Riportiamo l'appello per il corteo che si terrà questo sabato a Torino in risposta all'imponente operazione giudiziaria scattata all'alba di martedì scorso contro attivisti della lotta per la casa:
Martedì
3 giugno a Torino la polizia ha effettuato 17 arresti, 12 in carcere e 5
ai domiciliari, più 4 obblighi di dimora, 4 divieti di dimora e 4
obblighi di firma. L'impianto accusatorio si riferisce a episodi
inerenti alla lotta contro gli sfratti che da oltre un paio d'anni è in
corso in molti quartieri popolari di Torino. L'inchiesta è però molto
più vasta e comprende ben 111 indagati con accuse che vanno dalla
minaccia e violenza a pubblico ufficiale al sequestro di persona e la
tentata estorsione.
Questi reati secondo la Procura torinese
sarebbero avvenuti nel corso delle resistenze agli sfratti, durante le
quali decine di persone si erano organizzate assieme per strappare una
proroga dall'ufficiale giudiziario. Una pratica portata avanti ogni
giorno da centinaia di sfrattati e solidali, a Torino e in tutta Italia,
spinta dalla volontà di opporsi concretamente alle decisioni dei
padroni, dei giudici e della polizia.
Quella che viene colpita,
quindi, in questa inchiesta è la lotta per la casa. Una lotta che si sta
riaffermando in tutta Italia e che si esprime attraverso contestazioni,
picchetti e occupazioni. Gli arresti di questi giorni si inscrivono
infatti all'interno di un disegno più ampio nel quale rientrano anche
gli sgomberi che negli ultimi tempi stanno avvenendo a Roma, a Firenze e
ovunque.
L'intento della Procura torinese è quello di intimidire
proprio coloro che non sono disposti ad accettare supinamente di essere
cacciati dalla propria casa e si ostinano a resistere, come dimostrano i
numerosi indagati non tutti certamente appartenenti a circuiti
militanti. In un periodo storico come questo, dove chi governa, il PD,
non lascia margini di contrattazione, l'opposizione cocnreta e diretta è
l'unico mezzo a disposizione di chi lotta.
Così come è avvenuto
per il sabotaggio, di cui sono accusati Chiara, Claudio, Mattia e
Niccolò aggravato dall'accusa di terrorismo per tentare di separare
questa pratica dal contesto di lotta No Tav, allo stesso modo oggi con
questi arresti si vuole intimidire chiunque intenda bloccare le
decisioni prese dall'alto. Non solo nei confronti di chi lotta per gli
sfratti ma anche chi con il picchetto interrompe i lavori di un
cantiere, di un mercato generale o la circolazione nelle strade di una
città.
Per questo motivo pensiamo sia importante ribadire che
picchetti, occupazioni e sabotaggi sono patrimonio comune di tutte le
lotte e per questo vanno difese dagli attacchi della magistratura,
generalizzandole e diffondendole il più possibile.
SABATO 14 GIUGNO CORTEO ORE 15 DA PIAZZA CRISPI
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