Rimini, naziskin lo pestano a sangue perché marocchinoÈ avvenuta domenica notte, in un locale di Rimini, una rissa in cui due giovani naziskin, gemelli di 23 anni, di Urbino, hanno pestato a sangue un altro ragazzo presente nel locale, semplicemente perché di originalità magrebina.
Il ragazzo aggredito si trovava nel famoso locale della città “Rose and Crwon” e non stava facendo altro che parlare con due suoi amici, un ragazzo e una ragazza. Erano quasi le quattro, quando un gruppo di 10 ragazzi è entrato nel locale e ha preso posto a un tavolo: unica caratteristica comune era quella di avere le teste perfettamente rasate, segno tipico dei naziskin.
Durante la sera non hanno fatto nient’altro che parlare tra di loro, ma quando il giovane magrebino si è alzato per andare in bagno, due skinhead l’hanno seguito con l’intenzione di minacciarlo e ferirlo. In qualche modo la vittima è riuscita a uscire dalla toilette, ritornando tra i tavoli del locale, ma senza che i due gemelli lo lasciassero in pace.
A quel punto la sicurezza e la gestione del pub si sono accorti della situazione e senza sapere quale fosse il vero motivo del litigio, ha spinto il gruppo di nazi e il povero giovane a uscire dal locale. Lì, la situazione, non è affatto cambiata, anzi: arrivati per strada i due aggressori hanno iniziato a pestare il ragazzo davanti ai suoi due amici che hanno provato, invano, a salvarlo dalle percosse.
I titolari del locale, quando hanno visto che il gruppo di teste rasate ha iniziato a picchiare con pugni e calci il giovane, non hanno esitato a chiamare la polizia e l’ambulanza prima che il ragazzo subisse danni seri e irreparabili. Fortunatamente, arrivato in ospedale, non ha dimostrato niente più che una serie di lividi e abrasioni, soprattutto sul volto, ma niente di grave.
I due ragazzi, invece, sono stati immediatamente identificati dalle forze dell’ordine, grazie alle descrizioni dettagliate ottenute dagli altri presenti nell’edificio, durante la lite. Nonostante i restanti naziskin fossero già andati via, i due marchigiani sono stati invece fermati e denunciati per lesioni aggravate in concorso, rissa con l’aggravante di motivi razziali e porto d’oggetti atti a offendere, con precisione un tirapugni e due coltelli a serramanico.
Sono adesso in corso le ricerche per gli altri otto membri del gruppo, mentre i due già condotti in questura dalle autorità, dovranno adesso contrattare un’ordinanza di reclusione in carcere tra i 12 e i 30 mesi.
Tommaso Paolo Dattoma
BRESCIA: NUOVA DISCRIMINAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE? LA STORIA DI SERIGNE CHIEDE CHIAREZZA.
Nuova denuncia di discriminazione contro la Polizia Locale di Brescia. Serigne Modou Diop, senegalese, 36 anni, in Italia da 5 con permesso di soggiorno, ha convocato assieme alla comunità senegalese oggi i giornalisti nei nostri studi per far conoscere quanto accadutogli lo scorso 27 giugno. Il 36enne si trovava all’Italmark di via Vivanti a vendere alcuni oggetti, in accordo con il supermercato.
Improvvisamente due vigili in borghese lo avvicinano per identificarlo, e mentre controllano i documenti iniziano a portargli via la merce. “Ho protestato- racconta Serigne- quindi uno dei due mi ha spinto, gettandomi a terra. Ho urlato, i passanti hanno chiesto di chiamare l’ambulanza, la gli agenti mi hanno trascinato al comando in via Donegani”.
Una volta qui scatta la denuncia per resistenza, ma Serigne non si rassegna, rivolgendosi tramite la comunità senegalese all’associazione Diritti per Tutti.
Per l’avvocato dell’associazione, Sergio Pezzucchi, si può già parlare di “sequestro anomalo della merce, poiché gli oggetti venduti da Serigne paiono essere spariti e non c’è nessun verbale. Abbiamo inoltre presentato denuncia di lesioni ai carabinieri. Ora attendiamo l’esito dell’indagine, aspettandoci chiarezza”.
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