Grecia: c'è bisogno di un altro modello di sviluppo
L'intervento di George Pontikòs, responsabile internazionale del PAME all'iniziativa tenutasi alla biblioteca comunale di Pisa
Nel nostro paese, la Grecia, nonostante le lunghe e dure lotte che stiamo ancora portando avanti, è passato un attacco ai diritti senza precenti: questo attacco è stato sferrato dal governo, dal capitale e dall'UE.
E' stato abolito il carattere sociale della previdenza, I diritti alla cura e alla salute sono stati ridotti, il che significa che una famiglia della classe popolare, lavoratrice, spenderà sempre piu' denaro per soddisfare il bisogno di sanità, farmaci,prevenzione e trattamento.
E' stata abolita la contrattazione collettiva .
Le già magre entrate delle famiglie di ceto popolare si assottigliano ulteriormente a causa dell'ascesa continua dei prezzi e delle nuove tasse
La disoccupazione sta aumentando in maniera esplosiva e la sua grande vittima - la disoccupazione giovanile - è un'arma nelle mani dei datori di lavoro utilizzata per ridurre le richieste della classe lavoratrice.
La scuola funzionerà come una azienda. Il goveno sta cancellando il diritto all'istruzione per i figli della classe lavoratrice e sta pianificando il licenziamento degli insegnanti.
Queste misure sono state pianificate molto tempo fa dal capitale, dall'Unione Europea e dai suoi partiti liberali e social-democratici.
Lo scopo di queste misure è quello di superare la crisi a beneficio della plutocrazia e di creare condizioni favorevoli all'aumento dei profitti delle grandi aziende.
Il governo mente quando ci dice che queste misure saranno temporanee. E' una grossa menzogna il fatto che queste misure siano necessarie per il bene della nazione.
E' una menzogna il dire che non ci sia denaro quando la plutocrazia registra continuamente un aumento dei profitti realizzato sullo fruttamento della classe lavoratrice.
Il debito della Grecia proviene dai benefici fiscali concessi ai grossi capitali, dalla sua redditività, dalle eccessive spese militari asservite ai piani NATO, dal percorso di sviluppo capitalista.
Gli industriali, gli armatori, i banchieri,i grossi commercianti di lunga ersperienza, sono loro i responsabili della crisi.
I lavoratori non sono i responsabili della crisi.
Le finanze delle grandi banche sono aumentate di 275 miliardi di Euro nel 2004 e di 579 miliardi di Euro nel 2009.
Le compagnie off shore ( con interessi in Grecia) che sono piu' di 10.000 scambiano piu' di 500 miliardi annui non tassati.
L'evasione fiscale, quella delle 6.000 grandi industrie note, è di 15 miliardi di Euro.
Le industrie quotate in borsa nel 2009 hanno avuto profitti per 11,8 miliardi di Euro.
La decisione premeditata del governo di ricorrere allo schema del prestito da parte dell'EU e del FMI è un'opzione di alleanza strategica. Lo scopo è quello di assicurare interessi a lungo termine alla plutocrazia greca.
Il PAME , che rappresenta in Grecia 700.000 lavoratori, aveva da tempo avvertito la classe lavoratrice sulla natura della crisi economica. I problemi nell gestione dello Stato sono stati creati dalle politiche di supporto ai profitti capitalistici.
Fin dall'inizio del 2010 il PAME è stato alla guida delle lotte della classe lavotrice. Il PAME ha organizzato scioperi generali, comizi, occupazioni simboliche di edifici pubblici ( Ministero del Lavoro, Borsa) E' per questo che il PAME ha acquisito un'ottima reputazione e gode di un'alta considerazione.
L'ampia mobilitazione nel nostro paese ha di recente mostrato che la maggioranza dei lavoratori sono contrari alle misure barbare del governo dell'Unione Europea e del FMI.
Il PAME, esprimendo il movimento sindacale di classe nel nostro paese ha rivelato in tempo che la crisi economica è un fenomeno Europeo e globale e non soltanto greco.
Al summit dei 16 paesi mebri dell'eurozona si' è deciso di dare 720 miliardi di euro alle banche europee ( nel 2008 i governi dell'EU hanno dato duemila miliardi di di euro). Il denaro per il capitale c'è, nonostante la crisi, ma non c'è per il popolo. Simultaneamente è stato deciso un lungo periodo di austerità, disoccupazione e negazione di diritti per i popoli d'Europa per aumentare i profitti dei monopoli.
Il PAME lotta insieme ai lavoratori autonomi impoveriti e agli agricoltori perchè' le misure ( del Governo) non siano applicate, perchè il popolo non sia portato alla bancarotta; lottiamo per uno sviluppo che vada incontro ai bisogni delle persone e che non sia al servizio dei profitti del capitale.
In questo momento ci sono tutti i prerequisiti materiali per una stabile e permanente riduzione dell'orario di lavoro, per servizi gratuiti ed esclusivamente pubblici nel campo della salute, dell'istruzione, dell'alloggio, della cultura, dello sport e tempo libero; per salari e pensioni che corrispondano ai bisogni reali delle persone.
La soddisfazione permanente di questi bisogni richiede un cambiamento negli obiettivi produttivi. C'è bisogno di una società fondata su una pianificazione centralizzata con criteri che assicurino alle persone le necessarie tutele del welfare.
C'è bisogno di un altro modello di sviluppo nel quale ciascuno lavorerà garantito dai diritti e l'unico scopo del quale sarà indirizzare la produzione all'esclusivo servizio dei nostri bisogni.
Una società senza capitalisti, senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Un aiuto significativo alla lotta di classe nel nostro paese è la solidarietà internazionale.
George Pontikos
Responsabile Internazionale del PAME
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