mercoledì 13 giugno 2012

pc 13 giugno - SCUOLA, la seconda: "col terremoto se non muori perdi il lavoro".


Le maestre di una scuola elementare di Colorno avevano un contratto a tempo determinato che sarebbe scaduto il 30 agosto, ma con il sisma l'istituto lesionato ha cessato la sua attività dai primi di giugno. La Cisl: "Le calamità naturali non legittimano il licenziamento". L'ufficio scolastico: "E' venuta meno la prestazione d'opera"

Licenziate per calamità naturale: quattro precarie, insegnanti di una scuola elementare di Colorno, paese in provincia di Parma, si sono viste dare il benservito a causa del terremoto che si sta abbattendo sulle vite, le abitazioni e non da ultimo il lavoro degli emiliani.
L’edificio scolastico – come la maggior parte di quelli travolti dal sisma che ha colpito le vicine province di Reggio, Modena, Ferrara e Bologna – viene evacuato, le lezioni trasferite, e loro lasciate a casa. Un contratto a tempo determinato, come molti ce ne sono: ogni anno, a giugno, i giovani maestri e insegnanti non sanno se o dove a settembre torneranno a insegnare. Difficile però pensare che persino un evento sismico potesse contribuire alla loro precarietà, decretando la cessazione anticipata dei rapporti di lavoro: “Nessuna norma contrattuale prevede la risoluzione anticipata dei rapporti di lavoro a causa delle calamità naturali" – denuncia a Cisl Scuola di Parma. 
I contratti di assunzione prevedono infatti una data di scadenza che avrebbe compreso anche preparazione e svolgimento degli scrutini. Invece, nel nuovo complesso dove si è ripresa l’attività didattica, classi della scuola secondaria prestati alle lezioni dei più piccoli, sono entrati in servizio solo i docenti a tempo indeterminato: “i docenti a tempo determinato sono stati allontanati con decisione unilaterale, creando un’assurda disparità di trattamento, come se il terremoto legittimasse azioni del genere”, spiegano dal sindacato. Pare di sì, invece, come giustificano dall’Ufficio scolastico provinciale, essendo venuta meno una delle caratteristiche specifiche della tipologia di contratto in questione, ovvero la prestazione d’opera, il 4 giugno è stato l’ultimo giorno di lavoro per le maestre.
Che in compenso si sono viste proporre dall’amministrazione scolastica la riassunzione giornaliera,  giusto il tempo degli scrutini: “Non si tratta di ‘prestatori d’opera’ generici – replicano dal sindacato – ma di professioniste che svolgono la funzione docente”.
Il sindacato ha lanciato poi un appello al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Versari, al dirigente dell’Ambito Territoriale Scolastico di Parma Laura Gianferrari e al Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Colorno Giovanni Gaulli, “affinchè la legalità ed il buon senso vengano ripristinati”.

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