La Conferenza di Roma che, apparentemente ha trattato di questi problemi, in realtà è stata tutta volta ad aggravarli, in forma innanzitutto disumana ma poi sostanzialmente economica, politica, sociale.
Il senso della Conferenza l’ha spiegato ancor molto meglio delle chiacchiere e della retorica fastidiosa della Meloni - ai limiti del cinismo e della stupidità, su cui anche la stampa d’opposizione e tanti soggetti interessati al problema dell'immigrazione, le Ong, hanno avuto modo di rilevare - il vice ministro degli Esteri, Cirielli, quindi non un tipo qualsiasi, ma un uomo della Meloni in senso stretto, un esponente di Fratelli d'Italia, che a fronte di chi dice: “ma la Meloni non era partita con il blocco navale, fermiamoli tutti, affondiamoli tutti, e ora si sarebbe trasformata in una protettrice di migranti dagli scafisti, di popoli del Mediterraneo che soffrono e hanno bisogno di aiuti, investimenti, sostegno?”, risponde: “ il blocco navale? lo faremo perché sarà la Tunisia a farlo”.
Insomma tutto ciò che perfino il diritto internazionale non permetterebbe, questo governo lo fa - di là del fatto che poi sono tutti una banda di imperialisti, i tedeschi, gli americani, governi europei e il capo in testa di tutti i governi imperialisti, il governo imperialista americano, che sollecitano il rispetto dei diritti umani e l'accoglienza in tutte le maniere, l'assistenza dei migranti, e poi in realtà tutti scaricano la
palla ai paesi di confine più vicini alle migrazioni perchè facciano per conto loro il lavoro sporco, e questo lavoro sporco nel quadro dei paesi imperialisti lo devono fare gli imperialisti italiani che sono uno dei governi che si affacciano sul Mediterraneo. e a sua volta l'imperialismo italiano lo scarica sui regimi che costeggiano il Mediterraneo, dalla famigerata Libia, all'attuale famigerata Tunisia di Saied, e su tutti gli altri governi che insistono in questa fascia.Il governo imperialista non lo può fare, e allora si firma un memorandum con il regime reazionario tunisino nelle mani di questo avventuriero politico divenuto il dittatore di questo paese e lo si chiama a farlo e anzi lo si paga per farlo; cioè gli si offre una montagna di soldi, diretti/indiretti, lo si aiuta ad ottenere miliardi dal Fondo Monetario Internazionale, purché si assuma la responsabilità di fare il lavoro sporco che gli imperialisti non vogliono fare, nel caso concreto l'imperialismo italiano.
Ma davvero questa soluzione è quella che viene detta sui giornali?
Facciamo parlare ancora Cirielli, perché a volte, in queste “chiacchierate fuori busta” si sa molto di più che dalla retorica dei vertici. Continua Cirielli: “adesso non chiedono aiuto se non finanziario ma se domani dovessero chiedere un aiuto militare noi siamo pronti!”
Questo spiega la Conferenza. Con in prima fila il governo Meloni ma nell'interesse dell'insieme dei paesi imperialisti europei - rappresentati in questa sede dalla Von der Leyen – e con il massimo appoggio dell'imperialismo americano che attualmente è impegnato in altre faccende più grandi e non vuole assumere un ruolo in prima fila in questo fronte, per cui lo delega all'imperialismo italiano, che a sua volta coinvolge i governi della sponda del Mediterraneo; governi che sono dittatoriali, governi reazionari, governi invisi al loro popolo. In Tunisia da settimane si sta sviluppando un movimento di opposizione politico-sociale contro in regime di Saied.
Questi regimi vogliono soldi che innanzitutto intascano per sé e per la borghesia compradora e la cosca dei parassiti che è nei governi di questi paesi. Ma non chiedono solo aiuti in soldi ma di essere mantenuti al potere e quindi chiedono aiuti militari per reprimere il loro popolo, chiedono poi interventi diretti dell'imperialismo italiano perché difenda questi regimi dalla crisi e dal loro popolo.
E quindi di che si è trattato nella Conferenza del 23 luglio?
Accentuazione della militarizzazione del Mediterraneo, blocchi navali in appalto, gestione dei migranti in campi-lager in appalto.
Questo è ciò che avviene in Libia da tempo e sappiamo dai tempi del famigerato Ministro degli Interni, Minniti che tutto questo significa attivo sostegno alle guardie costiere, alle forze repressive, perché schiaccino i migranti nei lager e in qualche maniera assolvano a questo ruolo per conto dell'imperialismo italiano e dell'imperialismo in generale.
In cambio di soldi… Da un lato vengono tagliati i fondi per la cooperazione allo sviluppo, vengono trattati come criminali le Ong che si prodigano per salvare i migranti dal mare – di 40 milioni sono stati ridotti i fondi per la cooperazione per metà diretti all'Africa - dall'altro vogliono riempire di soldi i governi di questi paesi, e non, come sarebbe naturale, per aiutarli per uno sviluppo libero e indipendente - cosa che nella fase dell'imperialismo è una parola d'ordine purtroppo illusoria - ma perché si consolidino e diventino i cani da guardia dell'imperialismo nel loro paese.
D'altra parte è una proposta di questi luridi servi dell'imperialismo la Conferenza di Roma. Subito è intervenuto Saied - dopo il mini show di retorica reazionaria di Meloni - e ha cominciato chiamandola la “mia” Conferenza.
Perché è così - come si può capire leggendo il blog proletari comunisti che pubblica sistematicamente delle corrispondenze da questo paese, in stretto legame con le forze che in questo paese si oppongono sia sul fronte democratico sia sul fronte proletario, antimperialista e progressista. Saied ha chiesto che si facesse una Conferenza perché, dice, “voglio essere sicuro prima di fare l’aguzzino, il massacratore dei migranti, il barbaro che prende i migranti e li butta in mezzo al deserto, prima voglio essere sicuro che voi siete tutti d'accordo e che mi sostenete”.
E’ quindi una conferenza al servizio di questi luridi di dittatori, come ha giustamente dichiarato il mini controvertice che si è tenuto nello stesso periodo a Roma.
Le proposte uscite dalla Conferenza: “caccia agli scafisti”; questa è demagogia da strapazzo, gli scafisti in questi paesi sono culo e camicia con gli Stati da cui i migranti partono, sono il braccio illegale, una sorta di malavita illegale in stretto legame con la malavita ufficiale che costituisce i governi di questi paesi; essi fanno il lavoro sporco di trasporto migranti all'interno di un sistema di cui sono parte guidato dagli stessi governanti che vengono a chiedere soldi in questo tipo di conferenze.
La Meloni aggiunge: “coordinamento delle polizie”. Il coordinamento delle polizie per schiacciare i migranti, per sostenere, come la Tunisia dimostra, i regimi che sono alla testa della caccia dei migranti. Il governo di Saied è protagonista di un'ondata di progrom razzisti che si sviluppano nelle zone di arrivo dell’emigrazione, nel tentativo di mettere masse povere della Tunisia contro i migranti, contro i migranti neri, in un lavoro veramente di ascari dell'imperialismo, altro che capi di governi che vogliono il bene del loro popolo!
Una mistura di razzismo, di intervento militare diretto e di coalizioni militari contro l'immigrazione. Bisogna dire chiaro al popolo tunisino che ogni sostegno al loro governo in nome dell'immigrazione è sostegno ai loro affamatori per reprimere le masse che si ribellano, per reprimere ogni volontà di trasformazione democratica e progressista di questi paesi.
Quindi gli aiuti, apparentemente per fermare l’ emigrazione, servono poi stabilizzare questi governi e a farne signori della guerra, degli aguzzini del loro popolo, al servizio di una politica neocoloniale che punta a rapinare questi paesi in forma ancora più scientifica, delle loro risorse naturali, a mettere mani sulle loro economie e trasformarli in supporter della catena imperialista del profitto e del dominio, quella catena imperialista del profitto e del dominio che provoca la miseria, la fame, le guerre nel popolo che è allo sfondo della gigantesca emigrazione delle masse povere, senza presente e senza futuro in questi paesi.
Una Conferenza reazionaria al servizio del grande Capitale, dell'imperialismo, razzista, neocoloniale verso questi popoli, quindi una vera e propria pagina nera.
Su questo dobbiamo rendere edotti i lavoratori, il nostro popolo.
Questi governi non sono solo quelli che ti negano il salario minimo garantito e trattano tutti i problemi sociali come problemi dei ricchi e dei padroni che le masse devono poi accettare perché, come dicono Meloni e i suoi ministri, ogni aiuto all'industria italiana è un aiuto al lavoro, quando è esattamente il contrario, ogni aiuto alla guerra è un contributo alla pace, quando è esattamente il contrario. Questi governi sono reazionari all'interno e sono imperialisti all'esterno e quindi ogni cosa che fanno è infetta dalla legge del profitto, del Capitale, della crisi dell'imperialismo, del ruolo dell'imperialismo nei tempi d’oggi.
Noi siamo d'accordo con tutti coloro che hanno denunciato i diversi aspetti di questa Conferenza e chiaramente sosteniamo tutte le forze che in questo paese combattono questo governo su questo fronte ma diciamo a tutti che purtroppo ciò che facciamo è poco.
Cutro ha dimostrato la vera natura di questo governo.
La Conferenza internazionale è la proiezione di Cutro, il trasferimento dei Cutro nei paesi oppressi. “Aiutiamoli nel loro paese”: aiutiamoli a cacciare i migranti, a rinchiuderli nei lager, a schiacciarli. Questo è il tipo di aiuto che questo governo - in diretta continuità con i precedenti governi ma mettendoci tutto lo stampo nazionalista, fascista, razzista che caratterizza l'ideologia della Meloni - a Roma ha rappresentato.
Da questo punto di vista si tratta di una Conferenza che vuole ribadire il ruolo dell'Italia in questa politica.
Per conto di chi? Non sono stati invitati nè i francesi e né i tedeschi perché l'imperialismo italiano vuole fare in proprio, si dice.
No, non fa in proprio. Questo imperialismo lavora per l'imperialismo USA, rispetto agli altri governi imperialisti europei, prima fra tutti la Francia che ha interessi ultra importanti nell’area del Mediterraneo. E’ una guerra tra banditi per farsi le scarpe, ma non è solo questo, ai francesi starebbe bene che questo lavoro sporco a catena, da appalto in appalto, fosse fatto da altri, tanto poi i profitti arrivano lo stesso.
Tutti hanno cercato di porre un certo legame tra quello che ha rappresentato questa Conferenza internazionale e il viaggio di giovedì prossimo in America della Meloni. In America la Meloni porta appunto in dote questo lavoro nel Mediterraneo, per dire agli Usa datemi il vostro appoggio perché lo faccio per voi. Perché di questo si tratta, assolvere a una funzione di anello della catena imperialista nel Mediterraneo, laddove gli altri imperialisti hanno interessi concorrenti ma anche interessi differenti, e anche non immediati.
D'altra parte nella Conferenza è stato detto che questo combatte la penetrazione in queste aree del Mediterraneo dei rivali imperialisti, della Russia, si è tirata in campo la famigerata Wagner, per dire: attenzione che se noi non ci compriamo questi governi, se non li facciamo svolgere una funzione per nostro conto sul fronte emigrazione, questi paesi possono diventare anelli della catena della guerra interimperialista mondiale a supporto dei rivali dell'imperialismo occidentale NATO/UE.
A una Conferenza di questo genere occorre opporre una dichiarazione di lotta, di guerra, sia verso l'imperialismo italiano e verso tutti gli imperialisti che gli stanno dietro, sia contro i diversi governi che a questa Conferenza hanno partecipato.
Internazionalismo proletario significa lottare contro il proprio imperialismo, significa essere noi italiani, noi proletari e masse popolari, i becchini del nostro governo, e quindi alimentare la lotta contro il nostro governo, imperialista, razzista, neocoloniale, affamatore di popoli, collaboratore di stragi di migranti; nello stesso tempo aiutare in questi paesi tutti coloro che si oppongono, le forze progressiste che anche in Tunisia stanno opponendosi.
Nell'arco di questo lavoro di controinformazione daremo molto spazio - come già lo sta facendo, unico in Italia, il blog proletari comunisti, dove trovate nell'ultimo mese tutta una serie di articoli che spiegano quello che realmente sta avvenendo e che tipo di opposizione si sta sviluppando anche a Tunisi e nelle città intorno a parole d'ordine come “Fuori imperialismo italiano” – al sostegno a tutte le forze proletarie e popolari represse dal regime di Saied, a coloro che sono rimasti all'opposizione; perché anche tra le forze proletarie e di sinistra il dittatore Saied ha fatto dei proseliti e vi sono nelle file del movimento di opposizione falsi oppositori che sostengono con argomentazioni collaborazioniste il regime di Saied, tradendo perfino il fatto di chiamarsi comunisti, rivoluzionari, antimperialisti e proletari (anche su questo c'è una parte di questa informazione su Blog proletari comunisti e molto altro ce ne sarà).
Noi sosteniamo invece i comunisti, i rivoluzionari che stanno lottando per rovesciare il regime in quel paese. Perché è facile parlare, denunciare quello che stanno facendo i governi nel nostro paese e altrove, diverso è cercare di stabilire un legame diretto tra le forze che in questo paese lottano e le forze che lottano in Tunisia come in altri paesi, vedi Egitto e così via...
Questa unità tra l'avanguardia proletaria del nostro paese, di cui siamo parte, e tutte le forze che in Tunisia si oppongono al regime di Saied è l’essenza dell'internazionalismo, è un lavoro fondamentale che serve gli interessi dei lavoratori italiani e delle masse operaie italiane come gli interessi dei proletari e delle masse popolari in Tunisia e in tutto il Mediterraneo.
In un paese imperialista i compiti dei lavoratori sono sempre due, che poi si riducono solo a uno: tutelare le proprie condizioni di lavoro, i propri salari, e questo è abbastanza normale, ma sapendo che questa tutela di salari e condizioni di lavoro avviene in un quadro mondiale in cui milioni e milioni di proletari e poveri muoiono tutti i giorni e non hanno nulla per vivere, e che quindi noi, all'interno dei paesi imperialisti, non possiamo pensare di tutelare la nostra condizione salariale, di lavoro senza tutelare la condizione salariale, di lavoro e di vita nel sistema mondo, perché è il mondo che produce la nostra situazione, il mondo imperialista, è il modo di produzione capitalista che produce quello che succede in tre quarti del mondo.
Essere proletari coscienti, essere antimperialisti, essere solidali coi popoli, con i migranti, significa trovare insieme la strada perché si unisca la lotta generale nel nostro paese con la lotta nel mondo.
Si sostengano le lotte dei paesi del mondo contro i nostri stessi nemici e contro il nostro imperialismo e si trovi il “bandolo” per un movimento generale che possa non limitarsi alla denuncia dei mali del mondo ma trattare i mali del mondo con la via della lotta, dell'unità, della trasformazione, della costruzione di una alternativa.
L'alternativa rivoluzionaria e socialista cammina attraverso l'unità di lotta tra proletari e popoli del mondo, cammina attraverso una coscienza che sia realmente di classe, che si chiama tale se considera la classe e le classi come la stessa classe, la nostra classe.
“Il proletariato non ha nazione/Internazionalismo Rivoluzione”. L’unità tra i proletari italiani e la lotta degli oppressi del mondo e quindi con le masse proletarie popolari della Tunisia è la vera ragione, è la vera identità dei comunisti, dell'opposizione oggi che proprio se praticano questa linea si distinguono nel nostro paese da tutte le forme di filo-capitalismo, riformismo, o falsi oppositori, o anime belle che sono compagni di strada delle anime brutte.
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