Sono veramente dispiaciuti i sindacati della Fiat: Fim,
UIlm, Fismic e Ugl (la Fiom
non viene nemmeno invitata al tavolo e Landini arrabbiato per domani
preannuncia… una conferenza stampa!) perché il padrone non vuole concedere
nemmeno un contentino per tenere buoni gli operai che si vedono abbassare ogni
giorno di più il salario, sia per il tipo di “nuovo” contratto stipulato, per i
mancati rinnovi, appunto, per l’aumento delle ore di cassa integrazione, delle
tasse ecc.
Infatti, come riporta Il sole 24 ore di oggi “Dopo 8 mesi di
discussioni, la trattativa per rinnovo del contratto Fiat si è arenata sugli
aspetti economici”. 8 mesi di trattativa… per che cosa? Innanzi tutto per
elaborare la parte “normativa” che è quella che più inciderà sui ritmi, la
flessibilità, insomma sul grado di sfruttamento degli operai alla catena di
montaggio che con l’introduzione definitiva del metodo WCM soddisferà appieno
le necessità di Marchionne in quanto a produttività, redditività ecc.
Questa parte normativa è stata elaborata congiuntamente tra
Fiat e Fim, UIlm, Fismic e Ugl e su questo non c’è contrasto. Dice infatti il
giornalista: “L’unico aspetto positivo, per i sindacati, è l’intesa di massima
raggiunta su tutta la parte normativa: se si siederanno nuovamente al tavolo
con la Fiat (ma
non c’è una data), sarà solo per discutere degli aspetti economici, per poi
firmare anche la parte relativa alle regole.”
Il disaccordo sarebbe invece sulla parte dell’aumento
contrattuale. E qui comincia a dir poco la fiera delle barzellette perché Fim,
UIlm, Fismic e Ugl erano partiti da una richiesta di 500 euro (lordi l’anno),
ma Marchionne aveva fatto sapere che non c’era un centesimo, e allora i
sindacalisti hanno pensato di fare la voce grossa e la scorsa settimana la
richiesta è… scesa a 390!, e per far sentire al padrone quanto potrebbe essere
pericoloso non accordare questa cifra Fim, UIlm, Fismic e Ugl hanno fatto
sapere che comunque non sono disposti a scendere sotto quota 300!
Insomma con la firma del contratto di lavoro specifico i
nodi vengono al pettine perché a forza di concedere di tutto e di più adesso il
padrone non si accontenta, vuole proprio tutto. E Di Maulo della Fismic, da
sempre il sindacato dell’azienda, non si capacità: ma come? Questa cifra, dice:
“moltiplicata per tutti gli 86mila lavoratori del gruppo, avrebbe comportato un
investimento inferiore a quello necessario per l’acquisto di una macchina a
controllo numerico: crediamo che un accordo con tutti i dipendenti del gruppo
valga più di una sola macchina.” Qualcuno provi a capire questo tipo di “ragionamento”!
Ma Fim, UIlm, Fismic e Ugl hanno l’arma di riserva e la
buttano lì sul tavolo: “… lunedì si riuniranno le segretarie nazionali dei 4 sindacati
(mentre per oggi la Fiom ,
esclusa dal tavolo, ha convocato una conferenza stampa) che dovrebbero decidere
il blocco degli straordinari a partire, probabilmente, già da martedì.” Ma anche
il giornalista è costretto, sbeffeggiando, ad ammettere: “Un’arma non letale,
considerando che molti lavoratori sono in cassa integrazione e che tutti hanno
bisogno di lavorare e guadagnare di più” perché “D’altronde gli stessi
sindacati vogliono evitare scontri duri con l’azienda, dopo aver avviato con Fiat
un percorso di innovazione degli schemi contrattuali che non vogliono rinnegare
e che continuano a difendere.”
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