Un
diluvio di prese di posizione contro la richiesta dei grillini di
dirottare le risorse per i viaggi-studio nei lager tedeschi a favore del giudice
di pace. Sapevamo che il Movimento Cinque Stelle è molto composito, che ha
preso voti a destra come a sinistra (anche "estrema"), come anche al
centro. La retorica del "vaffa" e del "se ne devono andae
tutti", del resto, consente di coprire dietro l'urlo qualsiasi idea o
ideologia. Poi però, quando si deve passare dal vaffancileggiare
all'amministrare la cosa pubblica, a "governare" insomma, quel che
hai in testa viene fuori. E presumiamo legittimamente che ad Empoli, tra gli
eletti del M5S, abbia trovato posto anche qualche giovin mentecatto allevato a
forza di "giornaletto e moschetto" ("libro semprerebbe
eccessivo, oggi). E quindi questa idiozia di proposta - tagliare i contributi
pubblici ai viaggi ad Auschwitz organizzati ogni anno dale scuole locali - ci
sembra rivelatrice non tanto dell'ideologia del M5S (che dichiara di non
averne, ufficialmente), quanto della sua permeabilità anche a chi della
democrazia non ha mai saputo che farsene (se non pretendere spazi che negava ad
altri). Le reazioni non si sono fatte attendere, ovviamente. L’Aned
(Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) di Empoli la
mette giù senza complimenti: «La democrazia che i Cinque Stelle si affannano a
difendere parte dal sacrificio di quelle donne e quegli uomini morti non solo
nei campi di sterminio. Rinunciare al viaggio studio è come rinunciare alla
formazione base dei cittadini». E quindi il presidente dell’Aned di Firenze,
Alessio Ducci, ha pensato giustamente di invitare un esponente dei Cinque Stelle
al prossimo viaggio delle memoria in programma il 15 maggio. Potrebbe essergli
utile. I grillini empolesi, invece, gridano come sempre al complotto. Invece di
ammettere che magari yuno o due di loro sono degli "impresentabili" -
sul terreno della democrazia - che hanno fatto una cazzata gigante, provano
persino a replicare, aggranvando l'impressione che il M5S locale sia in mano
alla destra estrema. Dicono infatti: «E’ incredibile come anche la politica
locale tenti di alzare polemiche per distrarre dall’argomento principale. Il
Giudice di Pace è e resta l’argomento e le nostre amministrazioni non ci hanno
fatto sapere se intendono investire pochi soldi per salvare il presidio di
legalità per un anno». Sarebbe dunque solo una "preoccupazione contabile"
quella che ha portato a individuare nei viaggi ad Auschwitz la "voce
giusta" da eliminare per garantire un servizio utile come quello dei
giufici di pace. Un caso, insomma, non la concretizzazione di un'idea chiara. I
grillini considerano infatti «una sterile polemica» le critiche loro rivolte
dai consiglieri democratici: «Siamo favorevoli ai viaggi della memoria ai campi
di concentramento. Quello che ci ha colpito sono le spese sostenute per quel
viaggio: 64mila500 euro. Veniamo ai dettagli: quello organizzato dal
Circondario Empolese-Valdelsa è un viaggio di 5 giorni e si ferma in Austria,
mentre il treno della memoria della Regione dura un giorno in meno e arriva in
Polonia. Albergo 4 stelle, con colazione, pranzo e cena di tre portate, quando
nel viaggio della Regione vi sono dei pranzi a sacco. Tutto ciò per 150 persone
di cui 95 studenti e 55 accompagnatori molti dei quali politici, uno ogni 1,7
ragazzi». Ammesso e non concesso che la cifra possa essere stata gonfiata dalla
presenza di qualche politico di troppo, se questa fosse stata la vera
motivazione sarebbe bastato porre un limite inferiore per la loro presenza
(chessò, portando gli accompagnatori da 55 a 30), e quindi per le spese di
soggiorno relative. La proposta grillina è stata invece l'abolizione. Che è
decisamente un'altra cosa. Se uno parla l'italiano. Perché poi, parlando di
memoria, uno si ricorda che Empoli - città fortemente antifascista - è stata
comunque culla di uno come Mario Tuti. E qualche ammiratore potrebbe ancora
avercelo...
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