DOMENICA 2 MAGGIO: la Milano antifascista e antirazzista libera per un giorno il quartiere S. Siro
Dopo due settimane di mobilitazioni contro il, malcelato, tentativo dei vari rappresentanti istituzionali del Pdl di legittimare-finanziare la settimana nera dei vari gruppi neofascisti e nazisti, ieri ha raggiunto il suo punto più alto. In un quartiere militarizzato come e peggio che in occasione di vertici come il G8, una serie di realtà dai centri sociali, presenti le varie anime, ai comitati per la casa, amici di Abba, collettivi studenteschi, sezioni Anpi, partiti –da Sinistra Critica a Rifondazione, dai Carc a proletari comunisti al Pcl-, al comitato antirazzista, a militanti della MayDay, ha dato vita ad un corteo che ha attraversato le strade del quartiere San Siro, per denunciare che a due passi dal Cantiere si stava consumando l’ennesimo sfregio alla Resistenza e memoria storica di questa città sotto la copertura e protezione delle istituzioni, Comune e Provincia in testa. Ma anche del Prefetto che, come un novello Ponzio Pilato, si è messo sotto i piedi il dettato costituzionale che prevede il divieto di ogni manifestazione di stampo fascista, e invece come un qualsiasi ragioniere, guidato dal motto “tanto pagano”, ha autorizzato il torneo di calcio e concerto abbellito da croci celtiche e inni razzisti Un corteo che ha ribadito che queste prove di regime non passeranno senza incontrare la determinazione e la mobilitazione degli antifascisti e antirazzisti. Davanti la nutrita presenza di giornalisti, TV e radio, si è materializzato non tanto e non solo una manifestazione militante, ma un corteo intelligente che ha parlato al popolo multietnico di S. Siro, legando le ragioni dell’antifascismo alle lotte per i diritti alla casa, al lavoro, allo studio, per tutti i diseredati, immigrati o italiani che siano. Un corteo che si è ingrossato strada facendo, dai 5/700 iniziali si è arrivati a 1/1500, “arruolando” giovani immigrati-anziani-bambini-donne, usciti da casa per unirsi alla manifestazione. Un corteo che ha saputo respingere l’ultima provocazione orchestrata dalla Questura, ovvero quella di far terminare il corteo in Piazza Selinunte e non farlo ritornare indietro. Con determinazione e al grido di Milano Libera e al canto di Bella Ciao che si alzavano dal corteo, i dirigenti della digos hanno dovuto togliere l’assedio e abbandonare il campo, facendo scorrere il corteo “non autorizzato”. A fine manifestazione dai microfoni si è denunciato “l’antifascismo” dei vari Rosati (Cgil)-Pizzinato (Anpi) che non solo non si sono mobilitati contro la settimana nera, ma che il 25 Aprile hanno tacciato come teppisti chi denunciava le coperture politiche e la connivenza di Lega e Pdl. Un’altra buona giornata, un altro tassello a cui tutti i partecipanti dovranno dare un seguito, pregi e difetti di due settimane di mobilitazioni da analizzare e consolidare, per costruire unità politica-culturale-militante, a partire da una delle parole d’ordine scritte su uno striscione: 1945-2010 il nuovo millennio ha bisogno di nuovi Partigiani.
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