Certo a Beppe Grillo, contrario all'iniziativa di due senatori per la depenalizzazione, gli è andata tecnicamente male. Lui, con l'imprenditore guro Casaleggio, aveva lanciato in fretta e furia tra gli iscritti al M5S un referendum online, ieri, 13 gennaio, in un tempo lampo, dalle 10 alle 17, sperando con la demagogia del "decidono gli iscritti", di avere l'imprimatur per imporre ai senatori di non permettersi di fare nulla per la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina.
MA RESTA IL FATTO CHE PIU' DI 9000 ISCRITTI HANNO DETTO CHE DEVE ECCOME RESTARE LA NORMA CHE DICE TUTTI GLI IMMIGRATI PER IL FATTO CHE SONO IMMIGRATI DEVONO ESSERE CONSIDERATI CLANDESTINI!
Complimenti! Per noi chiaramente non è affatto una sorpresa, è dall'inizio che diciamo che non solo Grillo, non solo la maggioranza dei suoi parlamentari (solo due senatori del M5S volevano proporre l'abrogazione...), ma anche parte dei suoi iscritti, come dei suoi elettori sono pieni di humus fascista e razzista e che su questo fanno concorrenza alla Lega Nord.
Tant'è che Matteo Salvini segretario della Lega di fronte al risultato del referendum ha subito detto: "Noi avanti da soli" e annuncia battaglia contro l'abrogazione del reato di clandestinità; prendendosela offeso e sentendosi tradito con i 5 stelle: "Dopo il dietrofront sul no euro, di cui tanto avevano parlato in campagna elettorale, adesso si renderanno complici dell'invasione di immigrati. Peccato, speravo fossero diversi".
E POTEVANO ESSERE MOLTO DI PIU' I VOTI DEI RAZZISTI.
Le critiche dall'interno del M5S a Grillo non sono, o no!, per l'oggetto di questo referendum, ma perchè non si è permesso di far votare con calma e tanti:
"Si lasciano
poche ore agli iscritti per esprimersi. Queste ore si riducono se si
riceve la mail in ritardo. Se l'invio delle mail è stato fatto in ordine
alfabetico i nostri attivisti con il cognome con la lettera zeta hanno
avuto ancora meno tempo per votare. Le ore per votare, infine,
coincidono con l'orario di lavoro".
Poi ci sono gli idioti che, non scandalizzandosi affatto per i 9000 voti razzisti, esultano per la "democrazia" online: "E adesso chi dice che la democrazia
a cinque stelle non esiste, è in malafede!" commenta, tra gli altri, la
senatrice Elena Fattori; "E adesso voglio sfidare chi dice che comanda
Beppe Grillo!" concorda Angelo Tofalo. Ma a gioire è anche Andrea
Cioffi, uno dei due senatori che con un suo emendamento aveva proposto
l'abolizione della norma: "Grazie a tutti per la partecipazione - il suo
primo commento - Non era mai successo che si chiamassero a votare
liberamente e da casa, dall'ufficio, da uno smartphone tanti cittadini
per una scelta di voto di un gruppo parlamentare. Questo è il senso
profondo del movimento cinque stelle".
CERTO UNA FARSA DI DEMOCRAZIA AL SERVIZIO DI UNA POLITICA DA "TRAGEDIA" FASCISTA!
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