Buone notizie dalla Libia: lunedì 13 novembre entrambi i parlamenti libici (quello di Tripoli che fa capo al governo di unità nazionale e quello di Tobrouk) hanno votato all'unanimità una legge che criminalizza la normalizzazione dei rapporti con lo stato sionista di Israele, come ha dichiarato il presidente del parlamento di Tripoli Abdallah Belhak. Il parlamento di Tripoli aveva precedentemente votato una mozione per espellere gli ambasciatori dei cinque paesi che hanno sostenuto l'aggressione sionista a Gaza (USA, Inghilterra, Francia, Germania e Italia). Nelle scorse settimane manifestazioni di protesta avevano assediato le ambasciate di questi paesi, ad esempio l'ambasciata italiana era stata oggetto di una sassaiola.
Nella vicina Tunisia invece una proposta di legge simile fatica ad essere ratificata dal parlamento dopo la presa di posizione contraria del Presidente della Repubblica Saied.
Il comitato per il boicottaggio e contro la normalizzazione in Tunisia ha lanciato per mercoledì 15 novembre una nuova manifestazione davanti al parlamento tunisino per fare pressione sul suo presidente affinchè convochi una seduta parlamentare per concludere le votazioni di ratifica di tale proposta di legge.
Intanto sabato scorso la capitale tunisina si è riempita nuovamente a sostegno della Palestina con centinaia di manifestanti che hanno attraversato il centro città da Place de la Repubblique sino all'Avenue Bourguiba di fronte la sede dell'ambasciata francese. Ancora
una volta le parole d'ordini principali erano due: espulsione dell'ambasciatore di Francia e degli altri quattro paesi che stanno sostenendo attivamente l'aggressione sionista e l'adozione della legge di criminalizzazione della normalizzazione.
La manifestazione ha espresso il pieno sostegno alla Resistenza Palestinese condannando allo stesso tempo la passività dei governi dei paesi arabi, premendo per un maggior coinvolgimento arabo a livello internazionale a sostegno della Resistenza.
Alla manifestazione hanno partecipato alcuni partiti politici di sinistra e panarabisti, il sindacato UGTT ed il sindacato dei giornalisti SNJT il cui segretario Zied Dabbar rinnovando il sostegno al diritto sacrosanto del popolo palestinese all'autodeterminazione, ha denunciato l'assassinio da parte sionista di 55 giornalisti e commentando che i criminai di guerra sionisti dovrebbero essere tradotti davanti un tribunale internazionale.
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