Noi preferiamo gli attacchi di massa reali, noi vogliamo la rivolta proletaria e popolare con uomini in carne ossa.. ma siamo contenti se comunque il potere e i fasci vengono attaccati via web
Anonymus attacca un sito del governo
"Parlate di equità, ma non si è vista"Oscurate dalla rete internazionale di hacker anche le pagine web dei neofascisti di Casa Pound. L'azione contro palazzo Chigi rivendicata con un comunicato: "Siete sotto osservazione, non basteranno quattro buoni propositi"
ROMA - Anonymous, la misteriosa sigla dietro la quale si cela una rete informale di hacker di tutto il mondo che si è attribuita in passato diversi "blitz" informatici, ha annunciato oggi un attacco contro www.italia.gov.it 1, uno dei siti del governo italiano. "A distanza di quasi un anno dall'ultimo attacco contro il governo, siamo tornati", annuncia un comunicato diffuso online. Nel pomeriggio collegarsi con il dominio di Palazzo Chigi risultava effettivamente impossibile.
Fuori servizio anche il sito 2 dei neofascisti di Casa Pound 3, ma in questo caso la comunicazione non è passata attraverso un comunicato "ufficiale", ma solo attraverso il tam tam sui socialnetwork.
"Il nuovo governo - recita ancora la nota - si è presentato con l'aspetto frigido di chi non avendo mai praticato la politica dovrebbe risultare esente dalle tentazioni che noi italiani ben conosciamo. Sventolando parole a lungo agognate quali equità, giustizia sociale e rigore. Ebbene di queste non s'è ancora vista l'ombra, escluso il contegno con cui vi presentate ai media. Sappiate che siete sotto osservazione da più parti, e che non basteranno quattro buoni propositi".
Anonymus se la prende poi anche contro i "media sempre più invasivi" che "ci hanno resi succubi del potere, plagiando le nostre famiglie, rendendoci sempre più spettatori e meno partecipi nella presa di decisioni di interesse pubblico". "Anonymous e tutti i cittadini liberi e consapevoli non resteranno a guardare", conclude il comunicato.
Le ultime azioni di hackeraggio compiute dalla componente italiana della rete internazionale di Anonymus avevano preso di mira al sito web dell'Enel, colpevole "di perseguire i propri interessi in modo indegno" e quello dell'Autorità garante per le comunicazioni 4, nel nome della libertà per Internet. Sotto accusa era in particolare l'intenzione dell'Agcom di "istituire una procedura veloce e puramente amministrativa di rimozione di contenuti online considerati in violazione della legge sul diritto d'autore".
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