Non solo viaggi alle Maldive. A Kiev accuse di tradimento e corruzione
IL LIMITE IGNOTO. Borysov sarebbe stato pagato da chi voleva evitare la leva. Su Ponomaryov
il sospetto di aver collaborato con la Russia nel sud-est occupato
Zelensky parla al Parlamento ucraino - Ap
«Ogni legge necessaria per rafforzare la posizione
delle nostre truppe deve essere adottata. Ogni legge necessaria all’Ucraina per
avviare i negoziati di adesione alla Ue deve essere adottata». Lo ha detto il
presidente Zelensky nel suo discorso di martedì sera in risposta agli scandali
di corruzione che stanno attraversando il Paese.
IL PRESIDENTE è partito dalla storia di Yuri Arestov, il deputato del suo stesso partito scoperto in vacanza alle Maldive un paio di settimane fa. Arestov è servito da exemplum per sollevare una questione morale e per stabilire un confine netto tra i «traditori» e il resto dei funzionari ucraini, ma il suo caso non è il più grave. Yehven Borysov, capo dell’ufficio di reclutamento militare di Odessa, è stato arrestato lunedì per ordine dell’Ufficio di Stato per le indagini e della Procura generale dell’Ucraina. L’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione (Nabu) ha dichiarato che Borysov ha acquisito illegalmente più di 5 milioni di dollari attraverso «elaborati schemi d’affari». Nei mesi scorsi i media ucraini avevano riferito di come la sua famiglia avesse acquistato proprietà in Spagna.
Sembra, infatti, che Borysov per anni avesse alimentato un sistema di corruzione che permetteva a chi pagava di eludere il servizio di leva o la coscrizione obbligatoria. Argomento quanto mai delicato in con la guerra in corso e la controffensiva ucraina che stenta a ottenere successi. Da una prima stima sembra che più di 20 mila persone si sarebbero rivolte a Borysov negli anni per evitare di combattere, il che rende anche difficile stabilire l’inizio preciso dell’attività parallela del funzionario.DI SICURO si tratta di uno schema
collaudato che risale a prima della guerra, forse al 2017, ma le indagini sono
in corso ed è presto per dirlo. Oleksiy Novikov, il capo del Nabu, ha
dichiarato in una conferenza stampa che le indagini preliminari dimostrano che
Borysov ha ottenuto ingenti somme di denaro attraverso prestiti da partner
commerciali. È evidente che il tribunale distrettuale di Kiev non vuole
assolutamente che l’uomo si allontani e ha fissato la cauzione a circa 4
milioni di dollari.
Inoltre c’è il caso dell’ex-parlamentare Oleksandr Ponomaryov, sospettato di
aver collaborato con la Russia nel sud-est occupato, ora agli arresti. Il
tribunale del distretto Pecherskyi di Kiev lo trattiene senza possibilità di
uscire su cauzione in quanto il timore che Ponomaryov scappi è molto alto. La
sua storia è nota agli inquirenti, il procuratore generale Andriy Kostin aveva
già emanato ai suoi danni un avviso di garanzia per «sospetto tradimento».
D’altronde, da quando il partito «Piattaforma dell’opposizione – Per la vita»
era stato bandito, molti politici di quest’area hanno avuto problemi con la
legge.
ANCHE SE L’ACCUSA per
Ponomaryov è molto grave: l’ex deputato si sarebbe recato da Kiev a Berdiansk
nel primo giorno dell’invasione russa e lì avrebbe iniziato a collaborare con
il nemico per «preservare le proprie ricchezze e attività commerciali». Secondo
gli inquirenti, le imprese a lui legate forniscono locali utilizzati dai
militari russi, li riforniscono di cibo, carburante e olio per motori. Inoltre,
sempre secondo l’accusa, Ponomaryov controlla indirettamente alcuni media
locali sui quali sarebbe stata trasmessa «propaganda filo-russa, fuorviando la
popolazione di Berdiansk». Mercoledì gli inquirenti hanno accusato anche l’ex
capo di Ponomaryov, il fondatore del partito Per la vita, Vadim Rabinovych, si
«distribuire informazioni di propaganda anti-ucraina tra la popolazione e la
leadership politica dei Paesi dell’Unione europea».
da il Manifesto di oggi
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