In pochissimi giorni il governo, tramite il parlamento, ha fatto passare una serie di decisioni che ben caratterizzano la sua marcia "legale" moderno fascista:
- E' stata bocciata la mozione di sfiducia contro la Santanchè, affermando un "principio" che i ministri di questo governo, corrotti e corruttori, speculatori, evasori, sfruttatori di lavoro nero, bugiardi... non si toccano, e mandando un nuovo pesante segnale ricattatorio alla magistratura;
- è stata data via libera alla Camera al disegno di legge sulla "maternità surrogata come reato universale", che in nome di "Dio, Patria, Famiglia", accompagnato da una sporca grande ipocrisia su bambini e donne (di cui se ne può fregar di meno), vuole imporre una logica puramente repressiva verso problematiche sociali;
- è stata data una accelerazione alla questione "autonomia differenziata", per affermare Regioni di
serie A e Regioni di serie B e attaccare servizi centrali come sanità e scuola uguali per tutti dal nord al sud; e alla questione del presidenzialismo o semipresidenzialismo, di aperto attacco, stravolgimento della Costituzione e di avvio di una dittatura o semi- dittatura:- è stata rinviata all'autunno la discussione sul salario minimo; la falsa apertura della Meloni è servita solo a bloccare la proposta (minima) di salario minimo, con padroni e parte del sindacalismo confederale che "ringraziano".
- Ieri l'Inps, come deciso dal governo, ha mandato a più di 150mila persone, famiglie il messaggio che dal 1° agosto non avranno più il 'reddito di cittadinanza'; al massimo fino a dicembre 2023 lo riceverà chi non solo è povero ma deve essere anche "disgraziato" (avere in casa disabili, minori, anziani) - con un alto disprezzo viscerale per i "poveri"... Che si arrangino...
Questo, e anche altro, in meno di una settimana.
In cui, nel frattempo, sono avvenute altre cose, tra cui più importante il viaggio della Meloni da Biden a confermare la costante e più impegnata servitù dell'Italia imperialista ai piani Usa/Nato (ma di questo parleremo in altro articolo).
Il governo Meloni va, quindi, avanti a tappe forzate nella marcia di mani fasciste sul parlamento, sulla Costituzione, sulla magistratura, ecc. attaccando a destra e a manca.
Gli scioperi, le lotte che si preannunciano soprattutto in autunno o saranno all'altezza, nei contenuti, nelle forme dure di lotta, nello scontro/guerra di classe, di questa "marcia dittatoriale" o saranno solo una attestazione di denuncia, che però non potrebbe cambiare, per i lavoratori, le masse popolari, i sinceri democratici il gravissimo processo in atto.
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