mercoledì 13 giugno 2012

pc 13 giugno - scuola: la prima "MENO CULTURA PIU' AMIANTO


La stima (in difetto) è dell'Osservatorio nazionale amianto. Tra i vari casi quello di un asilo del Livornese in cui tracce della sostanza cancerogena sono state trovate anche sui grembiulini dei bambini. Intanto a Torino Guariniello ha aperto un'inchiesta sulle decine di casi di mesotelioma tra i docenti della provincia di Torino

In Italia sono ancora oltre 2.400 le scuole con presenza di amianto, dopo 20 anni dalla messa al bando. Le persone coinvolte, secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto, sono oltre 30mila: i ragazzi, i docenti, i bidelli, il personale amministrativo. La stima è in difetto, chiarisce l’Ona, che fotografa la situazione drammatica in cui versano gli istituti scolastici. “Questa cifra, già di per sé spaventosa – spiega Ezio Bonanni, presidente dell’osservatorio – è una stima ‘prudente’ e soprattutto non si calcolano i rischi, altrettanto gravi, per le scuole situate vicino ad altri edifici in amianto. La presenza di questo materiale altamente nocivo è distribuita in percentuali più o meno simili tra le regioni italiane”.
“Il 6 giugno è stata presentata un’interrogazione parlamentare in seguito ad una nostra sollecitazione – dichiara Bonanni – evidenziando alcuni esempi drammaticamente emblematici che dimostrano l’estrema gravità della situazione ed anche la totale assenza delle istituzione nella risoluzione dei singoli casi”. Come già abbiamo raccontato sul Fattoquotidiano.it la Iarc (International Agency For Research On Cancer) ha certificato che qualsiasi tipo di amianto è pericoloso e non c’è una soglia al di sotto della quale non ci sia rischio ma in Italia i casi di esposizione all’amianto sono spaventosamente numerosi e particolarmente gravi.
Come la vicenda di una scuola materna di Nibbiaia, una frazione collinare immersa nel verde di Rosignano (in provincia di Livorno) dove, qualche mese fa, è stata rilevata la presenza di amianto nel giardino dell’asilo e perfino nei grembiulini dei bimbi, come accertato dopo un campionamento effettuato nel dicembre 2011 (la scuola poi è stata chiusa). O come l’istituto scolastico religioso “Villa Flaminia”, a Roma, che si trova vicino ai capannoni in eternit di una ex caserma. I genitori degli alunni che frequentano l’istituto hanno denunciato la pericolosità di quasi 25mila metri quadri di cemento-amianto che coprono i fatiscenti capannoni di proprietà dell’Agenzia del demanio. Ad oggi, nonostante siano passati molti anni, nonostante un pronunciamento in merito del Tribunale di Roma, “non risulta che l’amianto sia stato rimosso, in quel sito come in migliaia di altri siti d’Italia” si legge nell’interrogazione parlamentare della senatrice Dorina Bianchi, Pdl (ex Margherita, Pd e Udc), membro dell’Ona. Recentemente, l’Ona ha sollevato anche il problema della presenza di amianto nelle caserme, tra le quali quelle della Guardia di finanza. Un’attenzione particolare quindi “si impone anche per tutelare la salute dei militari, che le stellette non proteggono certo dal cancerogeno amianto” denuncia Bonanni.
Tutto questo mentre il pm Raffaele Guariniello ha avviato delle indagini in ordine a decine di casi di mesotelioma tra i docenti della provincia di Torino e “si può stimare in via prudenziale che ogni anno circa un centinaio di docenti muoiano per colpa dell’amianto nelle scuole”, spiega Bonanni. Di amianto si continua a morire in Italia (circa 5mila vittime l’anno) con patologie terribili che possono sorgere anche dopo 30-40 anni. 

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