Vittorio Pisani, l'ex capo della squadra mobile di Napoli coinvolto nell'inchiesta su camorra e ristoranti, è indagato anche per corruzione, oltre che per favoreggiamento e divulgazione di segreto. Il dirigente è stato iscritto nel registro degli indagati dopo le dichiarazioni del boss Salvatore Lo Russo, suo ex confidente, che ha riferito di avergli dato la somma di 160.000 euro in tranche da 20 e 50.000 nel corso di un anno e mezzo.
Pisani aveva rinunziato questa mattina al ricorso al Riesame per la mole, hanno spiegato i suoi legali, dei nuovi atti depositati dalla Procura, che vale la pena approfondire. Ha rinunziato al Riesame anche l'altro indagato Bruno Potenza, esponente di una famiglia che ha accumulato un enorme tesoro con l'usura.
La decisione di rinunciare è stata formalizzata questa mattina nel corso dell'udienza dai difensori di Pisani, avvocati Rino Nugnes e Vanni Cerino. La procura, infatti, in vista dell'udienza fissata per oggi aveva depositato nuovi atti di indagine, che i legali intendono studiare.
"Si ritiene a questo punto - scrivono i legali in una nota - di rinunciare al riesame e di proporre le proprie ed adeguate argomentazioni difensive, che dovranno essere supportate da ulteriore documentazione non immediatamente reperibile, nelle fasi successive del procedimento, che saranno ritenute le più idonee". La scorsa settimana una richiesta di revoca della misura cautelare era stata respinta dal gip Maria Vittoria Foschini
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