Dalle 7,30 di
questa mattina uno degli operai che da ieri sta sui tetti della
Direzione dell'Ilva, è su un cornicione pericoloso e minaccia di
buttarsi di sotto. Si tratta di un operaio della Ditta Emmerre che in
50 sono da marzo in cassintegrazione a 650 euro al mese senza alcuna
prospettiva di rientro, perchè la Ditta che faceva i lavori in Ilva
nel corso dei quali a febbraio scorso era morto l'operaio Ciro Moccia
dipendente Ilva ed era rimasto ferito un operaio dell'Emmerre, è
stata messa fuori dall'Ilva, che in questo modo ha voluto lavarsi le
mani e scaricare la responsabilità dell'infortunio mortale.
Ultim'ora: poco fa l'operaio è sceso dal cornicione.
Da ieri la lotta
per il rientro e l'annullamento del licenziamento di Marco
Zanframundo, rappresentante del Usb dell'Ilva e la lotta per il
lavoro, si sono unificate.
Dopo una notte
passata sui tetti della direzione, attualmente sono 13 gli operai tra
Ilva e Emmerre, ancora nulla si muove né da parte dell'azienda, né
da parte dei sindacati confederali, né di Istituzioni.
Ma questa volta
bisogna vincere! Marco Zanframundo deve rientrare. Nello stesso
tempo si deve aprire una concreta trattativa per il lavoro per i 50
operai dell'Emmerre la cui cassintegrazione termina il 19 settembre.
Non deve succedere
come per la battaglia del Mof dopo la morte di Claudio Marsella che
dopo una lunga e importante lotta degli operai Mof, tenda, presidio,
manifestazione, gli operai sono rientrati al lavoro con gli “impegni”
di Vendola e oggi si trovano lo stesso a lavorare a rischio e per
giunta Marco, uno degli operai più combattivi, viene licenziato.
MA PERCHE' QUESTA
LOTTA VINCA E' NECESSARIA LA MOBILITAZIONE DI MASSA DEGLI OPERAI ILVA
AL FIANCO DI MARCO, PER LA DIFESA DEL LAVORO.
Ed è a questo soprattutto che sta puntando il lavoro e le iniziative dello Slai cobas Ilva.
Questa mattina vi è
stato un massiccio volantinaggio alla port. D dell'Ilva, la più
grande (che ieri era rimasta scoperta e quindi non vi era stato lo
sciopero, indetto dal Usb solo alla portineria A), con discussioni
tra gli operai in cui la battaglia contro il licenziamento di Marco è
stata inserita nella fase e battaglia più generale contro i piani
Bondi/Riva-Governo-con appoggio dei sindacati confederali, e per
rivendicare un “Decreto operaio” che metta al primo posto la
difesa di tutti i posti di lavoro, della sicurezza e il pensionamento
anticipato degli operai per il rischio salute e vita di questa grande
fabbrica.
Alla port. A lo
Slai cobas sempre questa mattina ha continuato il lavoro di ieri, sia
di informazione che di indicazioni agli operai per arrivare ad uno
sciopero di massa.
MERCOLEDI'
l'iniziativa si sposterà in città: con striscione, volantinaggio
presso il ponte girevole dalle ore 18 alle 21, con la presenza di
operai Ilva;
Manifesto
cittadino che chiama alla solidarietà;
GIOVEDI'
all'Ilva alla port. A dalle ore 15 alle 16, presidio-comizio di una
delegazione per il lavoro.
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