Novembre: il racconto di una giornata di lotta da Napoli all'Europa
Oggi è stata una giornata di mobilitazione in tutta Europa. Milioni di persone sono scese in piazza, dal Portogallo alla Grecia, per opporsi alle politiche dei governi europei, che stanno affamando le popolazioni pur di rilanciare i profitti di pochi! Milioni di persone che non vogliono più pagare questa crisi, e pretendono di vivere e di decidere.
Anche Napoli è stata un focolaio di questo incendio: decine di migliaia le persone in piazza, fra studenti, lavoratori, licenziati, cassaintegrati, disoccupati, precari...
A Piazza del Gesù eravamo circa 10.000 persone, per un corteo autorganizzato e determinato, che è iniziato con l'occupazione del palco della CGIL. E' infatti da troppo tempo che il sindacato più grande d'Italia prende in giro i lavoratori, accordandosi con Confindustria e con il Governo Monti, contrattando sempre al ribasso con il padronato, abbandonando al loro destino giovani e immigrati. Abbiamo preso il palco per dire che uno sciopericchio di 4 ore non è sufficiente, ed abbiamo esposto uno striscione che recitava "Basta farse, lotta di classe", perché è ora di mettere in campo una lotta vera, pari almeno a quella che i padroni ci stanno facendo! Il bello è che il nostro intervento è stato applaudito dagli stessi lavoratori della CGIL, che hanno fischiato le loro stesse dirigenze sindacali!
Quindi siamo partiti in corteo, un corteo che si è ingrossato di minuto in minuto. Su Via De Pretis è stata sanzionata l'agenzia interinale Adecco, azienda che sfrutta il lavoro di tanti giovani, spremendoli in cambio di una miseria e poi buttandoli via. Striscioni e uova: sono stati costretti a chiudere: almeno per mezza giornata non succhieranno il sangue di nessuno!
Il corteo è poi continuato su via Marina, dove sono stati attacchinati i manifesti della campagna Pessima Ikea, in solidarietà con i lavoratori caricati a Piacenza. Sempre su via Marina è stato sanzionato anche l'Ispettorato del lavoro, perché l'Italia è uno dei paesi meno sicuri per i lavoratori, che muoiono in migliaia ogni anno, che lavorano in nero, che non hanno diritti. Dal camioncino abbiamo ricordato che bisogna spezzare il clima di rassegnazione e organizzarsi, unire le forze, far pagare la crisi a chi l'ha generata.
Come in altre città d'Italia (Brescia, Milano, Padova...) abbiamo bloccato per oltre mezz'ora i binari della stazione, poi il corteo è ripartito e ha sanzionato il FIAT center, a simboleggiare la nostra opposizione al Piano Marchionne e a tutte le politiche di oppressione e ricatto ai lavoratori e ai giovani...
Il corteo infine si è sciolto, ma non si è fermata la nostra lotta! Da domani saremo di nuovo nelle università e sui posti di lavoro per allargare la protesta, per coinvolgere tutte le persone che stanno subendo questa situazione, per incalzare i responsabili della crisi e sovvertire questo stato di cose!
Basta farse, lotta di classe!
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