sabato 16 giugno 2012

pc 16 giugno - Monti contestato a Bologna



Monti ospite della Repubblica delle idee
Proteste e scontri in strada Foto 1- 2 - 3
Il corteo dei centri sociali cerca di raggiungere l'Arena del Sole, dove è atteso il premier. Ma viene respinto dalla polizia. Dodici contusi fra le forze dell'ordine: dieci uomini della polizia (compreso il questore vicario) e due carabinieri. Il questore: "Servizio d'ordine ineccepibile"

Due fronti di protesta, l'Arena del sole protetta da cordoni di carabinieri e polizia. A fine giornata il questore Vincenzo Stingone parlerà di servizio d'ordine "ineccepibile"; dodici persone contuse, tutte fra le forze dell'ordine: è questa la sintesi di un pomeriggio di protesta attorno al teatro dove il presidente del Consiglio Mario Monti veniva intervistato da Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari per la Repubblica delle idee. Tutto si conclude intorno alle 19, quando Monti, dopo un incontro con il governatore Erran sul sisma, lascia l'Arena del sole; e quasi in contemporanea si conclude il secondo corteo di contestazione, sotto la R di Repubblica in piazza Re Enzo.

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Hanno giocato d'anticipo, i manifestanti. Ben prima che il presidente del Consiglio varcasse la soglia dell'Arena del Sole sono iniziate le proteste lungo via Indipendenza. E ci sono stati anche i primi scontri. Il corteo dei centri sociali, composto da qualche centinaio di persone, ha cercato infatti di superare il cordone di polizia schierato attorno al teatro. C'è stato un fitto lancio di oggetti - dalle uova ai bastoni - a cui le forze dell'ordine hanno risposto con una prima, breve carica di alleggerimento che ha fermato il tentativo di sfondamento facendo arretrare i manifestanti di una decina di metri. Pochi minuti dopo, la scena si è ripetuta, con un secondo lancio di oggetti e una nuova carica.

In prima fila contro la polizia vi erano i giovani del Cua e dei centri sociali con le bandiere dei No Tav. Si sono buttati contro i poliziotti agitando proprio le aste delle bandiere, con lancio di fumogeni, rulli di tamburo e petardi. In posizione più lontana, verso i viali di circonvallazione i manifestanti con le bandiere della IV Internazionale e delle Usb.

Dopo le cariche di alleggerimento, poco dopo le 16, i manifestanti si sono ritirati verso via Irnerio, e poi all'angolo tra via Righi e via Indipendenza, a pochi passi dal teatro, continuando il lancio di oggetti - anche bottiglie di vetro - contro le forze dell'ordine. Tutti gli esercizi commerciali lungo la strada hanno abbassato le saracinesche. E quattro agenti sarebbero rimasti contusi.

Poco dopo, un blitz ha attaccato la Deutsche Bank di via Marconi, "sanzionata" dagli attivisti del Tpo nel corteo che è ripartito dopo i momenti di tensione in via Indipendenza. Contro l'istituto di credito sono stati lanciati palloncini di vernice rossa, e sono comparse le scritte "noi la crisi non la paghiamo" tracciate con gli stencil. Lo stesso corteo si è poi concluso in piazza Nettuno, dov'era cominciato. Dopo aver marciato per le vie del centro della città, i manifestanti del Tpo e di altre associazioni si sono fermati: "La nostra iniziativa finisce qua", ha detto Gianmarco De Pieri, leader del centro sociale. Il gruppo ha steso in terra lo striscione che aveva sempre tenuto in apertura di corteo: "Contro la democrazia dello spread, Monti dimettiti".

Duro il commento di Romano Prodi, intercettato mentre erano in corso gli scontri: "Sono manifestazioni non civili. Il diritto di parola è sacro e garantito, se hanno tentato di impedire la parola, non va bene".

Se l'iniziativa del Tpo è finita alle 17, la mobilitazione è stata invece più prolungata per l'altro 'fronte' di manifestanti, Crash, Cua, Santa Insolvenza, Bartleby, Vag61, Coordinamento collettivi antagonisti, Cub e Usb,. Dopo i momenti di contatto con le forze dell'ordine (che li hanno respinti indietro per due volte quando hanno tentato di imboccare via Indipendenza da via Irnerio), i manifestanti (qualche centinaia), sono partiti in corteo, raggiungendo i viali e poi, bloccando il traffico per oltre mezz'ora, li hanno percorsi fino a porta Galliera. A quel punto, già alle 18 passate, sono scesi di nuovo lungo via Indipendenza, fermandosi a una settantina di metri dallo sbarramento delle forze dell'ordine.

Il questore: servizio d'ordine ineccepibile. Il questore di Bologna Vincenzo Stingone fa un bilancio ampiamente positivo della gestione dell'ordine pubblico: "C'e' stato un servizio d'ordine pubblico ineccepibile", è la sua valutazione quasi al termine della giornata. Tra le Forze dell'ordine, riferisce Stingone, si contano dodici contusi, dieci fra gli uomini della polizia (otto agenti e due funzionari, comperso il questore vicario Grazioso Fusco), due tra i Carabinieri. Stingone assicura che nella gestione dei cortei sono state fatte "azioni chirurgiche", con un "contenimento dosato" della protesta. "Non ci sono state cariche, ma sono stati i manifestanti a tentare di sfondare tre o quattro volte" la zona rossa, spiega Stingone precisando che comunque non c'è stato nessun fermato. I due gruppi di manifestanti si sono però resi responsabili anche di imbrattamenti ai danni di due banche, e hanno lanciato bottiglie e uova che hanno danneggiato tre vetture parcheggiate nei pressi. Stingone ha spiegato: ''dove sono state fatte violazioni procederemo e denunceremo all'autorita' giudiziaria''. Il questore ha anche voluto rivolgere parole di apprezzamento a tutte le forze di polizia coinvolte nel servizio.
(16 giugno 2012)

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