MASSACRO DELLA DIAZ AL G8 DEL 2001: LA SENTENZA DI APPELLO
Palazzo di Giustizia di Genova, martedì 18 maggio, ore 23:00: il giudice legge la sentenza di appello per la irruzione alla scuola Diaz di piazza Merani in occasione del G8 del 2001; pronuncia 25 condanne, ed una assoluzione, per complessivi cento anni circa di carcere.
Vediamo il dispositivo che rende giustizia, almeno in maniera molto parziale, a chi quella notte subì un attacco terroristico in piena regola.
Tre anni e otto mesi a Massimo Nucera e Maurizio Panzeri per essersi letteralmente inventati l'episodio della presunta coltellata (in primo grado furono assolti).
Tre anni e nove mesi a Pietro Troiani per l'introduzione della molotov che servì come giustificazione della "macelleria messicana" (in primo grado tre anni).
Tre anni a Salvatore Gava per aver sbagliato scuola (andò all'assalto della vicina Pascoli).
Tre anni e otto mesi, per falso ideologico, a: Gilberto Caldarozzi - dirigente del Servizio centrale operativo, Filippo Ferri, Massimiliano Di Bernardini, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi e Davide Di Novi (tutti assolti in primo grado).
Quattro anni, per lesioni aggravate in concorso, a: Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledori, Pietro Stranieri; per lo stesso reato, tre anni a Vincenzo Compagnone.
Inoltre, sono stati condannati i vertici sul campo del tempo: quattro anni al capo dell'Anticrimine Francesco Gratteri, quattro anni all'ex vice capo dell'Ucigos Giovanni Luperi, e cinque anni all'ex capo del reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini.
Fin qui le buone notizie, ma nel dispositivo della Corte ce ne sono anche, e sono prevalenti, di cattive: Michelangelo Fournier - colui che per primo parlò di "macelleria messicana" - è andato in prescrizione, mentre Michele Burgio è stato assolto (era processato per il fatto delle molotov, a cui è risultato estraneo); quel che è peggio, però, è che tutti i reati - tranne quello di falso ideologico - sono prescritti per cui le condanne non sortiranno alcun effetto.
Quello che ci chiediamo, visto che la legge riconosce il diritto alla sospensione condizionale della pena per i reati per i quali non ci sia una condanna superiore ad anni tre, è se gli sbirri che hanno preso tre anni e otto mesi per falso ideologico - in sostanza per falsificazione di verbali - saranno trattati come persone comuni, finendo come meriterebbero nelle patrie galere.
Infine ci domandiamo: la posizione di vicequestore vicario, occupata attualmente a Torino da Spartaco Mortola, è compatibile con la condanna - avvenuta per tutti gli imputati - alla interdizione per cinque anni dai pubblici uffici?
Genova, 19 maggio 2010
Stefano Ghio - Comitato promotore Circolo Proletari Comunisti Genova
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