumento, ma caso mai contribuire ad espanderne i contenuti e la funzione.
Per questo ritorniamo a far uscire ‘proletari comunisti’. A partire da una periodicità
mensile, pur sapendo con chiarezza che serve e servirà un settimanale e alla fine un quotidiano comunista.
Abbiamo ricostruito la redazione di questo giornale, lavorando innanzitutto perchè cresca essa stessa come qualità e determinazione. La storia di questi 50 anni, dal 68 in poi, ci insegna quanto importante sia stata la redazione del giornale per realizzare importanti esperienze in questo campo. Bisogna strappare i compagni dalla dipendenza al movimentismo, all’economicismo e dalla lettura della realtà attraverso
facebook, ecc.
Bisogna rieducare i compagni e le avanguardie proletarie e di lotta all’uso e alla scrittura del giornale comunista, che si diffonde alle fabbriche e nelle fabbriche, alle manifestazioni e in tutte le aggregazioni di lotta e di discussione.
Un giornale che sia semplice da leggere, ma non banale, completo per l’essenziale dell’orientamento politico e delle posizioni da prendere e da far agire, e che progressivamente attraverso il nostro lavoro le avanguardie operaie e del movimento,
anche quelle non ancora organizzate, lo ritengano uno strumento necessario e alla fine indispensabile.

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