Continuano a svolgersi settimanalmente a torino due processi per morti sul lavoro e da lavoro molto importanti, ma che non godono dell'attenzione che meriterebbero
a torino sono seguiti stabilmente dalla rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, che ha già fatto due manifestazioni nazionali intorno a queste vicende
il 6 dicembre 2008 a un anno dalla strage della thissenkrupp e il 10 dicembre 2010 in occasione della apertura del processo Eternit.
svolgono anche una denuncia politica sistematica i compagni di Torino del collettivo comunista piemontese.
La rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro ha informato che vista della prevedibile conclusione entro giugno del processo Thyssen, in occasione della udienza conclusiva in cui ci sarà la sentenza, organizzerà una presenza di operai e lavoratori della Rete prevalentemente del Nord per dare valore alla sentenza e poter subito esprimere la propria posizione a sostegno degli operai e familiari interessati al processo
pubblichiamo in seguito le cronache a cura di un compagno della Rete di Torino, delle udienze tenutesi il 3 e 4 maggio per i due processi
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 3 MAGGIO
La udienza si apre alle ore 9:30 con la lettura, da parte del giudice Giuseppe Casalbore, di una ordinanza che rigetta in toto tutte le eccezioni espresse nella scorsa seduta dalle difese.
Subito dopo viene sentita la consulente tecnico del pm, dottoressa - geologa per la precisione - Cecconi, che illustra, con lo aiuto di alcune immagini, i cambiamenti morfologici sopravvenuti nel territorio di Casale Monferrato, lungo le sponde del Po, a causa degli apporti detritici provenienti dallo stabilimento Eternit e degli eventi alluvionali; da questo studio si evince che la Eternit ha disperso nel Po, in maniera continuativa, venti tonnellate di materiale contenente amianto.
A seguire tocca ai due sindaci attualmente in carica nei Comuni piemontesi sedi di stabilimenti della Eternit: il dottor Demezzi per il comune di Casale Monferrato, e il dottor Sampò per quello di Cavagnolo.
Ambedue ribadiscono quanto affermato dalle deposizioni già raccolte, aggiungendo i dati dei costi (centinaia di milioni di Euro) della bonifica dei siti produttivi abbandonati in fretta e furia dalla azienda subito dopo la dichiarazione di fallimento, ma lasciati in condizioni igienico-sanitarie terribili, con tonnellate di materiale contenente amianto ancora presente in aree di stoccaggio a cielo aperto; aggiungono inoltre la completa indisponibilità, da parte della Eternit, di farsi carico - fosse anche in minima parte - dei relativi costi.
A chiudere le deposizioni odierne è poi il turno del signor Attardo, ex lavoratore - fino al 1986 - dello stabilimento di Casale Monferrato: dopo pochi minuti interviene la difesa degli imputati che fa notare alla Corte come questo sia il terzo operaio ad essere ascoltato, quando lo stesso collegio giudicante ha ammesso soltanto due testimoni per ogni tema di prova; il giudice Casalbore, dopo aver ammesso che si tratta di un errore (causato dal fatto che il signor Pondrano - che sarebbe uno degli altri due operai unitamente con il signor Buffa - era stato ascoltato principalmente come sindacalista), sospende la deposizione e congeda il testimone.
Subito dopo aggiorna la seduta a lunedì 10 maggio, data nella quale ascolterà: gli ex sindaci di Casale Monferrato Coppo e Mascarino, i due presidenti della regione - quello in carica e quella precedente, il signor Patrucco, la signora Sella, e forse il signor Bagno.
Torino, 03 maggio 2010
PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 4 MAGGIO
La udienza odierna si apre con la lettura, da parte della presidente della Corte Maria Iannibelli, di un dispositivo di ordinanza in merito alla richiesta del pm di acquisire nove traduzioni di documenti, tradotti in italiano dal consulente tecnico di parte ingegner Cavallaro, più un file in tedesco: non essendoci accordo tra le parti, la Corte dispone la nomina di due periti che procederanno alla traduzione.
Interviene Audisio che, a sua volta, chiede di produrne altri trentuno - dei quali otto in tedesco - di cui tre differenti da quelli del pm; a questo punto nasce una schermaglia su tutte le acquisizioni, che porta la Corte a sospendere la seduta per circa quarantacinque minuti: la diatriba viene successivamente risolta con la nomina dei traduttori, che dovranno consegnare i loro elaborati entro giovedì 10 giugno, per poi essere ascoltati, insieme con l'ingegner Cavallaro, nella seduta fissata per il giorno successivo.
Tutto questo è propedeutico alla successiva audizione - mercoledì 30 giugno e venerdì 9 luglio - dei consulenti tecnici di parte della difesa i quali, se non fossero intervenuti questi nuovi fatti, sarebbero dovuti essere ascoltati mercoledì 12 maggio.
Alle ore 11:30 inizia la ormai abituale sfilata di ben nove testimoni della difesa: da parte di tutti loro c'è la dichiarazione comune che lo ad Harald Espenhan - durante gli incontri giornalieri con i capi area denominati "short meeting" - è molto attento alla sicurezza, al limite del maniacale; peccato che poi tutti - incalzati dalle domande del pm Guariniello - ammettono di non essere in grado di riferire quali sono le iniziative concrete da lui prese in merito a questa questione.
Ci sorge il dubbio, per non dire la certezza, che tutti questi "signori" siano stati istruiti dai vertici della Thyssenkrupp e dal collegio difensivo: questo anche perché sono tutti, attualmente, dirigenti di varie aree dell'azienda a Terni (Cardinali, centro di figura; Siano, produzione; signora Caporusso, capacità produttiva; signora Ferrandi, programmazione della produzione; Scoppi, spedizioni e trasporti; Luffredduzzi, capacità produttive della area a freddo) o di sue controllate (Calderini, Sammarco, Daunucci).
Alle ore 13:50 la presidente sospende la seduta, aggiornandola a mercoledì 12 maggio quando verranno sentiti gli ultimi due testimoni della lista presentata dallo avvocato Audisio e dalla difesa in generale: Di Bitonto e Raffaelli; si tratta di due "recuperi" di chi non si era presentato alla udienza in cui era stato citato.
Torino, 04 maggio 2010
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
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