Le maestre di una scuola elementare di Colorno avevano un contratto a tempo determinato che sarebbe scaduto il 30 agosto, ma con il sisma l'istituto lesionato ha cessato la sua attività dai primi di giugno. La Cisl: "Le calamità naturali non legittimano il licenziamento". L'ufficio scolastico: "E' venuta meno la prestazione d'opera"
Licenziate
per calamità naturale: quattro precarie, insegnanti di una scuola
elementare di Colorno, paese in provincia di Parma, si sono viste dare
il benservito a causa del terremoto che si sta abbattendo sulle vite, le
abitazioni e non da ultimo il lavoro degli emiliani.
L’edificio scolastico –
come la maggior parte di quelli travolti dal sisma che ha colpito le vicine
province di Reggio, Modena, Ferrara e Bologna – viene evacuato, le lezioni trasferite, e loro
lasciate a casa. Un contratto a tempo determinato, come molti ce ne sono: ogni
anno, a giugno, i giovani maestri e insegnanti non sanno se o dove a settembre
torneranno a insegnare. Difficile però pensare che persino un evento sismico
potesse contribuire alla loro precarietà, decretando la cessazione anticipata
dei rapporti di lavoro: “Nessuna norma contrattuale prevede la risoluzione
anticipata dei rapporti di lavoro a causa delle calamità naturali" –
denuncia a Cisl Scuola di Parma.
I contratti
di assunzione prevedono infatti una data di scadenza che avrebbe compreso anche
preparazione e svolgimento degli scrutini. Invece, nel nuovo complesso dove si
è ripresa l’attività didattica, classi della scuola secondaria prestati alle
lezioni dei più piccoli, sono entrati in servizio solo i docenti a tempo
indeterminato: “i docenti a tempo determinato sono stati allontanati con
decisione unilaterale, creando un’assurda disparità di trattamento, come
se il terremoto legittimasse azioni del genere”, spiegano dal sindacato. Pare
di sì, invece, come giustificano dall’Ufficio scolastico provinciale, essendo
venuta meno una delle caratteristiche specifiche della tipologia di contratto
in questione, ovvero la prestazione d’opera, il 4 giugno è stato
l’ultimo giorno di lavoro per le maestre.
Che in
compenso si sono viste proporre dall’amministrazione scolastica la riassunzione
giornaliera, giusto il tempo degli scrutini: “Non si tratta di
‘prestatori d’opera’ generici – replicano dal sindacato – ma di professioniste
che svolgono la funzione docente”.
Il sindacato
ha lanciato poi un appello al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano
Versari, al dirigente dell’Ambito Territoriale Scolastico di Parma Laura
Gianferrari e al Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Colorno Giovanni
Gaulli, “affinchè la legalità ed il buon senso vengano ripristinati”.
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