mercoledì 13 giugno 2012

pc 13 giugno - scuola, la terza: "negazioni razzista del diritto allo studio"


Maturità negata a studente ucraino "Non ha il permesso di soggiorno"
La vicenda al liceo Natta di Milano: il diciottenne non ha ottenuto i documenti a causa di un errore formale. La protesta dei sindacati: "E' stato violato il diritto allo studio"
di TIZIANA DE GIORGIO
In pagella, nemmeno un’insufficienza. Ma il permesso di soggiorno non è in regola. E la scuola decide di sbarrargli la strada: per lui, niente maturità. È successo al tecnico Natta di via Don Calabria, dove uno studente di quinta di origine ucraina, che da due anni frequenta regolarmente lo scientifico a indirizzo biologico, non potrà sedersi insieme con i compagni di classe sui banchi del primo scritto dell’esame di Stato «perché irregolare», ha stabilito il consiglio di classe. Una decisione, a poco più di una settimana dalla prima prova, che ha scatenato un polverone nel mondo della scuola milanese.

«Mai successa una cosa del genere, non sta né in cielo né in terra — denuncia Pippo Frisone (Cgil scuola) — non c’è scritto da nessuna parte che chi non ha il permesso di soggiorno non può fare la maturità. Esiste un diritto allo studio, il fatto che ora abbia compiuto 18 anni non può fare la differenza: così lo considerano come un adulto clandestino, avrebbero almeno potuto ammetterlo con riserva». Un caso inedito anche per la Cisl: «Le scuole solitamente consentono agli studenti irregolari di sostenere l’esame — spiega Maurizio Bove, responsabile per l’immigrazione — viene semplicemente lasciato in sospeso il riconoscimento del diploma in attesa di una regolarizzazione».

In provveditorato c’è stato un tam tam di telefonate per cercare di capire che cosa abbia spinto
l’istituto a una scelta così drastica, e provare a disinnescare il caso. «Non spetta alla scuola fare il poliziotto — commenta il provveditore, Giuseppe Petralia — sembra che il permesso di soggiorno gli sia stato negato perché la documentazione presentata dalla mamma era incompleta. Ma quel ragazzo ha seguito un normale iter scolastico, ha frequentato regolarmente l’anno, ha sostenuto compiti in classe, interrogazioni e ha voti superiori al sei. Non vedo il motivo perché lo si debba fermare, abbiamo il compito di tutelarlo». Da qui, il pressing degli uffici di via Ripamonti, che chiedono al Natta di riesaminare a brevissimo il caso. «Non credo ci sia stata malafede nella decisione della preside e degli insegnanti — aggiunge Petralia — si sono trovati in grande imbarazzo perché non sapevano come comportarsi con la legge sull’immigrazione. Sono sicuro che a breve la questione sarà risolta e il ragazzo potrà sostenere la maturità».
(13 giugno 2012) © Riproduzione riservata

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