sabato 9 dicembre 2023

pc 9 dicembre - L'attacco del ministro Crosetto alla magistratura fa parte dell'occupazione del potere della cricca fascista e corrotta del governo Meloni. Di quale opposizione c'è bisogno? da Controinformazione rossoperaia n.74 dell'8/12


Ogni giorno che passa ci rendiamo sempre più conto che questo governo - il governo Meloni - è il peggiore possibile nella situazione attuale, non solo per l'attacco alle condizioni di vita e di lavoro, con provvedimenti sempre più penalizzanti per i lavoratori, precari, disoccupati - vedi l'ultimo rifiuto esplicito o stentato in Parlamento del salario minimo per i lavoratori più sfruttati, più poveri, che sono in questo paese ufficialmente oltre 3 milioni.

La demagogia anti-immigrati è l'unica arma che utilizza per coprire il grave attacco non solo ai migranti ma a tutti i poveri.

È inutile dire quello che questo governo fa sul fronte delle vertenze sul lavoro, sia nel gruppo Stellantis come nel gruppo ex Ilva, stiamo assistendo in questi giorni a incontri a Roma che non producono nulla, in cui ciò che è unicamente in discussione, con accordi espliciti o segreti, è la montagna di soldi che bisogna dare ai padroni che prendono questi soldi per proseguire il loro attacco alle condizioni di vita e di lavoro, con la riduzione dell'occupazione, con l'intensificazione dello sfruttamento, l'abbassamento dei salari. E il governo è saldamente al loro fianco come nessuno prima e risponde all'esigenza, ai diktat dei padroni.

Certamente anche i padroni sono divisi e in contraddizione tra di loro e quindi una cordata viene privilegiata e un’altra viene danneggiata nel Capitale industriale, finanziario e parassitario di questo paese. Questo origina delle frizioni interne alla maggioranza, interne al Parlamento, di cui i grandi gruppi editoriali della stampa sono espressione. Ma la sostanza è sempre quella: un governo

interamente, dal primo momento in cui si è insediato, a servizio dei padroni, in continuità con gli altri governi dei padroni ma mettendoci un carico da 90 dell'ideologia che dice che i padroni producono ricchezza, lavoro, ecc.

Questo governo però è molto dannoso su quello che fa in materia di occupazione selvaggia delle istituzioni. I ministri e in particolare il cerchio intorno alla Meloni, un cerchio magico anche parafamiliare, occupa sempre di più le istituzioni, ostenta con arroganza, con un uso spregiudicato del potere, la chiara intenzione di riformare Stato e Istituzioni in senso fascista, moderno fascista, ma con un modello che viene dal fascismo storico e che viene dai programmi della destra reazionaria e fascista in tutti questi anni in questo paese. Non solo la destra reazionaria e fascista, ma anche quella leghista e dei grandi imprenditori del parassitismo, vedi la figura storica di Berlusconi.

E uno dei nodi di questa azione è l'attacco alla magistratura.

E’ chiaro che in un sistema capitalistico, imperialista, come il nostro, la magistratura, come tutti i poteri dello Stato, sono al servizio degli interessi generali del capitalismo e in essi della grande borghesia capitalistica. In questo senso nessuno può pensare che possa venire giustizia per i lavoratori, per gli sfruttati, per le masse, dal sistema giudiziario in questo paese che sappiamo che, dietro la bandiera dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge, ha figli e figliastri e sicuramente tante volte operai, lavoratori, masse popolari hanno constatato sulla propria pelle il ruolo di parte - oggettivamente di parte nel sistema capitalistico - della magistratura.

Ma l'attacco alla magistratura fatto dai governanti di centrodestra in generale, con qualche affiliato che negli anni si è aggiunto - vedi la figura patetica ma fortemente reazionaria di Renzi. -, è stato sempre un cavallo di battaglia quello di mettere delle mani sulla magistratura per impedire le inchieste nei confronti di dei ministri, dei parlamentari, dei padroni, dei ricchi, dei corrotti. Ed è evidente che un governo formato espressamente da ministri di questa natura non poteva che temere che le inchieste giudiziarie potessero colpirlo. Non solo, ma temere che queste inchieste giudiziarie possano nominare il consenso anche elettorale intorno a questi partiti. E quindi, come Berlusconi - peggio di Berlusconi - puntano a mettere le mani sulla magistratura con riforme reazionarie che depotenzino tutte questi inchieste, che permettono ai ministri, ai padroni, ai corrotti, alla grande criminalità come socio occulto, di poter fare quello che vogliono, appropriarsi delle risorse dello Stato e usare i poteri dello Stato per i loro interessi, non solo economici ma anche di immagine, ma anche di potere reale nella società.

Siccome tutti questi ministri sono pieni di merda - per usare un'espressione simpatica - di conflitti di interesse, di legami occulti è evidente che nelle procure delle diverse città del nostro paese e delle grandi città in particolare, ci siano inchieste aperte nei confronti di costoro.

E quindi tutti i ministri e la Meloni in testa, come gran capo di questa accozzaglia, temono le inchieste della magistratura.

La strategia usata in questa occasione è quella di un attacco preventivo ed è quello che ha fatto Crosetto nei giorni scorsi che, parlando come ministro della Difesa ma innanzitutto uomo di panza principale del governo Meloni - tutti ricordano l'insediamento in braccio a Crosetto della cosiddetta Presidente del Consiglio - ebbene, questo gran padrino della Meloni, oltre che ministro della Difesa, ha dichiarato che lui sapeva che c'erano state riunioni di magistrati che stavano preparando delle inchieste o delle azioni giudiziarie nei confronti di ministri e suoi accoliti e suoi alleati e entourage di questo governo che avranno come fine quello di far cadere il governo.

E proprio Crosetto non dovrebbe parlare. Crossetto è sui libri paga delle grandi industrie della guerra, prima, durante e adesso del governo. Se c'è un uomo che dovrebbe essere sottoposto a inchiesta per vedere in che maniera sta usando il suo ruolo prima, durante e dopo l'entrata del governo, per favorire i profitti di guerra delle grandi multinazionali della guerra, italiane e non solo italiane, ma anche europee e americane, una cosa fin troppo esplicita fino all'esistenza di libri paga, di documenti che provano come questo signore prenda i soldi, lo stipendio aggiunto prima, durante e dopo il suo ruolo di ministro. E che quindi il suo posto è illegittimo sotto tutti i punti di vista. Anche la più sbracata democrazia parlamentare in Occidente non avrebbe un ministro così spudoratamente a servizio dei padroni della guerra e dell'industria bellica.

Questo Ministro dovrebbe essere riempito di inchieste, dovrebbe avere un avviso di garanzia al giorno, un processo a settimana e una visita delle cosiddette forze dell'ordine e della finanza in particolare un giorno sì e un giorno no. E questo Ministro osa dire che la magistratura si prepara a colpirlo e a colpire altri ministri del suo governo? questo ministro, ricatta usando anche il suo ruolo di ministro dalla Difesa, che significa gerarchie militari, servizi segreti oltre che governo, ministeri, aule parlamentari, per minacciare apertamente i magistrati che intendono fare inchieste sulle malefatte personali molto spesso e politiche. Il personale è politico in una maniera oscena per quanto riguarda i ministri di questo governo.

E che dire del cognato della Meloni che può fermare i treni e trovare le autorità ferroviarie, il ministero, che poi è l'amico Salvini pronto a fermargli i treni perché c'è stato un intoppo, mentre migliaia di cittadini sappiamo le giornate che vivono anche in periodo di feste, che prendono dei treni, mezzi di trasporto e così via, altro che scioperi! Gli scioperi che stanno facendo i lavoratori sono per migliorare la condizione dei lavoratori dei trasporti e la condizione dei servizi, sottoposti a una privatizzazione selvaggia al servizio del profitto in cui i cittadini diventano clienti e non utenti di un servizio pubblico. Ebbene le autorità delle ferrovie, il ministero, il ministro Salvini, non hanno avuto niente in contrario a far considerare il treno come un taxi dal braccio destro della cricca della famiglia Meloni.

Ebbene, queste cose nel più sbracato paese dell’ Europa e per non dire degli Stati Uniti, che certo paesi dei lavoratori non sono, restano paesi capitalisti imperialisti a servizio di padroni e multinazionali, una cosa del genere provocherebbe le dimissioni dei ministri, invece qui non solo non si dimettono ma urlano nel Parlamento, usano la loro stampa-feccia, di scribacchini del Giornale e di altri organi di stampa dello stesso tenore per dire che è giusto quello che fanno, per dire fandonie, menzogne perfino sugli orari dei treni, il tempo che ci sarebbe voluto e così via. Imbroglioni, truffatori in servizio permanente effettivo, protetti dalla Gran Capa di questo cerchio magico, maleodorante, di privilegio, arroganza e corruzione personale.

E che dovremmo dire degli altri ministri?

Che dovremmo dire del caso Delmastro? Cospito è in galera, tenuto al 41 bis con una persecuzione giudiziaria che utilizza la sua ideologia e prassi storica come anarchico per seppellirlo vivo nel tribunale nonostante non abbia mai ucciso nessuno, mentre le grandi famiglie della malavita e della corruzione politica ed economica non fanno un giorno di carcere. Ebbene, quando Cospito ha fatto lo sciopero della fame e c'è stata una giusta solidarietà attiva che ha in qualche maniera anche spaventato il sistema, perché tutto si aspettavano, sistema Stato e questo governo, tranne che ci fosse una solidarietà ben al di là dell'area anarchica antagonista, democratica e comunista come noi, che non potevamo che essere ultra solidali con Alfredo Cospito e pretendere la sua uscita dal 41 bis.

Abbiamo assistito a un'indegna questione: il fascio-nazista Delmastro - perché di questa natura è, anch'esso parte della corte dei miracoli ristretta della Meloni - ha potuto minacciare e farsi dare dalle autorità carcerarie resoconti di visite che non poteva avere, che erano coperti dal segreto istruttorio, che sicuramente non potevano rientrare in una discussione parlamentare, non potevano essere usate volgarmente per dire la cosa ridicola che l'opposizione parlamentare o quei parlamentari che sono andati, che si sono occupati della vicenda, fossero legati al terrorismo, addirittura alla grande criminalità. Un uso così spregiudicato del proprio ruolo nello Stato non si vede neanche nelle peggiori “dittature delle banane”, come si usa dire.

Ebbene, quest'uomo non solo non si dimette, non ammette di avere commesso un reato, un reato nel quadro delle regole istituzionali parlamentari, giudiziarie che esistono in questo paese, ma anzi viene difeso a spada tratta, come era stata difesa a spada adatta la delinquente in servizio permanente effettivo, Santanchè, ecc ecc.

Se prendiamo l'elenco di questi ministri, per ognuno esiste un cumulo di reati, prodotti o potenziali, che meriterebbero l'indegnità politica giudiziaria e materiale di tutti i ministri e dell'intero governo che solo per questo dovrebbe dimettersi.

Invece si assiste a un oltraggio al Parlamento, non c'è niente da fare. Una pisciata in bocca ai parlamentari e non solo delle opposizioni, ma delle istituzioni. E su questo il Presidente della Repubblica non ha detto una parola. Si tratta di violazioni con lo stesso sistema.

Dietro l'attacco di Crosetto alla magistratura c'è l'intenzione di tagliargli le mani, di distinguere magistrati propri e magistrati nemici, di mettere mano alle regole della giustizia, con la sciagura che si chiama Nordio, per cui i magistrati diventano i potenziali committenti di reati che bisogna controllare, penalizzare, intimidire, costringere a scegliere le inchieste contro il popolo, le inchieste contro la repressione, i fatti più brutali di cronaca nera e distogliere il proprio sguardo della grande malavita politico-economica rappresentata in questo sistema da padroni e governo.

È evidente che questo, in un paese “normale” - come si usa dire nel loro linguaggio mistificato - tutto questo significherebbero dimissioni, sostegno alla magistratura, accusa di violazione aperta del ruolo di ministri del governo rispetto alle regole democratiche della stessa democrazia borghese. E invece assistiamo al massimo ad alcuni articoli di stampa dell'opposizione che mette in luce questo ma sicuramente a nessuna iniziativa forte del popolo - il cosiddetto popolo - che dovrebbe pretendere in nome della Costituzione regole certe che valgono anche per i ministri e ancor più debbano valere con ministri che apertamente puntano a trasformare in senso reazionario e fascista - sì fascista! - l'intero Stato.

Che dovremmo dire a questo punto? Che un governo che non solo attacca le condizioni di vita dei lavoratori in continuità coi precedenti, ma con un'arroganza e una metodologia esplicita contro scioperi, masse povere, disoccupati, precari, e che cerca di costruire un sistema di repressione, di nuove leggi che possano impedire il conflitto sociale, attaccare chi si oppone, chi si ribella, dare mano libera alla polizia, quella polizia che aggredisce gli studenti e i professori all'Università di Torino come catena di aggressione e così via.

Decreti sulla sicurezza repressivi e da Stato di polizia, partecipazione attiva alle guerre dalla parte dei padroni, dell'imperialismo, dei genocidi dello Stato di Israele, sostegno illimitato all'industria delle armi per far correre i profitti dell'industria bellica e farne il volano della ripresa e, invece, disinteresse verso le condizioni degli operai e dei lavoratori, anche di grandi fabbriche, oltre che della logistica, del pubblico impiego nel nostro paese

Questo governo dovrebbe essere rovesciato e può essere rovesciato da un intreccio di scioperi dei lavoratori, delle masse popolari a tutela delle loro condizioni economiche intrecciate con un movimento politico di opposizione anch'esso fatto in realtà da scioperi e manifestazioni che mettano in discussione la possibilità di questo governo di procedere verso la strada che ha intrapreso, fermare la marcia fascista reazionaria, antioperaia e antipopolare di questo governo.

Certo, tutto questo non può restare nel libro dei sogni o nelle filippiche della Controinformazione rossoperaia e di comizi, interventi, che tante altre realtà che ci sono nel nostro paese stanno facendo. Deve diventare un fronte, un fronte comune per rovesciare il governo, per combattere guerra, repressione, attacco alle condizioni economiche, corruzione e malefatte che questo governo, attraverso i suoi ministri, fa.

E non è la via elettorale che li può cacciare. La via elettorale ha prodotto questo governo. Come può una via che ha prodotto un governo fascista, un suicidio delle regole del Parlamento e perfino del sistema elettorale, per consegnare ora con il 17% una maggioranza governativa alla Meloni e con le leggi sul premierato il 55% del partito che ha più voti guadagnerà tutto, una semi dittatura travestita da voto, come si può pensare che il Parlamento, le elezioni possano essere l'arma per rovesciare questo quadro?

Nelle masse diciamo due sono le strade: chi si astiene e non trasforma questa astensione in opposizione e quindi diventando una massa passiva nelle mani di un governo di cui non può avere alcuna paura, o un'opposizione che partecipa al gioco parlamentare ricavando ogni giorno di più un'umiliazione che non è coperta da qualsiasi strillo nell'Aula parlamentare.

L'altra strada è un movimento reale nel paese, politico e sociale, che si ponga l'obiettivo di rovesciare questo governo e di diventare un grande fronte contro ogni governo dei padroni, aprendo la strada, se ci fosse, a un governo operaio e popolare.

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