comunicato/volantino del movimento
al Prefetto, al Presidente della Provincia, al Sindaco di Salerno!
Difendere la dignità umana! Per non andare, per non tornare in galera! Per garantire un futuro migliore per noi e i nostri figli! Verità e Giustizia per i Corsisti Salernitani del Progetto Conoscenza e Lavoro!
La vertenza dei disoccupati dell’ex progetto conoscenza e lavoro deve avere la stessa priorità delle altre vertenze che vedono protagonisti i precari e interinali impiegati nelle varie società miste/bacino.
Neanche uno dei disoccupati dell’ex progetto, seppure formato e specializzato, ha avuto il piacere di effettuare almeno un’ora di lavoro né nelle Società Miste né in altri ambienti lavorativi salernitani.
Al danno derivato dai vari processi, denunce ed intimidazioni per acquisire e reclamare il diritto al lavoro e al reddito si aggiunge anche la beffa che i disoccupati di Salerno non vedranno neanche un euro del Piano Regionale per il Lavoro destinato alle imprese disposte ad assumere gli stessi, in quanto, a marzo i fondi saranno esauriti perché erogati in tutte le provincie e città della Regione Campania tranne che a Salerno. Sono quasi 3 anni che il Movimento dei Disoccupati dell’ex Progetto Conoscenza e Lavoro chiede, reclama giustizia!!!
Sono quasi 3 anni che il Movimento si rivolge ai rappresentanti delle principali istituzioni ed enti della nostra città.
Come è possibile che, a quasi 3 anni dal termine della prima parte del Progetto e dopo aver effettuato 400 ore di formazione, ottenuto un attestato di qualifica e dopo aver sostenuto un esame difronte le commissioni regionali, nessuno ha spiegato perché non è stato completato il percorso d’inserimento lavorativo con le Work Experience in azienda, come da Decreto (Burc n.51 del 24/09/2007) e da decreto dirigenziale (A.G.C. 17 del 30/11/2009).
Che fine hanno fatto i 2.500.000 di euro dei Fondi Europei 2007/2013 (Burc n.51 del 24/09/2007) destinati a completare il percorso formativo con le Work Experience in azienda?
Perché sulla nostra denuncia (pubblica e su carta) di avvenuta “distrazione dei fondi pubblici europei destinati ai corsisti salernitani” ipotesi avvalorata anche dall’Assessorato al Lavoro della Provincia di Salerno (giunta Cirielli), che affermava addirittura la sparizione ed il furto dei Fondi Europei destinati al progetto; la Procura della Repubblica di Salerno che ha ricevuto la denuncia (ai sensi di legge sulla trasparenza 241/90) non ha preso nessun provvedimento?
Sono quasi 2 anni, anche con la nuova giunta regionale Caldoro/Nappi, che il movimento chiede ai principali rappresentanti delle istituzioni di utilizzare i fondi del Piano Regionale per il Lavoro. Questi fondi sono ad esaurimento (Marzo 2012) e, mentre a Napoli e Provincia sono più di un migliaio le imprese che hanno aderito, nella città di Salerno neanche una, con la conseguenza che, come al solito, la nostra città resta fuori da ogni tipo di finanziamento europeo.
I nostri appelli cadono nel vuoto, come se a Salerno il problema lavoro/reddito non esistesse. Anche quando si tratta di utilizzare fondi europei destinati all’occupazione, così da permettere alle imprese/cooperative di assumere senza spendere un euro per occupare questa mano d’opera disponibile per lavori legati al riassetto idrogeologico per la difesa del territorio salernitano, nell’ambito della prevenzione, per evitare sciagure e disastri.
Un esempio di impiego può essere quello legato agli interventi in difesa e per il ripascimento del litorale del Golfo di Salerno, tra la foce del fiume Picentino e Torre San Marco, lavori per un importo di 70 milioni di euro.
Basterebbe solo un po di buon senso e responsabilità da parte delle Istituzioni per affrontare le varie emergenze, da quella ambientale a quelle storiche – emergenze abitative, lavoro/reddito, sociali e sanitarie! Basterebbe solo un po di buon senso da parte degli Enti Pubblici che, nella riduzione dei danni provocati dalle varie manovre finanziarie scellerate, potrebbero utilizzare i fondi del Piano Regionale per il Lavoro che giacciono a Napoli e che rischiano non solo di sparire ma di essere destinati magari nei bacini elettorali delle forze politiche che governano la regione Campania e le province.
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