venerdì 7 maggio 2010

pc quotid 7 maggio -manifestazione per la grecia a napoli

Un'iniziativa proposta e autoconvocata d'urgenza da una serie di compagni e compagne dei movimenti e dei sindacati di base napoletani si è tenuta oggi a napoli sotto il consolato greco

dalla convocazione



......Gli scioperi e la rivolta dei lavoratori e della popolazione greca contro il piano lacrime e sangue imposto dal capitale finanziario internazionale dimostra però a tutti che è possibile ribellarsi a chi vuole far pagare ai precari, ai disoccupati, agli studenti, ai lavoratori i costi di una "crisi" su cui si continua impunemente a speculare.

Quando anche i portuali del Pireo e i lavoratori del settore elettrico forzano i cordoni della polizia intorno al Parlamento che stava approvando il piano di "Austerity", dimostrano di aver capito perfettamente la posta in palio:
accettare i piani di deflazione economica, il blocco dei salari e la distruzione del welfare, significa stringersi da soli intorno al collo il cappio di chi continua a privatizzare i profitti e socializzare le perdite per remunerare la rendita e la speculazione.

I governi e le Istituzioni transnazionali che hanno allargato la spesa pubblica a dismisura per soccorrere le Banche in crisi di liquidità e di fiducia, ora assaltano il welfare greco (ed europeo in generale) per comprimere invece la spesa e garantire la solvibilità del debito pubblico nei confronti di quegli stessi capitali finanziari (che magari hanno usato i soldi statali per nuove operazioni speculative contro i paesi da cui li hanno ricevuti...).
Un meccanismo perverso in cui la debolezza dell'economia reale alimenta gli appetiti speculativi che a loro volta peggiorano la crisi stessa.

Ma La "crisi" non è un evento "naturale": è una crisi del loro sistema e delle loro regole, votate a penalizzare le enormi potenzialità emancipative del lavoro vivo e a porre sempre più l'economia reale di interi paesi sotto il giogo della finanziarizzazione e delle banche.

Ora che la crisi si approfondisce anche nel resto d'Europa e i predatori della finanza minacciano nuove aggressioni, diventa decisiva la solidarietà tra le classi subalterne in tutto il continente! L'alternativa è tra costruire una nuova intelligenza solidale della rivolta e del comune cambiamento nella scena euromediterranea oppure subire la prevedibile esplosione delle tensioni nazionalistiche e delle guerre tra poveri che garantiscono gli interessi dei soliti noti!

Perciò manifestare oggi vicinanza a chi sciopera e si rivolta in Grecia non è solo solidarietà, ma un atto di saggezza. E di apprendistato...

NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI!

Compagne e compagni napoletani

Nessun commento:

Posta un commento