FUORI I RAPPRESENTANTI E I LORO DIKTAT DALL’UNIVERSITA’
Gli studenti del Cur,
collettivo universitario rivoluzionario, prendono posizione contro
l’operato delle associazioni rappresentative universitarie, come l’ Udu ,
che sono in “trattativa” col nuovo consiglio di Struttura della Scuola
di Scienze Umane (ex Facoltà di Lettere e Scienze della Formazione) al
fine di spazzare ogni voce fuori dal coro, fuori dalle istanze
istituzionali dell’università.
Giorno 18 febbraio, al
secondo consiglio, i rappresentanti delle associazioni hanno assunto la
posizione (condivisa dall’autoritario nuovo Preside della Scuola prof.
Cusimano) di attacco: il punto fondamentale di questo consiglio per
l’UDU (anziché fare il lavoro che questi soggetti pazientemente
raccontano come belle favolette agli studenti durante il periodo
elettorale) è la redistribuzione degli spazi della facoltà, a discapito
delle realtà organizzate al di fuori del contesto rappresentativo, a
favore di quelle che invece ne sono all’interno. All’Udu evidentemente
non bastano più gli spazi e i finanziamenti a loro dedicati…Questa
manovra sporca e velata dallo “spirito di legalità” ha invece il senso
di un attacco agli studenti, a chi realmente vuole
creare una lotta studentesca, a chi vuole realmente che gli studenti
siano in prima linea e protagonisti attivi dell’università, attraverso
l’organizzazione di momenti extracurriculari quali assemblee, cineforum,
momenti di propaganda, informazione e costruzione di mobilitazioni
contro l’attacco all’istruzione e chiaramente attraverso l’occupazione
di spazi che a gli studenti vengono negati. Tanto per fare mente locale,
ricordiamo ad esempio che la sospensione del progetto per il parcheggio
a pagamento all’interno della cittadella universitaria è stata
possibile solo grazie alla lotta degli studenti e NON
grazie alle associazioni (alcune delle quali, tra cui proprio l’UDU, non
puntavano alla decadenza del progetto ma proponevano rimedi
estemporanei o “vie di mezzo” che in ogni caso avrebbero comportato un
esborso economico da parte degli studenti). Questo è il senso della
creazione di collettivi extraistituzionali: noi non puntiamo ad
accaparrare fondi dalle tasche degli studenti come loro, non puntiamo a
fare carriera all’interno delle istituzioni universitarie.
Riteniamo quindi l’operato dell’UDU un palese attacco che non può essere giustificato.
Lo scopo nella sostanza di queste associazioni è quello di ampliare la
propria visibilità, il potere e soldi alleandosi con la figura
autoritaria del nuovo preside, visto che non attecchiscono più tra i
tanti studenti disillusi e al contempo tentare di bloccare chi non la
pensa come loro. Essi portano in piccolo, all’interno dell’università,
le peculiarità e le dinamiche di governi, Stati e sindacati confederali
(l’UDU è il sindacato studentesco della Cgil, ossia uno
di quei sindacati complici nello smantellamento dei diritti dei
lavoratori… e la linea del sindacato universitario non può differire),
applicando quelle stesse dinamiche nei confronti di chi fa dissenso
all’università: anziché occuparsi di ciò che promettono in fase
elettorale nei loro megacartelloni affissi in quegli spazi e che a noi
“semplici studenti” vengono negati, le associazioni come partiti
politici pensano bene di tentare la via del soffocare (col beneplacito
dei suoi alleati) quelle realtà scomode che concretamente lavorano per
un progetto di cambiamento, per riprenderci quello che ci spetta di
diritto, l’università, i suoi spazi, i suoi strumenti per un sapere che
sia critico e non dettato dalle loro logiche di profitto.
Per il reale volto di questi sindacati e associazioni universitarie, che portano solo acqua al loro mulino e soldi nelle loro tasche a discapito degli studenti, vittime della distruzione dell’istruzione anche a causa di questi, è bene diffidare sempre e valutare criticamente il loro operato, quale che sia l’iniziativa o l’idea che propongono all’interno delle facoltà, e non sperare di lavorare per gli interessi degli studenti unitamente a loro. Il loro scopo finale è sempre lo stesso: portare avanti il proprio tornaconto infischiandosene degli universitari.
NON VOGLIAMO ESSERE RAPPRESENTATI DA NESSUNO! BASTA CON LA DELEGA AI RAPPRESENTANTI! FUORI LE LOGICHE PARLAMENTARI E DI POTERE ALL’UNIVERSITA’!!!
Per il reale volto di questi sindacati e associazioni universitarie, che portano solo acqua al loro mulino e soldi nelle loro tasche a discapito degli studenti, vittime della distruzione dell’istruzione anche a causa di questi, è bene diffidare sempre e valutare criticamente il loro operato, quale che sia l’iniziativa o l’idea che propongono all’interno delle facoltà, e non sperare di lavorare per gli interessi degli studenti unitamente a loro. Il loro scopo finale è sempre lo stesso: portare avanti il proprio tornaconto infischiandosene degli universitari.
NON VOGLIAMO ESSERE RAPPRESENTATI DA NESSUNO! BASTA CON LA DELEGA AI RAPPRESENTANTI! FUORI LE LOGICHE PARLAMENTARI E DI POTERE ALL’UNIVERSITA’!!!
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