Due
operai e il conducente dell'autocisterna sono morti sul colpo per le
esalazioni tossiche. Un quarto cadavere è rinvenuto mentre i vigili del
fuoco bonificavano l'area. Un quinto dipendente dell'azienda, che tratta
rifiuti industriali, è ricoverato in gravi condizioni.
Quattro operai morti e uno ferito
in modo grave nell’incidente che si è verificato in provincia di
Rovigo, in una fabbrica che si occupa del trattamento dei rifiuti
industriali. La ditta Co.Im.Po ha sede ad Adria. Le
vittime sono due operai e il conducente del mezzo. I vigili del fuoco,
dopo aver bonificato il luogo dell’incidente hanno recuperato il corpo
di un quarto operaio. Un quinto operaio è rimasto gravemente ferito per
le esalazioni. Restano invece stabili, e gravi, le condizioni dell’uomo
trasportato in ospedale. La morte immediata degli operai sarebbe stata
provata dall’intossicazione da sostanze chimiche nocive,....... L’incidente sarebbe avvenuto durante una fase di travaso degli acidi mentre gli operai e l’autista del camion si trovavano davanti alla vasca dei reflui, un impianto a cielo aperto di circa quaranta metri per trenta. Una delle vittime è stata trovata a circa 100 metri di distanza dalla vasca, sopraffatta mentre tentava di fuggire. Secondo il comandante, la nube si è formata da un mix di acidi – acido solforico ed ammoniaca – che vengono impiegati nel trattamento dei reflui industriali per renderli inerti.
Dalle
prime ricostruzioni, che dovranno essere supportate dai risultati delle
autopsie e delle analisi chimiche, si apprende che gli operai non
indossavano le maschere di protezioni. Le vittime sono tre rodigini,
Nicolò Bellato, 28 anni, Paolo Valesella di 53, Marco Berti di 47 e
Giuseppe Valdan, l’autotrasportatore, un veneziano di 47.
Inutili
i soccorsi per i quattro lavoratori. Sul posto i vigili del fuoco di
Adria che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area per evitare il
rischio di formazione di una nube tossica. Presenti anche i tecnici dell’Arpav con le centraline mobili per monitorare l’aria. La Procura della Repubblica di Rovigo ha aperto un fascicolo per stabilire la dinamica e le cause esatte della tragedia. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di turno. Il sindaco di Adria Massimo Barbujani ha proclamato il lutto cittadino.
Rovigo una nuova strage operaia
4 operai muoiono a Rovigo in una cisterna che uccide per il profitto, il lavoro in ogni condizione.
E' l'ennesima strage di questo tipo da Molfetta a Mineo , da Porto Marghera all'Eureco di paderno dugnano, alla Saras... Una geografia del paese dove il lavoro uccide in una catena senza fine e per la quale i veri responsabili non pagano mai o non adeguatamente.
La rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio, fa appello alla immediata mobilitazione di tutte
le realtà interessate, del Veneto innanzitutto, con scioperi manifestazioni, denunce e presidi.
L''esistenza di una struttura stabile come la Rete, sarebbe stata anche in questa occasione lo strumento unitario e trasversale per la più ampia e globale mobilitazione ma il sindacalismo confederale silente e complice e l'ottica, ristretta aziendalista e localista, delle stesse strutture del sindacalismo di base nessuna esclusa, indebolisce anche in questa occasione una reazione adeguata.
I lavoratori, i familiari i cittadini di rovigo diano una prima risposta proletaria e popolare
di solidarietà con i familiari, con i colleghi di lavoro, di lotta contro padroni, istituzioni, organi di controllo veri responsabili di questa ennesima strage
rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro
e sul territorio
bastamortesullavoro@gmail.com
22 settembre 2014
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