Dopo aver dato ieri resoconti delle
mobilitazioni in Sicilia, Taranto, Milano, oggi riportiamo dal sito infoaut,
altre belle cronache, di alcune altre manifestazioni.
Ma si è trattato di una mobilitazione che ha coperto circa 50 città, posti grandi e piccoli, dove lavoratori, compagni, donne, giovani, democratici in migliaia sono scesi per le strade contro la repressione delle lotte sociali, per il lavoro, la casa, il reddito, la difesa dei territori, contro la repressione verso il Movimento NO Tav, e al fianco dei 4 giovani No Tav arrestati, come dei 17 di Roma, Napoli dei giorni scorsi.
A voi, Stato, governo, polizia, magistrati che cercate di reprimere, montare accuse per tentare di bloccare le lotte e chiudere nelle vostre prigioni i compagni, uomini, donne, giovani più combattivi, vi diciamo: più fate repressione, più aumenta la ribellione; e come diceva uno striscione a Torino: "Siamo tutti "terroristi"!
E' stata veramente una grande giornata di lotta nazionale, dal nord al sud. La prima mobilitazione che ha "salutato" il nuovo governo Renzi.
A Torino la manifestazione più grossa, di 5000 persone. Il corteo, aperto dalla striscione unitario “Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò. Liberi tutti e tutte” ha denunciato, durante i numerosi interventi, la criminalizzazione in corso a danno del movimento No Tav e dei suoi attivisti, contestando l'assurda accusa di terrorismo voluta dall'oramai pensionato Caselli ed oggi portata avanti dai suoi bravi scagnozzi.
Ma si è trattato di una mobilitazione che ha coperto circa 50 città, posti grandi e piccoli, dove lavoratori, compagni, donne, giovani, democratici in migliaia sono scesi per le strade contro la repressione delle lotte sociali, per il lavoro, la casa, il reddito, la difesa dei territori, contro la repressione verso il Movimento NO Tav, e al fianco dei 4 giovani No Tav arrestati, come dei 17 di Roma, Napoli dei giorni scorsi.
A voi, Stato, governo, polizia, magistrati che cercate di reprimere, montare accuse per tentare di bloccare le lotte e chiudere nelle vostre prigioni i compagni, uomini, donne, giovani più combattivi, vi diciamo: più fate repressione, più aumenta la ribellione; e come diceva uno striscione a Torino: "Siamo tutti "terroristi"!
E' stata veramente una grande giornata di lotta nazionale, dal nord al sud. La prima mobilitazione che ha "salutato" il nuovo governo Renzi.
Chiomonte: una grande giornata Notav
Il movimento notav si era dato appuntamento
a Chiomonte, con un corteo di 3000 persone, per andare fino al cancello della
centrale per dimostrare ancora una volta la nostra irriducibile voglia di
fermare quest’opera immonda.
Siamo voluti tornare al cantiere per
esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a Chiara, Claudio, Mattia
e Niccolò. E così è stato la
Valle compatta ha marciato fino al cancello della centrale
con la determinazione di sempre.
Mentre scendevamo per i tornanti di
Chiomonte ci giungevano le notizie della varie manifestazioni in giro per
l’Italia e ancora una volta abbiamo respirato la solidarietà nella lotta che
non ha confini.
Torneremo ancora e non lasceremo mai stare
quel mostro in mezzo alla nostra Valle, lo faremo con tutti e tutte gli
arrestati e i denunciati perchè fermarci è impossibile.
Torino scende in piazza ed è No Tav!
A Torino la manifestazione più grossa, di 5000 persone. Il corteo, aperto dalla striscione unitario “Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò. Liberi tutti e tutte” ha denunciato, durante i numerosi interventi, la criminalizzazione in corso a danno del movimento No Tav e dei suoi attivisti, contestando l'assurda accusa di terrorismo voluta dall'oramai pensionato Caselli ed oggi portata avanti dai suoi bravi scagnozzi.
E' stato infatti evidenziato il chiaro
tentativo di intimidazione nei confronti del movimento, con quasi 600 persone
indagate, numerose misure cautelari e i fogli di via che soprattutto durante
l'ultimo anno sono state dispensate da questura e procura torinesi. In corteo
anche alcuni famigliari dei ragazzi sottoposti a misure cautelari tra cui la
mamma di Forgi tutt'ora ai domiciliari dopo l'arresto del 30 agosto scorso.
Il centro cittadino, blindato dalle prime
ore della mattinata da centinaia di poliziotti e carabinieri a presidiare i
punti da loro reputati “a rischio”, è stato invaso da migliaia di persone
decise a far sentire, una volta di più, la propria voce.
Quando è da poco iniziato il corteo la
questura afferma che darà numeri bassi, un migliaio, nonostante l'evidenza
visiva.
Molti i comitati del territorio e di
quartiere, da quelli che portano avanti percorsi di occupazione abitativa e
riappropriazione di reddito per le famiglie, a quelli che protestano contro
opere (grandi e piccole) che sono messe in preventivo dall'amministrazione
cittadina e che andranno a devastare ulteriormente un territorio metropolitano
sempre meno a misura d'uomo. Da Piazza Nizza, infatti, verso le 14 parte un
corteo di centinaia di persone che, diretto in piazza Castello, è perlopiù
composto dalle famiglie occupanti di case che rivendicano, con la pratica, un
diritto fondamentale negato dalle istituzioni ossia quello, tra gli altri, di
un tetto sopra la testa.
Una manifestazione quella torinese capace
di parlare a tutti della crisi che continua a soffocare migliaia di famiglie,
dello spreco del denaro pubblico per opere inutili, della dismissione dei
presidi sanitari territoriali, della mancanza di lavoro e prospettive, della
situazione disastrosa di scuole e università.
Colpiva soprattutto l'eterogeneità della
composizione:
mamme coi passeggini, giovani, anziani,
appartenenze molteplici e cani sciolti, uomini e donne consapevoli che intorno
a questa partita si gioca qualcosa in più di un semplice buco in una montagna.
E ben consci che sul processo contro Niccolò, Mattia e Claudio si gioca un po'
anche della possibilità futura di tutti e tutte di continuare a battersi per un
futuro migliore e una vita degna di essere vissuta.
A Roma e Napoli
contro i recenti arresti
A
Roma la giornata di solidarietà si incrociava col ricordo dell'antifascista
Valerio Verbano e della sua madre, preziosa custode di una memoria sociale
antifascista della città di Roma. Alcune migliaia di persone hanno attraversato
il quartiere del Tufello. Tanti anche a Napoli, per ribadire la più completa e
totale solidarietà coi dieci disoccupati arrestati la scorsa settimana.
Cadono chilometri di recinzioni a Pozzolo
A Pozzolo, in val Scrivia, 500 persone del
fronte contro il Tav Terzo Valico hanno divelto le reti del costruendo
cantiere. Centinaia rilanciavano il messaggio in una piazza di Genova.
Lo avevano detto e quando lo dicono
mantengono sempre le promesse. Oggi centinaia di No Tav – Terzo Valico partiti
in corteo dal Presidio di Pozzolo Formigaro in Località Brusadini hanno divelto
alcuni chilometri di recinzioni dell’area della cascina Romanellotta, destinata
a diventare, secondo i piani del Cociv, la più grande cava apri/chiudi del
progetto del Terzo Valico.
Un clima di allegria e determinazione che
si è palesata davanti alle prime recinzioni messe da Cociv per iniziare la
cantierizzazione dell’immensa cava con un’ estensione pari a 160 campi da
calcio. Tutti insieme donne e uomini, giovani e anziani hanno fatto la cosa più
naturale e giusta che si potesse fare e hanno iniziato con un meraviglioso
gioco di squadra ad abbattere, metro dopo metro, le recinzioni del cantiere,
controllati a distanza dalle forze dell’ordine che non sono mai intervenute.
Alla fine della giornata non un centimetro di recinzione era rimasto in piedi e
in alcune ore i No Tav – Terzo Valico hanno divelto circa cinque chilometri di
reti arancioni. Intanto anche dall’altra parte dell’appennino i comitati liguri
sono scesi in piazza in centinaia nel cuore di Genova, attraversando in corteo
le strade della città e espropriando simbolicamente una sede delle Ferrovie.
Centinaia a Pisa e Firenze, Livorno, Brescia, Bari
Più di 300 persone a Pisa in un corteo che collegava la solidarietà alla
valle con la locale battaglia per il reddito e la dignità; altrettante a
Firenze.... centinaia anche a Bari, Brescia, Livorno, nelle provincia
piemontese, veneta e toscana.
La Val Susa chiama Modena risponde
A Modena
sono scesi in piazza i comitati che lottano contro la gestione PD-dina del post-terremoto, a Mestre è stato reso gratuito il
transito autostradale, tanti modi per denunciare lo spreco del denaro pubblico e indicare forme di
resistenza alla crisi
Sotto la sede di A.I.P.O. hanno fatto
sentire la loro voce e hanno risposto alla chiamata di Dal Basso Alla Bassa
diversi comitati cittadini e della provincia: Sisma.12 che da quasi due
anni lotta nelle terre terremotate, ArginiaMO il comitato nato dopo
l'alluvione che ha nuovamente messo in ginocchio la bassa, il comitato dei cittadini
di Modena est che da sempre lotta e si batte per la manutenzione dei fiumi
proprio per evitare catastrofi come l'alluvione, il comitato che da anni lotta
contro l'inceneritore. A portare sostegno e solidarietà militante sono
intervenuti anche gli studenti del liceo
Sigonio che lottano da oltre un anno per la sicurezza delle scuole sopratutto
dopo il terremoto, ma anche diversi cittadini e realtà politiche come il PrendoCasa Modena, il Guernica e tante altre..
La sede di A.I.P.O.non è stata scelta a
caso. Sin dai giorni successivi all'alluvione, questo ente è stato additato
come uno dei responsabili del disastro,
colpevole di non aver fatto la giusta manutenzione agli argini del fiume Secchia,
provocando poi la loro rottura.
Una piazza che ha visto un centinaio di
persone che sotto la pioggia ha voluto portare sostegno alle lotte che questi comitati
portano avanti giorno dopo giorno. Sotto la frase “ RICOSTRUIAMO
IL TERRITORIO” dal microfono aperto sono
stati fatti diversi interventi per spiegare le lotte quotidiane che vengono
portate avanti nei territori, sotto l'occhio vigile ancora una volta di un numero spropositato di forza pubblica,
forse sempre più intimorita dalla rabbia sociale della gente.
Anche ad Atene e a Parigi
Ad Atene e che a Notre -Dame-des-Landes la
polizia ha scagliato lacrimogeni e idranti contro gli zadisti che si
avvicinavano alla zona rossa, in quella che si annunciava da tempo come grossa
manifestazione contro il mega-aeroporto per ricchi.
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