di Filomena Greco sole24ore
Un terzo delle aziende chiuse "per crisi" dal 2008 a oggi e circa 14mila lavoratori persi nell'arco di quattro anni, un quarto del totale: è la fotografia presentata dalla Fiom di Torino sul campione di aziende metalmeccaniche, 406, monitorate dalle tute blu della Cgil.
Uno spaccato drammatico del momento economico vissuto in terra piemontese, uno spaccato che non comprende le aziende del gruppo Fiat, «né la miriade di piccole imprese – aggiunge il segretario provinciale Federico Bellono – travolte dalla crisi e difficili da censire». Il tema della tutela del lavoro e della difesa del reddito sarà al centro della manifestazione che la Fiom ha organizzato per la prossima settimana, martedì 9 aprile, a Torino: «Temi urgenti, quanto quello dei crediti alle imprese, che richiedono uno sforzo per irrobustire la dotazione di tutele sociali per chi ha perso o rischia di perdere il lavoro, a cominciare dal rifinanziamento della cassa in deroga e ai contratti di solidarietà. L'obiettivo è superare questa fase e salvaguardare le professionalità» sottolinea Bellono.
Una crisi che tocca profondamente il settore dell'automotive – 5mila i posti persi nelle aziende seguite dalla Fiom – e che rimanda all'urgenza degli investimenti sul sito di Mirafiori. Anche se la difficoltà riguarda il comparto della meccanica in generale – tanto che alla manifestazione di martedì ci saranno le delegazioni di una ventina di aziende dello stampaggio della zona del Canavese, ad esempio – come anche il settore dell'Ict.
La chiusura delle acciaierie Beltrame di San Didero, con oltre 350 addetti, e della Bergo, travolta dalla crisi del Gruppo Thyssenkrupp – un centinaio i lavoratori dello stabilimento piemontese – sono soltanto le ultime due gravi vertenze. Che si affiancano alla crisi della ex De Tomaso – 900 lavoratori in cassa fino a luglio – e della Romi Sandretto, in capo alla multinazionale brasiliana, che ha annunciato la chiusura dello stabilimento qualche settimana fa senza, di fatto, alcuna prospettiva.
Nel monitoraggio fatto dalla Fiom, sono 129 le imprese che dal 2008 hanno chiuso i battenti con una perdita di circa 8mila posti di lavoro. «Ma a forte rischio – spiegano i rappresentanti sindacali – sono anche gli oltre 8.700 addetti di aziende dove c'è la cassa integrazione straordinaria e i 4.500 che lavorano in imprese con la mobilità».
5 aprile 2013
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