IL 17 NOVEMBRE BLOCCHIAMO SCUOLE ED UNIVERSITÀ!
BLOCCHIAMO LA GUERRA!
C’erano una volta le scuole e le università, epicentro di ogni scossa politica nel mondo.
Oggi, invece, è calma piatta.
È inquietante constatare che in Italia e in Europa si sia arrivati alla completa depoliticizzazione e normalizzazione dell’appiattimento della coscienza critica della Scuola e dell’Università.
Il declino della politica e della conflittualità non si è verificato perché è migliorata la situazione dell’istruzione o della società in generale, anzi il mondo intorno a noi peggiora a vista d’occhio, inesorabilmente.
Si continua a farneticare di sapere critico, di coscienza, eppure scuole e università sono fabbriche che non si possono più fermare, non perché non sia possibile, ma perché noi giovani corriamo fino allo sfinimento, come criceti nella ruota, inseguendo un futuro che non esiste. Se nemmeno la guerra è riuscita a smuovere le cose, dovremmo chiederci che cosa facciamo sui banchi. A questo punto le ore di studio sono buttate, a questo punto sarebbe meglio buttare i libri, visto che evidentemente sono letti ma non capiti, visto che ormai non sono più utili alla vita ma solamente ad alimentare la macchina che la schiaccia e la rende miserabile, come miserabili ci rende il lavoro che dovrebbe nobilitarci.
Dal 7 ottobre gli Israeliani hanno ucciso, solo a Gaza, oltre diecimila persone, di cui oltre 2.600 studenti di vario ordine e grado. L’aviazione sionista ha colpito, solo a Gaza, 212 scuole rendendone 45 completamente inagibili.
Deve essere chiaro a tutti i giovani in Occidente che questi avvenimenti non saranno privi di conseguenze, che prima o poi la guerra tornerà ai confini della cosiddetta civiltà che si ritiene pacificata e che continua a vivere nell’indifferenza della sua sicurezza, costruita sulle guerre in Palestina e in Ucraina e su ogni impresa coloniale tentata o compiuta contro il resto del globo.
Raccogliamo perciò l’appello dei nostri fratelli e delle nostre sorelle dell’Università di Birzeit, in Cisgiordania, che chiede agli studenti di tutto il mondo di lottare contro l’aggressione subita dal popolo palestinese e da tutti i popoli oppressi. Ormai non bastano più le manifestazioni, le azioni dimostrative, occorre una mobilitazione totale, UNA LOTTA SENZA TREGUA CONTRO LA GUERRA.
È necessario che noi studenti, insieme ai lavoratori, riprendiamo il nostro posto nella storia, cessando di giocare la parte dei nati vecchi, già arresi alle ingiustizie del mondo. Per inceppare la macchina della guerra, è fondamentale restituire dignità all’organizzazione dal basso, alla solidarietà tra studenti e lavoratori. Dobbiamo bloccare insieme sia le fabbriche della cultura che forniscono alla guerra la giustificazione ideologica e gli strumenti scientifici, sia le vere fabbriche, che sfruttano il nostro tempo e la nostra forza per alimentare la macchina economica del capitalismo imperialista e della guerra.
CHIEDIAMO AD OGNI STUDENTE, AD OGNI CLASSE, A TUTTI GLI ORDINI E I GRADI DELL’ISTRUZIONE, DI PROCLAMARE OCCUPAZIONI E SCIOPERI AD OLTRANZA IN OGNI SCUOLA E UNIVERSITÀ FINCHÈ L’ITALIA NON SI RITIRERÀ DALLA GUERRA IN PALESTINA.
Il ritiro consiste in:
– Rescissione di ogni accordo accademico con l’Entità coloniale sionista, ovvero con lo Stato di Israele;
– Fermare la vendita e l’invio di armi all’Entità coloniale sionista;
– Impedire ai cittadini italiani di andare in Palestina e arruolarsi nell’esercito israeliano;
– Rescissione di ogni accordo militare con l’Entità coloniale sionista;
– Sospendere la propaganda di guerra attuata in ogni canale d’informazione e nei luoghi della formazione;
– Ritirare ogni provvedimento repressivo e di censura a cui viene sottoposto chi si schiera al fianco del popolo palestinese.
Giovani Palestinesi d’Italia
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