martedì 12 giugno 2012

pc 12 giugno - battaglia a milano tra operai immigrati e polizia ai magazzini gigante - cariche resistenza arresti - la massima solidarietà di proletari comunisti

ieri un plotone in tenuta antisommossa della polizia ha replicato l'attacco dell'8 giugno al picchetto dei lavoratori in sciopero davanti ai magazzini del Gigante, il tutto per cercare di far entrare nell'azienda dei crumiri venuti dall'esterno per lavorare al loro posto.
Hanno sparato lacrimogeni ad altezza d'uomo, spezzato le gambe a due lavoratori e pestato duramente gli scioperanti..ben 22 feriti. Secondo quanto riferito dal 118, bem 16 sono stati trasportati al Pronto Soccorso con codice giallo. Sul posto sono intervenute 10 ambulanze, 3 automediche e un'elisoccorso in codice rosso.
Lo scontro è stato violento: gli operai, soprattutto pakistani ed egiziani, hanno tentato di resistere a mani nude alla carica della polizia ma difronte all'armamentario messo in campo dagli avversari hanno dovuto soccombere. I crumiri sono, così, entrati grazie al distaccamento armato della polizia sempre al servizio dei padroni per reprimere la lotta dei lavoratori, questi ultimi erano li a difendere il loro posto di lavoro ( 90 su 120 lavoratori li vogliono licenziare nel cambio d'appalto delle cooperative)

da repubblica
Decisi a difendere con le unghie e con i denti il posto, i facchini hanno allestito un presidio davanti ai cancelli di via Alfieri. Ma la situazione è precipitata fino a portare all'arresto di venti di loro. Al capannone si è presentato un pullman che trasportava 50 nuovi operai, chiamati dalla cooperativa a rimpiazzare i manifestanti. «Una guerra tra poveri – dice il sindacato Si Cobas – Una strategia per riassorbire solo una parte dei dipendenti facendo affidamento sugli incentivi statali, con un salario ancora più basso di quello ,Al secondo tentativo delle forze dell'ordine, dalle retrovie parte una sassaiola. I manganelli volteggiano, gli operai rispondono scagliando addosso alle forze dell'ordine un panettone spartitraffico. Poi sradicano i cartelli stradali, li usano come arieti contro il pullman e una camionetta. Vola di tutto, anche le pentole usate per cucinare nelle ultime ore. I militari rispondono con i gas lacrimogeni sparati ad altezza gambe. Uno rompe il femore ad un giovane.

Con l'aria irrespirabile, la folla si disperde e torna una calma apparente. I nuovi facchini, intanto, vengono scortati all'interno dell'azienda. Fuori, però, si contano i feriti: 24 tra i lavoratori, 14 tra le forze dell'ordine, il più grave dei quali riporta una brutta ferita ad un braccio. Ad avere la peggio però è un manifestante, colpito alla testa e all'addome da una manganellata. Per lui è necessario l'intervento dell'elisoccorso che lo trasporta all'Humanitas di Rozzano. Gli altri feriti vengono smistati negli ospedali di Bergamo, Milano e Monza.

Carabinieri e Digos cominciano la seconda parte del lavoro. Due sono gli operai fermati subito, 18 quelli 'identificati'. Verranno tutti arrestati.
 «Ma la lotta per i nostri diritti e la nostra dignità non si ferma qui» fanno sapere i lavoratori riuniti nei pressi del polo logistico. «

Su quanto avvenuto a Basiano sabato vedi:
sulla situazione precedente vedi:

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