Il
5 giugno si è tenuto l'incontro inizialmente previsto per fine
maggio presso il Ministero dello Sviluppo economico tra il
sottosegretario alla presidenza Delrio, il viceministro dello
Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, e il presidente della
regione Siciliana Crocetta per stilare il nuovo Accordo di Programma,
dopo quello fallito in questi anni. Adesso, come si legge sulla
stampa, sembrano spuntare due nuove possibilità di rilancio che
prevederebbero la produzione di auto ibride e bioenergia, viste
addirittura come soluzione immediata!
È
chiaro che l'incontro è servito soprattutto per dare una veste di
legittimità, con un nuovo Accordo di Programma, alla nuova cassa in
deroga prevista fino al 31 dicembre di quest'anno e che è stata
firmata proprio il 5 presso l'Ufficio provinciale del lavoro per i
651 operai Fiat e i 117 lavoratori della Magneti. “Al momento
restano esclusi gli operai delle aziende dell’indotto e dei
servizi: 69 della Bienne Sud, 44 della Ssa, 19 della Pellegrini e 20
della Manital... Adesso attendiamo la convocazione – ha detto
Mastrosimone - anche per il rinnovo della cassa integrazione per gli
operai delle aziende dell’indotto e dei servizi.”
Come
tutti sanno di annunci e di accordi in questi anni ce ne sono stati
tanti e tutti andati in fumo, quindi prima di dare un giudizio o
entusiasmarsi troppo presto bisogna vedere i fatti.
Alcuni
fatti già ci dicono che se è possibile la produzione di auto
ibride, che per molti analisti e perfino per lo stesso Marchionne,
sarebbero il “futuro dell'auto”, visto però lo stato della crisi
economica mondiale e dell'auto in particolare, comunque la messa in
produzione vedrebbe un importante impegno finanziario da parte dello
Stato e della Regione... e da questo punto di vista non ci sarebbe
nemmeno bisogno di un Marchionne di turno per “salvare”
l'azienda! Ma Crocetta trova immediatamente la possibilità di
continuare a non impegnarsi lasciando nelle mani del governo la
“soluzione” del problema.
Forte
di questa notizia perfino Renzi si è “allargato” su questo tema
“sfidando” Marchionne nel corso degli incontri al Festival
dell'Economia di Trento dei primi del mese. Dice Renzi “Se
Marchionne è d'accordo, a settembre, nell'ambito del giro che farò,
vado a Detroit [ma quanto si è montato la testa questo “giovane”!].
Io accetto le sfide ma è evidente che a Termini Imerese, come
all'Ilva o nel Sulcis, c'è un tema occupazionale”. Bella scoperta!
Voleva di sicuro “impressionare” Marchionne al quale ha fatto e
continua a fare i complimenti come manager. E con un rimando di
complimenti Marchionne prima dice che Renzi sta facendo bene e deve
andare a vanti, poi risponde “lo aspetto volentieri” ma su
Termini Imerese è categorico: “Quello stabilimento non è
utilizzabile per produrre auto, è costato alla Fiat una barca di
soldi, per ogni auto prodotta Fiat perdeva 1.500/1.600 euro, perché
– a due passi dal mare – le lamiere uscivano già arrugginite”.
È
costato alla Fiat una barca di soldi? Ma se lo stabilimento è stato
creato con i soldi dello Stato! Ma quante bugie riesce a mettere
insieme ogni volta Marchionne quando viene “scoperto”! Quella
delle lamiere arrugginite è davvero grossa! Prima parlava solo del
fatto che un'auto prodotta a Termini costava 1.000 euro in più (e
non 1.500/1.600 e siccome l'inflazione in questo momento è a zero
non si spiega l'aumento marchionnesco!!!), adesso pure questa. Come
si fa a produrre auto arrugginite per 40 anni, e venderle! Non si
capisce.
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