Decine di migliaia di manifestanti si sono dati appuntamento a Santiago del Cile: non solo studenti, ma anche lavoratori e disoccupati.
Nel giorno in cui l'associazione dei magistrati cileni ha chiesto pubblicamente scusa per le complicità con il regime di Augusto Pinochet, e a una settimana dall'anniversario del golpe militare che portò al regime, a Santiago del Cile decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza. Come spiega Alessandro Guida dalla capitale cilena: “Agli studenti che da tempo in questo paese rivendicano il diritto ad una scuola pubblica e, più in generale, una riforma complessiva del sistema educativo creato negli anni della dittatura, si uniscono professori, operai, pensionati. Gli interventi dei rappresentanti dei movimenti presenti in piazza e lo scontro con le forze dell'ordine fotografano un paese caratterizzato da profonde disuguaglianze sociali, e che solo da poco ha iniziato a fare i conti con il suo recente passato”.
I manifestanti si sono dati appuntamento a Plaza Italia. Dopo dopo la partenza del corteo la polizia ha attaccato le frange più estreme del movimento di protesta. Gli organizzatori hanno parlato di 80mila partecipanti, mentre per le forze di polizia non erano più di 25mila.
214 le persone arrestate.
Nessun commento:
Posta un commento