venerdì 22 marzo 2019

pc 22 marzo - Il caso Diciotti - la strada per spazzare via Salvini/il suo governo/il suo Parlamento e il sistema che li produce è solo la Nuova Resistenza

La giusta e sacrosanta richiesta di incriminazione del fascio-razzista Salvini, a cui andrebbe aggiunto il concorso dei tre scendiletto: Conte, Di Maio, Toninelli, per l’infame sequestro dei 177 migranti della Diciotti nel porto di Catania è finita nella melma, dove per melma va inteso il parlamento che i ritroviamo che ha votato contro, in parte perché condivide al di là di ogni schieramento il salvinismo trionfante, in parte perché condivide di tutti gli altri il poltronismo dilagante.
E’ inutile sprecare parole per quella che si autodefinisce opposizione parlamentare che tramite il suo uomo precedente di riferimento, uomo-nero Minniti, ha contribuito a partorire il mostro che ora è il Ministro degli Interni.
Il parlamento si fa qui avvocato e giudice anticostituzionale della libertà di reati gravissimi ai danni di 177 naufraghi, sofferenti e provenienti da inenarrabili sofferenze, dicendo che è giusto per politica e campagna elettorale, marcia arrogante per il potere, dare una veste di interesse pubblico a interessi che più politico-privati non possono essere.
La sostanza è che nonostante ci sia qualche magistrato che per dovere civico guardi dentro queste cose, Salvini e i suoi sodali hanno vinto, la democrazia, la civiltà, la Costituzione hanno perso.
Ma hanno perso, appunto, nelle aule del parlamento nero e hanno perso in una situazione di ascesa del regime fascio populista, e se si seguirà la strada pacifico-elettorale perderanno sempre. Democrazia, civiltà, accoglienza, diritto, Costituzione oggi possono tornare nelle mani dei proletari e delle masse popolari solo con una nuova Resistenza che faccia leva sugli effetti di questa politica e i suoi passi con scarpe chiodate per attaccarne le cause.
Su questo la resistenza a tanti anni di distanza ha ancora molto da insegnarci.

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