Nel QATAR che ospiterà i mondiali di calcio del 2022, si stanno costruendo stadi e strutture per questo evento. Recentemente il quotidiano inglese The Guardian e Amnesty
international hanno reso noto e denunciato le condizioni effettive dei
lavoratori migranti in questo paese.
In QATAR sono tantissimi gli operai prevalentemente proveniente dal Sud
Asia - India con circa 500.000 operai, poi Nepal e Bangladesh
innanzitutto - che affluiscono per lavorare in tutti campi, operai nei lavori di costruzione, donne nei lavori domestici prevalentemente.
In ognuno di questi lavori non vengono osservate le misure di sicurezza provocando spesso morti.
Ma quello che sta succedendo dopo l'inizio dei lavori per i mondiali è davvero sconvolgente. Il numero dei morti non risultano dalle statistiche ufficiali.
L'indagine del Guardian del settembre 2013 che rileva le morti degli operai indiani morti, dà queste cifre:
233 nel 2010, 239 nel 2011, 237 nel 2012, 241 nel 2013. all'ambasciata indiana risultano inoltre per il 2009
262 morti. Nel 2014 sono già morti altri 37 operai... quindi siamo a circa 1000 operai morti.
Ma si tratta di statistiche ufficiali, quindi ciò vuol dire, secondo
quando afferma l'ITUC - International trade union confederation - che il
numero dovrebbe essere anche più alto.
E si tratta della sola India, se si aggiungessero anche i numeri degli
operai degli altri paese si arriva a cifre davvero incredibili.
Il governo del QATAR minimizza e parla di morti per cause naturali, ma
Amnesty International denuncia che le condizioni di lavoro sono
estremamente pericolose, con lavori che si fanno a 50 gradi, con
strutture sui posti di lavoro e nelle case considerate fatiscenti e
inumane, con strutture sanitarie poco presenti e condizioni del cibo
scadenti. Non si muore solo sul lavoro, ma anche con malattie contratte
sul lavoro e per lavorare in queste condizioni di trattamento. Molti
muoiono per arresto cardiaco durante l'orario di lavoro. Il governo del
QATAR cerca di m inimizzare e negare, ma il governo indiano è
altrettanto responsabile di queste morti .
La rete nazionale per la sicurezza e salute in fabbrica e sul territorio
denuncia questa situazione e come per il Brasile, dove anche lì stanno
morendo operai sul lavoro per i mondiali, è impegnata a promuovere
informazione e lotta, costruire legami diretti con i lavoratori di
questi paesi e con quelli indiani in particolare.
Chi volesse partecipare e darci una mano, si faccia sentire
bastamortesullavoro@
27 febbraio 2014
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